monumento funebre, 1600 - 1610

Il busto di Petrozzani è compreso in una cicchia a disegno ovoidale. L'icavo è inquadrato in un propsetto delimitato da due liscie lesene con mensole scanalate su cui poggia la trabeazione con sovrastante timpano spezzato. Due putti con la mano appoggiata ad un teschio sono adagiati su due volute che raccordano la parte mediana superiore del monumento a quelle laterali del basamento. Al centro dello zoccolo è inscritta la lapide con l'epigrafe; ai due lati due cartigli racchiudono lo stemma sormontato dalla corona della famiglia Petrozzani, presente anche nelle lesene affrescate di contorno agli affreschi parietali. Lo stemma scolpito, araldicalmente, viene così descritto: troncato, nel primo d'azzurro al liocorno al naturale, nascente dalla partizione, nel secondo di verde alla banda trinciata d'oro e di rosso

  • OGGETTO monumento funebre
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco di Carrara
  • AMBITO CULTURALE Ambito Mantovano
  • LOCALIZZAZIONE Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La raffinata esecuzione scultorea-architettonica conduce al clima culturale del manierismo mantovano con calibrate analogie anche all'architettura del periodo. L'adozione di certi moduli è strettamente vicina al frasario di Antonio Maria Viani, l'architetto pittore cui è stata attribuita la decorazione pittorica di tutta la cappella e l'esecuzione della pala d'altare. La realizzazione del monumento sepolcrale può ben essere riferita ad uno scultore e ad un lapicida appunto della cerchia del Viani; dall'analisi delle carte d'archivio ci sono trasmessi nomi di lapicidi e scultori operanti a Mantova tra la fine '500 e i primi decenni del '600, ma senza indicazioni sulle opere da loro eseguite. e' anche da tener conto di una lettere in cui lo stesso Petrozzani informa il duca sullo scultore "che fu chiamato da Genova" un artista che probabilmente opera in stretto rapporto col viani, dato che nello scritto è citato anche il "prefetto". Ilnobile busto del Petrozzani, di severa impronta realistica, rivela una intensa ricerca formale da parte di uno scultore forse già attivo nella realizzazione della statua di Guglielmo Gonzaga. Senza poste attributive. al dilà di quanto riferito, mi sembra ipotizzabile un duplice intervento, magari su una precisa "inventio" del Viani: quello di uno scultore per il busto e quello di un lapicida per l'esecuzione del contesto marmoreo dal repertorio certamente efficace, ma in sintonia con le tipologie del periodo. nell'ideazione del putto con teschio si può cogliere una certa eco dalla visualizzazione della tomba (Cremona, Chiesa di Sant'Agata) riferita ai primi anni del 1500, su progetto di Gian Cristoforo Romano. Dai documenti del 1832 si desume che il monumento sepolcrale fosse collocato sulla parete opposta e nell'anno indicato fu levato e trasportato nella collocazione attuale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300147177
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI TULLIUS PETROZZANNUS IUR(IS) CONS(ULTUS) A FORO AD CURIAM/ ADSCITUS SERENIS(SIMI) DUC(IS) A SECRETIS FUIT ET/ CONS(ILIARIUS) PLURIBUSQ(UE) GRAVIORIBUS HIC/IN MONTEFER(RATO) AC PER ITALIAM FUNCTUS/MUNERIBUS TANDEM OBDORMIVIT IN DOMINO/AN(NO) SAL(UTIS) MDCX ANNUM AGENS LXXIII/IS PROTHONOT(ARIUS) ERAT APOST(OLICUS) HUIUS ECCLE(SIAE)/PRIMICER(IUS) S(ANCTI) BENED(ICTI) PREPO(SITUS) MAGNUSQ(UE) SACRI/ORDINI(IS) REDEMP(TORIS) CANCELLARIUS ODALENGI/MAGNI VILLEQ(UE)DEATOUM IN MONTEFER(RATO) COM(ES) - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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