Verbum caro, panem verum, verbo carnem efficit. ultima cena

stampa controfondata smarginata tagliata di riproduzione, ca 1660 - post 1691

PERSONAGGI: Cristo; Apostoli. SIMBOLI: pane. INTERNO: finestra. MOBILIA: tavolo, sgabelli. ELEMENTI ARCHITETTONICI: semicolonne; cornicione; archi

  • OGGETTO stampa controfondata smarginata tagliata di riproduzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ bulino
  • ATTRIBUZIONI Ferri Ciro (1633/ 1689): inventore
    Vincent Hubert (notizie 1680 Ca./1730): incisore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta Stampe e Disegni
  • LOCALIZZAZIONE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
  • INDIRIZZO piazza Carlo Alberto, 3, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come attesta l'iscrizione, l'incisone è realizzata dall'intagliatore Hubert Vincent ed è una replica, di dimensioni poco più grandi, del bulino raffigurante l'Ultima cena di Cornelis Bloemaert, a sua volta traduzione incisoria di un disegno di Ciro Ferri, di cui è nota una copia al Metropolitan Museum of Art di New York (68.38) (Turner, 1979). Rispetto al disegno, entrambe le stampe, quella di Bloemaert in controparte e quella di Vincent nello stesso verso, presentano piccole varianti (decori degli sgabelli, assenza delle volute e del blasone riferibile ad Alessandro VII). Inoltre, nella copia di Vincent, Ciro Ferri non è indicato come il disegnatore, come invece è presentato da Bloemaert, ma più genericamente come l'inventore, forse a testimoniare il fatto che l'incisione non è stata direttamente tratta dal disegno, ma da altra stampa. L’invenzione del pittore romano, attraverso la traduzione di Bloemaert, era parte del "Missale Romanum ex decreto Concilii Tridentini restitutum" di Alessandro VII, stampato nel 1662. Parteciparono all'impresa i più importanti artisti operanti a Roma a quel tempo, creando un ricco e prezioso apparato di illustrazioni grafiche a corredo dei testi scritti: per quanto riguarda la parte disegnata, oltre a Pietro da Cortona, a cui fu affidata anche la regia, si ritrovano i nomi di François Nicolas De Baer, Lazzaro Baldi, Carlo Cesio, Ciro Ferri, Pier Francesco Mola, Jan Miel, Carlo Maratta e Guglielmo Cortese detto il Borgognone, mentre per la parte incisa si ritrovano quelli di François Spierre, Cornelis Bloemaert, Giovanni Battista Bonacina e Stephen Picart il Romano (Graf, 1998). Il volume, composto da settecento pagine, include ventotto incisioni; Ciro Ferri ebbe un ruolo rilevante nell'impresa in quanto a lui si devono sei disegni, poi tradotti in altrettante incisioni a piena pagina, e uno di più piccolo formato. La Biblioteca Nazionale di Torino conserva, nell'album q.III.7, sei stampe da disegni di Ferri - la Circoncisione di Spierre, l'Ultima cena, la Crocifissione, la Resurrezione, la Pentecoste, queste ultime tutte di mano di Cornelis Bloemaert e la Santa Martina di Giovanni Battista Bonacina - e due copie dell'Ultima cena e della Resurrezione di Bloemaert riferibili a Hubert Vincent. Nella suddetta raccolta, di Ciro Ferri, è mancante solo il bulino con I Santi Pietro e Paolo in carcere tradotto da Stephen Picart. Per quanto riguarda la nostra incisione, essa reca l’excudit di Giovanni Giacomo De Rossi a testimonianza della diffusione delle immagini del messale al tempo della sua pubblicazione: ne sono infatti state tratte diverse repliche, stampate principalmente a Roma proprio dal De Rossi. La stampa può essere datata tra il 1660-1662, anni di riferimento per l’esecuzione del bulino di Bloeamaert, e il 1691, anno di morte di De Rossi. L’incisione fa parte di un album denominato “Scuola romana Ciro Ferri”. Per mancanza di documenti non si conosce la collocazione precedente e la modalità di acquisizione da parte delle collezioni reali (poi Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino) delle incisioni raccolte. Nel 1861 il conoscitore Giovanni Volpato, allora impegnato nel riordino delle collezioni grafiche dell’Accademia Albertina, viene chiamato a lavorare simultaneamente al fondo della Biblioteca Nazionale costituendo, sia per estensione sia per qualità, un nucleo rappresentativo della grande tradizione artistica italiana e straniera. Non è ancora stato possibile definire il lavoro di riordino nonostante si supponga che Volpato operò realizzando 52 album (Giovannini Luca, 2016). Unico documento che attesta la presenza degli album alla fine del 1800 è l’inventario redatto da Alessandro Baudi di Vesme (Antichi inventari 84). Oggi alcuni album, come quello preso in esame, restano testimonianza della collazione di incisioni realizzata da Volpato, molti altri dal 1970 vennero restaurati e smembrati, le incisioni sciolte vennero inserite in passepartout idonei alla conservazione, perdendone purtroppo l’integrità
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408045
  • ENTE SCHEDATORE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI sul recto in basso - Cyrus Ferrus Invent[or] / Hubertus Vincentus sculp[sit] - Vincent Hubert - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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