soldato romano su una biga

orologio da mensola,

Base a parallelepipedo con parte superiore e inferiore aggettante. Quadrante all'interno del gruppo scultoreo con soldato romano che sorregge le briglie, proteso verso i cavalli. Piedini a forma di zampa di grifone. Trofeo di elmi, armi e con un fascio, circondato da coppia di corone d'alloro, decorate da nastrini, davanti alla base. Serto di foglie di quercia, con ghiande nella parte sommitale del corpo della biga. Scudo con testa di Gorgone, dietro al soldato. Testa leonina che morde il portabriglie, davanti alla biga. Quadrante a forma di ruota con balaustri fogliati.Montaggio: gruppo scultoreo avvitato alla base per mezzo di due coppie di viti e bulloni (sotto la biga-quadrante) e di quattro viti e bulloni sotto ciascun zoccolo poggiante a terra dei due cavalli.Quadrante in smalto bianco su metallo con ore in numeri romani in nero e schema circolare per i minuti. All'interno 12 raggi decorativi in bronzo fuso e dorato. 2 raggi sono attraversati dagli alberi di carica. Lancette delle ore a occhio in acciaio brunito. Lunetta liscia.Movimento: tipo Parigi, diametro 82 mm. Scappamento ad ancora piccola. Manca il pendolo. Sospensione a filo regolabile frontalmente tra i raggi del quadrante. Forchetta chiusa. Bariletti dentati. Partitora

  • OGGETTO orologio da mensola
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ doratura
    METALLO
    SMALTO
  • ATTRIBUZIONI Musy Père & Fils (1706/ 1870 Ca): fornitore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esemplare proviene dalla collezione dei Savoia Carignano e confluisce nelle collezioni reali con l'ascesa al trono di Carlo Alberto.Questo genere di orologio con il quadrante inserito nella ruota di un carro è piuttosto comune a partire dal secondo decennio dell'Ottocento, pur nel variare delle iconografie; Paolo San Martino cita, ad esempio, un orologio con Diana trainata da un cervo a Poggio a Caiano (cfr. A. Pettorelli, Il bronzo e il rame nell'arte decorativa italiana, Milano 1926, tav. 337); una figura muliebre preceduta da due donne nella raccolta Querini Stampalia databile al 1810 circa (cfr. G. Mariacher, in Venezia nell'età di Canova, catalogo della mostra, Venezia 1978, p. 143) e il prototipo del Char de l'Amitié eseguito per l'Eliseo da Antoine-André Ravrio nel 1808 (cfr. J. Niclausse, Antoine-André Ravrio (1759-1814) in " Gazette des Beaux-Arts", gennaio, 1966, pp. 29, 32). Quest'ultima opera appare senza dubbio la più prossima a quella qui presa in esame, sia per i particolari decorativi, sia per per i rapporti proporzionali tra base, carro e figura (cfr. P. San Martino, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, scheda 33, p. 164). Un ultimo confronto citato dallo studioso è quello con un orologio del museo Civico d'Arte Antica di Palazzo Madama con Amore mosso da Pegaso (Inventario dei beni museali, n. 10/0). In base a questi confronti, la datazione proposta dallo studioso per la cassa è il primo decennio del XIX secolo, in armonia con l'attribuzione dela meccanica a un costruttore francese del 1800 circa proposta da Brusa (cfr. G. Brusa, in Ibid.)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100216099
  • NUMERO D'INVENTARIO 1855
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI sul quadrante - MUSY PERE ET FILS -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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