Ritratto di Filippo di Savoia-Nemours

dipinto, post 1601 - ante 1650

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sotto della spalla. Il busto e il volto sono ruotati di tre quarti. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta i capelli a caschetto che scendono sotto le orecchie; fronte scoperta. Indossa un’armatura ornata da fasce finemente cesellate e dorate con motivi a recessi vegetali stilizzati e nodi sabaudi intorno allo scalo. Al collo pende il collare dell’ordine della SS.ma Annunziata. Sfondo neutro di colore scuro. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e dorato. Tipologia a gola. Battuta liscia; fasce modanate

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 69 cm
    Larghezza: 50 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela, secondo quanto indicato dall’iscrizione dipinta nella porzione inferiore della tela che appare coeva all’esecuzione della tela, raffigura Filippo di Savoia (Bourg en Bresse, 1490-Marsiglia, 1533), primo duca di Nemours della casata subalpina e capostipite di questo ramo collaterale. Era figlio del duca Filippo II di Savoia e della sua seconda consorte, Claudina di Brosse, e fratello di Luisa di Savoia, moglie del re di Francia Francesco I. Fu inizialmente destinato alla carriera ecclesiastica con la nomina a vescovo di Ginevra, cui rinunciò nel 1510, ottenendo il titolo di conte del Genovese. Fedele ai sovrani francesi, con Luigi XII, partecipò alla battaglia di Agnello (1509). Nel 1520 ottenne dal nipote, Francesco I, il controllo del ducato di Nemours. Parimenti, gli venne combinato il matrimonio con Carlotta d’Orleans-Longueville (1512-1549) dalla quale ebbe due figli, Giacomo (1531-1585) che garantì la successione e Giovanna (1532.1568), moglie dal 1555 di Nicola di Lorena (1524-1577), duca di Mercœur. Un terzo figlio, Giacomo, nato da un secondo matrimonio fu priore di Talloires. Il dipinto in oggetto, molto probabilmente parte di una serie di effigi del ramo di Savoia-Nemours, ad una analisi stilistica potrebbe essere stato eseguito nel corso del XVII secolo. L'OPERA è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale. L’allestimento della Galleria cosiddetta dei ritratti, collocata nel padiglione di levante con prosecuzione nell’attigua galleria dei cardinali, è attestato nell’inventario stilato da Noemi Gabrielli all’inizio del sesto decennio del Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399591
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5586
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 5586 (giallo) - capitale, numeri arabi - a penna - francese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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