mantovana, serie di Palagi Pelagio, Manifattura Solei (prima metà sec. XX)

mantovana, post 1908 - ante 1940

La mantovana è composta da tre parti principali (pendone centrale e due calate laterali) in damasco di seta tagliato a un corpo, foderate in raso di seta, assemblate con filo di seta in modo da creare un manufatto unico. Disegno del tessuto a grosso modulo, entro maglie romboidali costituite da corolle floreali e fogliette. Si alternano file con una infiorescenza che riprende la stessa forma della maglia, composta da foglie che ricordano i pampini e bacche, a file in cui entro una seconda cornice romboidale è posto un cesto dalla forma tronco conica contenente pomi e uva. Tralci di vite con pampini scendono ai lati, simmetricamente, lungo il profilo del cesto. Sul bordo esterno del tessuto delle due calate e del pendone è applicata passamaneria in filo di seta. Motivo decorativo continuo a corolle floreali stilizzate

  • OGGETTO mantovana
  • MATERIA E TECNICA seta/ damasco
    filo di seta
  • ATTRIBUZIONI Palagi, Pelagio (1775/ 1860): disegnatore
    Manifattura Solei (notizie 1829-1899): produttore/ designer
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Manifattura Milanese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gabinetto inserito tra gli spazi dell’Appartamento d’Inverno, allestito a partire dal 1733 per la seconda consorte di Carlo Emanuele III, Polissena d’Assia, l’ambiente fu soggetto ai lavori di rifunzionalizzazione che interessarono le sale sei-settecentesche del piano nobile di Palazzo Reale per volontà di Carlo Alberto. Gli interventi impegnarono vari professionisti per circa un decennio, tra il 1837 e il 1848, sotto la direzione del poliedrico Pelagio Palagi, progettista di interni, architetto, collezionista, dal 1833 nominato, per volontà di re Carlo Alberto, “pittore preposto alla decorazione dei Reali Palazzi”. Non sono stati pubblicati dalla storiografia documenti significativi in merito alla trasformazione di questa stanza. La prima guida del Palazzo che descrive l’assetto voluto dal sovrano, compilata da Clemente Rovere, evidenziò la semplicità del mobilio, limitandosi a menzionare come opera degna di nota in questa sala la tavola cinquecentesca della Madonna con Bambino, santi e donatore, qui erroneamente riferita a Macrino d’Alba, e ricordando l’esistenza di “memorie di famiglia del compianto Sovrano: entro alcuni scaffali si veggono le divise de’ suoi ordini equestri”. Gli inventari patrimoniali redatti tra gli anni Ottanta dell’Ottocento e il primo Novecento restituiscono una serie di elementi d’arredo impiallacciati in mogano, forse in parte originariamente eseguiti da Gabriele Capello detto il Moncalvo, su disegno del Bolognese, per l’appartamento di Maria Adelaide d’Asburgo-Lorena, allestito in occasione delle nozze con Vittorio Emanuele II, celebrate nel 1842. La presenza di una mantovana abbinata alle tende che profilano l’unica finestra della sala è attestata sin dall’inventario del 1880, tuttavia, si indicava che essa versava in cattivo stato. In considerazione del fatto che indicazioni in merito ai tendaggi presenti nella sala non figurano nell’inventario del 1908, è possibile ipotizzare che la mantovana sia stata eseguita da una manifattura torinese o comunque attiva in Italia settentrionale in occasione di un intervento di riallestimento della sala da collocarsi nella prima metà del Novecento, ragionevolmente entro il 1940. Per quanto concerne il tessuto, potrebbe trattarsi di una pezza di epoca carloalbertina reimpiegata, oppure di un’abile imitazione. Benché manchino studi specifici, è da ipotizzarsi che il disegno si debba a Pelagio Palagi e che l’esecuzione del tessuto originario sia stata affidata a una manifattura torinese, forse quella del noto Bernardo Solei, cui si dovette il rivestimento delle pareti delle vicine Sale del Trono, dell’Udienza e del Consiglio, oppure ad artigiani milanesi cui spesso Palagi si rivolse durante i decenni al servizio di Casa Savoia. Palagi venne richiesto di curare il disegno, la scelta dei materiali e dei professionisti anche per l’esecuzione di parti d’arredo fisse, dalla decorazione dei soffitti ai pavimenti, alle tappezziere, battenti di porte, ai camini, candelabri e “aste per drapperie”, al fine di creare ambienti caratterizzati da una forte unità decorativa in cui le arti “maggiori” e “minori” trovassero una perfetta sintesi espressiva. Non è da escludere, tuttavia, che parti del parato siano state rifatte in occasione dei lavori che interessarono il Palazzo per il centenario dell’Unità d’Italia nel 1961
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100401363
  • NUMERO D'INVENTARIO 1401-1402
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Musei Reali - Palazzo Reale
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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