Annunciazione

dipinto, ca 1450 - ca 1450

La scena si svolge in un interno. In primo piano: in un ambiente piastrellato, sulla destra è raffigurata la Vergine seduta con in grembo il libro aperto, con le braccia incrociate sul petto e con il capo leggermente reclinato. A sinistra, l'arcangelo Gabriele inginocchiato riferisce il suo messaggio a Maria. Questo ambiente ha un'apertura ad arco sullo sfondo, da cui si intravede un'altra stanza con un letto

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Sano Di Pietro (1406/ 1481)
  • LOCALIZZAZIONE Cherasco (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavoletta era certamente parte di un maggiore complesso ed in particolare doveva costituire la cuspide di un pannello di polittico: è tuttavia piuttosto raro che l'Annunciazione sia raffigurata su un medesimo pannello essendo normalmente divisa tra due scomparti laterali affiancanti la figura del Redentore o di Dio Padre (ad esempio nel trittico del Maestro dell'Osservanza nell'omonimo convento, o nel polittico di Sano di Pietro del 1449 alla Pinacoteca Nazionale di Siena). E' probabile dunque che la nostra tavoletta appartenesse o ad un complesso nelle cuspidi del quale erano raffigurate varie scene della vita della Vergine o ad una pala a spazio unificato come quella n. 273 della Pinacoteca Nazionale, risposta tutta senese e ancor gotica alle ancone dell'arte nuova fiorentina. Anche l'assetto compositivo dell'immagine tradisce la conoscenza di fatti fiorentini o comunque extrasenesi: l'ambientazione domestica di grande suggestione sembra avere tenuto conto delle analoghe scene dipinte nel primo trentennio del secolo da Gentile da Fabriano, da Masolino o dal Beato Angelico mentre la posa della Vergine abbandona il caratteristico moto di spavento derivato dal modello canonico nel mondo senese: l'Annunciazione di Simone Martini nella cattedrale. Sano di Pietro medesimo ritornerà a questo schema più tradizionale in varie occasioni come per esempio nell'ancona n. 237 della Pinacoteca di Siena da datarsi già agli anni '70 del Quattrocento. La tavoletta in questione sembra risalire ad un momento abbastanza precoce della sua attività, nel quinto o nel sesto decennio del secolo, quando il contatto diretto con il suo grande conterraneo, Stefano di Giovanni, servì al più tardo Sano per aprirsi verso una pittura prospettica in sintonia con l'interesse spaziale sempre coltivato dal Sassetta. M.Cinotti, Maestri della pittura dal '300 al '700, Milano 1964, pp. 34-35, n. 10
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100211731
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
    2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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