Ritratto di Vittorio Amedeo Teodoro di Savoia

dipinto, post 1724 - ante 1725

Al centro della tela è rappresentato, stante e ruotato di lieve tre quarti, un bambino. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta una cuffia ornata di pizzi sul capo e indossa una veste con corpetto dallo scollo quadrato, al centro del quale, a mezzo di un fiocco è appeso un gioiello a croce, maniche sino ai gomiti, profilate di pizzo, a ampia gonna ornata da ricami; anteriormente è cucito un grembiule in pizzo. Tiene tra le mani un nastro che funge da guinzaglio per un cagnolino, raffigurato di tergo, in primo piano, nella porzione destra della tela. Nell’altra mano tiene una sorta di bacchetta o frustino. La scena è ambientata in un interno. Un tendone, sulla sinistra, fa da quinta alla scena. La tela è posta entro una cornice in legno intagliato e dorato di formato e luce rettangolare. Tipologia a cassetta. Battuta liscia. Fascia interna con motivo a fogliette stilizzate; esterna liscia profilata da perlinatura

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 91.5 cm
    Larghezza: 71.5 cm
  • ATTRIBUZIONI Clementi Maria Giovanna Battista Detta La Clementina (1690/ 1761): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come attendibilmente indicato con scrittura settecentesca sul retro della tela, l’opera raffigura Vittorio Amedeo Teodoro di Savoia (Torino, 1723-1725), primo e unico figlio nato dal primo matrimonio di Carlo Emanuele III con Anna Cristina di Palatinato-Sulzbach, insignito del titolo di duca di Savoia in quanto pretendente al trono di Sardegna. I caratteri dell’abbigliamento infantile prevedevano l’uso della veste con larga gonna, indistintamente, sino ai cinque anni di età circa, per maschi e femmine. La cuffia e la presenza due bande di tessuto cucite posteriormente alla veste, utilizzate per insegnare ai bambini a camminare, suggeriscono un’età entro i due anni. L’inserimento del cagnolino rappresenta un elemento estremamente diffuso nella ritrattistica infantile europea in questa fase. Per quanto riguarda l’autore della tela, indubbiamente da ricercarsi nell’ambito degli artisti attivi per la corte nel terzo decennio del XVIII secolo, si deve ricordare che un ritratto del giovane principe venne commissionato nel 1725 alla pittrice Giovanna Battista Clementi detta la Clementina, i cui caratteri di stile ben si armonizzano con l’opera in esame. La tela si colloca in una sala che venne riallestita all’inizio del Novecento, in una fase in cui, dopo decenni di abbandono e dopo l’assassinio di Umberto I a Monza, che determinò l’abbandono della villa lombarda come luogo di villeggiatura della famiglia reale, il castello di Racconigi fu oggetto di un nuovo interesse da parte dei Savoia. Gli appartamenti dell’area di ponente furono destinati a ospitare principi in visita o ospiti illustri. Successivamente, a partire dagli anni Trenta del Novecento, subirono ulteriori trasformazioni, dopo la donazione della residenza al principe ereditario Umberto II. La serie dei ritratti degli infanti di Casa Savoia di varia epoca qui posizionati, rientra, probabilmente, tra gli acquisiti effettuati da parte di Umberto II dagli anni Venti del Novecento per completare la quadreria dinastica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399670
  • NUMERO D'INVENTARIO R 2748
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 2748 (giallo) - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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