donna che legge

orologio da mensola, ca 1860 - ca 1860

Nelle pareti laterali rispettivamente un putto terminante in una voluta di foglia d'acanto che regge un canestro di frutta. Alla base in ambo i lati altra voluta di foglia d'acanto formante una mensola con piccolo festone e mascherone in alto. Tutti i lati dell'orologio di forma rettangolare sono decorati con volute di foglie e fiori in stile cinquecentesco. I piedi sono formati da scartocci e volute.In alto sul frontone tra due vasi da cui partono ghirlande un fregio formato a sin. dagli emblemi della scultura e architettura mentre a ds. da quelli della musica e pittura. Sotto il vaso centrale il quadrante e ai lati su mensole a ds. un putto che suona e a sin. un putto che scrive; sotto rispettivi putti figura di donna e di uomo entro ovato mentre al centro figura intera di donna che legge.Montaggio: bronzi avvitati.Quadrante in ottone fuso con decorazione in rilievo e dodici placchette con le sole ore in numeri romani in nero e schema circolare per i minuti. Lancette brunite, a cuspide di lancia con risvolti. Cornice decorativa. Senza lunetta.Movimento: platine circolari, diametro 82 mm. Scappamento ad ancora media. Pendolo tipico, esile, con sospensione a filo con ponte a grande sbalzo (78 mm) per via della profondità della cassa [continua..]

  • OGGETTO orologio da mensola
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ doratura/ cesellatura
    ottone/ fusione
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Parigina
  • ATTRIBUZIONI Pons Honoré (notizie 1807-1858 Ca): orologiaio
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'orologio che nel 1880 si trovava nella sala di ricevimento del secondo piano, nel 1908 fu collocato nella sala del trono al primo piano nobile.Nella scheda di catalogo Enrico Colle nota che, come gli orologi nn. 6820 e 6841 (inv. 1966), il pezzo è frutto di una reinterpretazione ottocentesca del modelli decorativi rinascimentali e barocchi. Al primo stile sono da ricollegare, oltre allo schema monumentale della cassa, gli ornati ai lati delle nicchie e le due testine entro clipei; allo stile barocco sarebbe invece da ricondurre le decorazioni a "cartouche" della base e il complesso coronamento a vasi e ghirlande (cfr. E. Colle, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, scheda 81, p. 246).Secondo Giuseppe Brusa, nonostante le dimensioni imponenti, anche questo orologio era certamente munito di una campana in vetro. Il brevetto del punzone è quello depositato da Pons il 18 giugno 1858, con durata di dieci anni (cfr. G. Brusa, in Ibid.)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100216035
  • NUMERO D'INVENTARIO 193
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI sull'ovato della base a destra - Sala del trono [su cartellino legato] - numeri arabi - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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