porta - ad un battente, opera isolata - ambito mantovano (sec. XVIII, sec. XIX)

porta ad un battente 1790 - 1799

Porta a battente unico, con un lato dalla superficie lignea a vista con due grandi specchiature rettangolari in lieve aggetto, incorniciate da profilature dorate. L'altro lato è laccato di colore bianco e presenta una specchiatura rettangolare, sempre con profilo dorato, nella parte bassa a continuità del rivestimento ligneo di zoccolatura dell'ambiente di provenienza, vale a dire la stanza di Giove; tutta la parte alta, sopra la maniglia, è ricoperta da un tessuto, certamente di base per un rivestimento (ora mancante) facente parte della tappezzeria della suddetta stanza della quale la porta fu asportata. Sistema di serratura originale e maniglia di forma ovoidale

  • OGGETTO porta ad un battente
  • MATERIA E TECNICA FERRO
    legno/ pittura/ doratura/ modanatura
  • MISURE Profondità: 12cm
    Altezza: 12 cm
    Larghezza: 211cm
    : 211 cm
    : 95cm
    : 95 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Mantovano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La porta è stata da tempo rimossa dalla sua collocazione originaria corrispondente al passaggio tra la cappella di Vincenzo e la stanza di Giove e Giunone come indica l'iscrizione di un cartellino incollato: "Provenienza dalla stanza di Giove e Giunone, appartamento privato di Vincenzo, cappellina". Anche una foto della prima metà del '900 (Archivio Storico Fotografico, SBSAE Mn, Bs, Cr) relativa alla stanza di Giove confermerebbe appieno tale collocazione. L'appartamento privato di Vincenzo è costituito dalle camere di Giove e Giunone e di Leda, che presentano tutte un arredo stile impero e dipinti mitologici nei soffitti risalenti al periodo napoleonico dei primi anni dell'800. A destra della prima stanza si trova la cappella dell'epoca di Vincenzo, con volta a botte e stucchi a riquadri romboidali; a destra della seconda è la Stufetta, piccolo ambiente con un soffitto a cassettoni dorati su fondo azzurro e pavimento ligneo a intarsio di radica di noce, entrambi probabilmente di epoca vianesca. In queste stanze, chiamate in origine le "retrocamere", erano forse collocati i dipinti mobili commissionati dal duca Ferdinando: le perdute Muse di Giovanni Baglione (di cui restano repliche autografe al museo di Arras) e i Poeti di Domenico Fetti (due di questi dipinti sono contenuti in collezioni straniere)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300151451
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. St. 119649
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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