soggetto assente

console, 1750 - 1774

La consolle presenta una decorazione a motivi fitomorfi realizzata con legno intagliato e dorato a guazzo, tramite l'applicazione di lamine d'oro su una preparazione a bolo di colore arancio. La struttura, assemblata per mezzo di chiodi e viti, è in legno di pioppo, mantre le traverse centrali e le gambe sono in legno di noce. La parte centrale del grembiale è composta da un cassetto accessibile mediante apertura con chiave. Il perimetro interno dell'ornato presenta una cromia ocra. Il ripiano, che poggia direttamente sulla struttura lignea, è in marmo grigio (bardiglio?)

  • OGGETTO console
  • MATERIA E TECNICA legno/ doratura
    legno, intaglio
    marmo grigio/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La consolle, in pioppo e noce, intagliata e dorata, non presenta numeri di inventario storici attraverso cui rilevarne eventuali passaggi fra le varie residenze sabaude o attestarne l'appartenenza fin dai secoli passati alle collezioni del castello di Racconigi. E' ipotizzabile che sia giunta a Racconigi negli anni in cui il principe Umberto fece eseguire interventi di arredo e allestimento di alcuni ambienti del secondo piano fra cui la stanza definita nell'inventario del 1951 "Studio di Umberto" in cui era collocata. In questo ambiente recenti restauri hanno infatti dimostrato la presenza di motivi decorativi di gusto liberty riferibili agli anni di inizio Novecento, coperti da un nuovo intervento in stile neobarocco, secondo la moda diffusasi anche in Italia nel corso degli anni Venti. Sono infatti noti gli interessi collezionistici del principe Umberto, che in quegli anni non solo acquistava sul mercato antiquariale dipinti e arredi, ma figurava anche fra i maggiori prestatori in occasione della mostra "Il Settecento Italiano" tenutasi a Venezia nel 1929.||La console che presenta motivi ornamentali fitomorfi è caratterizzata da un'intaglio raffinato che permette di confrontarla con altri analoghi tavoli a muro risalenti alla metà del Settecento (Cfr. Mostra del Barocco piemontese, catalogo della mostra (Torino 1963), a cura di V. Viale, 3 voll, III, tav. 68 A). In particolare si veda il tavolo da muro intagliato dipinto e dorato della Fondazione Pietro Accorsi di Torino, con motivi a foglie d'acanto e pendoni floreali e rocailles, nel cui fascione è ospitato un cassetto, come nel mobile racconigese. Ancora più stringente è il confronto con il tavolo da muro a due gambe, intagliato e dorato, con cassetto nel fascione, databile al 1771-1773, oggi di collezione privata, formata Michele Croce, intagliatore attivo per la corte torinese nella seconda metà del Settecento, riferita da R. Antonetto (2010) al contratto (corredato da undici disegni per consoles di Ignazio Birago di Borgaro) per "sei tavole a due piedi" per i "nuovi appartamenti del castello d'Agliè"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100207613
  • NUMERO D'INVENTARIO R 2406
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2015
  • ISCRIZIONI sotto il ripiano, in blu - XR 1307 - numeri arabi - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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