fermatenda, serie di Palagi Pelagio, Viscardi Giovanni Battista (secondo quarto sec. XIX)
fermatenda,
post 1837 - ante 1842
Palagi Pelagio (1775/ 1860)
1775/ 1860
Viscardi Giovanni Battista (1791/ 1859)
1791/ 1859
Corpo a forma di cornucopia con fusto a sviluppo orizzontale saliente nella parte terminale a vista, ornato da elementi fogliacei stilizzati. Una corona di foglie di acanto sorregge una sorta di cesto formato da petali di fiore che contiene diverse specie di frutta e fiori disposti con andamento piramidale. Si distinguono: uva con pampini, melagrane, mele. Alla sommità al centro elemento a forma di pigna. La parte terminale opposta è fissata alla parete
- OGGETTO fermatenda
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ cesellatura
bronzo/ doratura
bronzo/ fusione
bronzo/ stampaggio
METALLO
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MISURE
Profondità: 12 cm
Altezza: 18.5 cm
Larghezza: 24 cm
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ATTRIBUZIONI
Palagi Pelagio (1775/ 1860): disegnatore
Viscardi Giovanni Battista (1791/ 1859): bronzista
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Manifattura Di Giovanni Colla E Chiaffredo Odetti
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La sala, originariamente denominata “Camera dei Valets a pieds”, ebbe un primo assetto definito tra il 1658 e il 1663, quando furono allestiti gli appartamenti destinati al duca Carlo Emanuele II e alla sua prima consorte, Francesca d’Orléans, sotto la direzione del capitano e ingegnere Carlo Morello, di cui rimane testimonianza nella decorazione del soffitto. Subì modifiche nell’arredo, fisso e mobile, sia nel XVIII sia nel XIX secolo. Durante la fase di rinnovamento degli ambienti della manica sud di età carloalbertina, sotto la direzione di Pelagio Palagi, la Sala degli Staffieri non vide un totale rifacimento degli arredi, benché sia attestata la commissione a Gabriele Capello detto il Moncalvo per una serie di panche a cinque corpi, di semplice fattura, che dovevano essere disposte lungo le pareti nel 1838, oltre ai successivi (1843) interventi su porte, fregi e sovrapporte. La guida di Clemente Rovere (1858) testimonia le ripetute trasformazioni, ma si sofferma esclusivamente sull’arredo pittorico seicentesco e sui limitati interventi operati intorno alla metà dell’Ottocento. L’inventario del 1880 conferma la presenza delle panche di legno, con gambe tornite, eseguite dal Moncalvo, di sgabelli simili, diversi orologi da tavolo, candelabri e vasi su mensole e consolles, e altri arredi del tutto differenti rispetto a quelli odierni, ad eccezione del lampadario e del rivestimento delle pareti con arazzi settecenteschi. L'arredo attuale si rintraccia a partire dall’inventario patrimoniale del 1908. La serie di elementi in bronzo fermatenda, tuttavia, non corrisponde, per forma, a quelli con foggia a rosone indicati in questa sala negli inventari del 1880 e del 1908, pur corrispondendo per materiale impiegato, il bronzo dorato. Le attuali borchie fermatenda provengono da altri ambienti del Palazzo; più precisamente, nel 1908 erano in deposito nei Magazzini del sottotetto, mentre nel 1880 si trovavano nella Galleria del Daniele. Esse furono dunque prodotte in serie per l’arredo di più sale e variamente distribuite nel corso del tempo. Benché la storiografia non abbia ancora posto in luce documentazione specifica sulla realizzazione di questa serie di manufatti, la loro fattura e disegno appaiono del tutto coerenti con gli interventi di rinnovo delle sale del piano nobile ideati da Pelagio Palagi tra la seconda metà degli anni Trenta e gli anni Quaranta dell’Ottocento. Con la nomina, ricevuta nel 1834 dal sovrano, a “pittore preposto alla decorazione de’ Reali palazzi”, Palagi venne richiesto dall’amministrazione sabauda di ideare disegni progettuali per tutti gli elementi d’arredo, anche minuti, destinati al rinnovamento delle sale auliche di Palazzo Reale; dunque, dovette fornire anche quello per la serie in oggetto, dal momento che tali borchie fermatenda si ritrovano dalla metà dell'Ottocento in altre sale, ad esempio, in quella del Consiglio. La loro esecuzione, trattandosi di un lavoro in bronzo dorato, potrebbe essere stata affidata alle ditte in quella fase operative in questo settore per conto di Palagi e della corte, ossia quella milanese dei Viscardi oppure quella piemontese di Colla e Odetti
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100401095
- NUMERO D'INVENTARIO 1327
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Musei Reali - Palazzo Reale
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- ISCRIZIONI interno manufatto - 6607 (verde) - numeri arabi - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0