ritratto di Andrea Provana di Leinì

statua, post 1864 - ante 1865

Il personaggio è rappresentato stante, viso e corpo frontali, una gamba lievemente più avanzata dell’altra. Il capo è parzialmente calvo. Porta lunghi baffi e barba. Lo sguardo, frontale, è accigliato. Indossa una camicia dal collo alto, petto di corazza e, al di sopra, un robbone aperto, dalle ampie maniche, che scende sino al ginocchio. Porta corti calzoni a sbuffo, calzabraca e scarpe a pantofola. Al collo pende il collare dell’ordine dell’Annunziata. Una fascia, riccamente drappeggiata, attraversa il busto. Sul fianco, pende la spada. Una mano tiene il bastone del comando e l’altra un copricapo piumato. Dietro alle gambe della figura si scorge una bitta cilindrica attorno alla quale è avvolta una gomena; sulla sinistra, è appoggiata un’ancora, parzialmente coperta da un drappo. La statua poggia su una base a pianta quadrangolare collocata su un alto basamento di forma parallelepipeda. Nella parte superiore, cornice aggettante con fascia inferiore a ovoli. Il corpo centrale del basamento presenta, sulla fronte, una iscrizione disposta su più righe. Al di sotto, fascia scolpita con motivo continuo a foglie di acanto

  • OGGETTO statua
  • MISURE Profondità: 91 cm
    Altezza: 210 cm
    Larghezza: 111.5 cm
  • ATTRIBUZIONI Simonetta Silvestro (1812/ 1875): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’attuale assetto dello scalone monumentale di accesso al piano nobile del Palazzo Reale di Torino si deve al progetto di Domenico Ferri, regio pittore e decoratore e all’architetto dell’Ufficio Tecnico del Ministero della Real Casa, Pietro Foglietti, su commissione di Vittorio Emanuele II, ormai prossimo a divenire re d’Italia. L’incarico per la progettazione di questo importante ambiente di rappresentanza fu conferito a Ferri nel 1857. Il professionista ideò un percorso celebrativo dinastico e insieme evocativo della storia d’Italia e della sua imminente e poi recente unificazione, dovendo combinare modalità diverse di decorazione, pittorica e scultorea, con particolare attenzione anche al contenimento degli aspetti economici. I primi lavori sulle murature vennero avviati nel 1862. Negli anni seguenti, via via, vennero ingaggiati professionisti già attivi per la corte per l’esecuzione dei diversi elementi d’arredo: da Gabriele Capello, detto il Moncalvo, per le parti lignee, alla famiglia Gaggini per la fornitura di tutte le parti in marmo, a partire dal rivestimento della stessa gradinata di accesso. Ferri previde una serie di statue a figura intera e a mezzo busto di principi sabaudi e di personaggi significativi per la storia dinastica che armonizzassero con i grandi riquadri dipinti, raffiguranti episodi narrativi legati a questi stessi temi. Tra queste rientra anche quella dedicata all’ammiraglio Andrea Provana di Leinì (Leinì, 1520 ca.-Nizza, 1592), personalità di spicco fortemente legata al duca Emanuele Filiberto. La sua realizzazione venne affidata per commissione diretta allo scultore Silvestro Simonetta, assistente alla cattedra di scultura di Vincenzo Vela in Accademia Albertina dal 1861 e a lui succeduto nella docenza dal 1867. L’artista fu uno dei più accreditati professionisti in ambiente piemontese e torinese degli anni Sessanta-Settanta dell’Ottocento. La sua attività nel settore della scultura monumentale pubblica annoverava svariate commissioni portate a termine con successo dalla fine degli anni Cinquanta. Nel 1858 scolpì la statua del principe Eugenio di Savoia-Soissons per la rinnovata facciata del palazzo del comune di Torino e nel 1863 fu inaugurato a Saluzzo il suo monumento a Silvio Pellico. La sottomissione per la statua venne firmata il 30 marzo del 1864. Le misure della statua dovevano essere di due metri a cui si aggiungevano gli 8 cm del basamento in marmo di Ravaccione. La consegna dell’opera doveva avvenire entro il gennaio del 1865 e il compenso fu fissato in 8.000 lire. Figura di spicco, dal punto di vista militare e politico del XVI secolo, in un momento chiave per gli equilibri del ducato, fu collocata di fronte a quella di un altro grande condottiero della storia dinastica, il principe Eugenio di Savoia-Soissons, secondo un programma iconografico assai attento alle dinamiche storico-politiche del casato regnante. Andrea Provana si legò per volontà della famiglia sin da giovane età, prima al principe Ludovico, figlio del duca Carlo II di Savoia e Beatrice di Portogallo, e poi, dopo la morte di questi, a Emanuele Filiberto, di cui fu sino alla morte amico fidato e consigliere. Seguì il duca nei suoi vari trasferimenti europei, al seguito della corte imperiale asburgica. Si distinse con una prova di particolare arditezza in occasione della difesa della città di Bapaume, nell’Artois, sotto il controllo della corona spagnola e assediata dai francesi nel 1553. In quello stesso anno fu inviato dal duca a verificare lo stato dei territori ancora sotto il dominio sabaudo e ad avviare una serie di trattative diplomatiche. Dal 1554 assunse il governatorato di Nizza, dove seguì con particolare attenzione i lavori alle fortificazioni di Villefranche. Qui, nel 1558, organizzò la difesa del contado dall’attacco franco-turco e più in generale si occupò di avviare l’apertura a Villefranche di un cantiere navale per la costruzione di nuove galere per fronteggiare potenziali attacchi marittimi al ducato. Nel 1560 divenne capitano generale delle galere sabaude, esercitando ampi poteri sulla sua flotta, da utilizzare, principalmente, al fianco della Spagna in funzione antiottomana, guadagnando, nel corso degli anni, un notevole prestigio internazionale, e partecipando anche alla battaglia di Lepanto. A questo ruolo alludono, nella scultura in oggetto, il bastone del comando, la spada e i riferimenti nautici dell'ancora e della gomena arrotolata. Nel 1568 gli venne conferito il collare dell’ordine dinastico della SS.ma Annunziata, massima onorificenza sabauda, con cui è rappresentato nella statua di Simonetta, in riconoscimento della sua fedeltà e dei servigi prestati alla corte ducale. Nel 1573 contrattò con i Doria la permuta di Oneglia con la località canavesana di Cigliè e nel 1576 fu nominato luogotenente generale del Piemonte. Fu ancora il conte Provana ad avere un ruolo significativo nelle trattative che portarono alle nozze di Carlo Emanuele I con Caterina Micaela d’Asburgo, figlia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100401103
  • NUMERO D'INVENTARIO 6
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Musei Reali - Palazzo Reale
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI basamento, prospetto frontale - ANDREA PROVANA/ DI LEYNI/ GRANDE AMMIRAGLIO (dorato) - capitale - a solchi - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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