altare, opera isolata - produzione piemontese (seconda metà sec. XVIII)

altare, 1750 - 1799

Mensa con piano rettangolare, modinato, sulla fronte, due paraste aggettanti con specchiatura rettangolare delimitata da cornice modinata entro la quale è intagliato un decoro a foglie di alloro stilizzate. Il settore centrale, fortemente concavo, è ornato da una specchiatura con cornice modinata entro la quale, in alto, vi è valva di conchiglia stilizzata con doppia cornice semicircolare dalla quale si dipartono due festoni simmetrici di foglie e fiori trattenuti da medaglioni circolari in corrispondenza degli angoli superiori. Nelle pareti laterali specchiature con cornici modinate. Poggia su alto zoccolo. Parte superiore delimitata, lateralmente, da due paraste con capitello stilizzato e valva di conchiglia; sulla fronte serie di cornici modinate per ospitare tela sostituita da Crocifissione contemporanea; nella parte superiore tre teste di cherubini tra nubi; cimasa centinata con cornice modinata ed elementi a voluta. Agli angoli, su conrnici aggettanti due angeli a tutto tondo

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA legno di noce/ intaglio/ verniciatura
  • MISURE Altezza: 328
    Spessore: 216
    Larghezza: 228.5
  • AMBITO CULTURALE Produzione Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Convento dei Servi di Maria
  • INDIRIZZO Strada Basilica di Superga, 73, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non è stato possibile rintracciare documenti specifici circa la commitenza e datazione dell'opera, tuttavia, appare assai probabile che l'altare sia stato sin dall'origine destinato alla cappella di San Francesco, dal momento che l'esistenza della stessa è ricordata sin dai sommari inventari della seconda metà del Settecento. Benché, nelle note di contabilità della Congregazione si ricordi in data 27 luglio 1736, un pagamento a tal Bartolomeo Bossola per la cornice dorata di un quadro raffigurante S. Francesco di Sales, (ASTO, R, Basilica di Superga, reg. 49), da un punto di vista stilistico l'altare si presenta come opera di transizione tra stilemi di gusto rocailles, ancora evidenti nel coronamento con le testine angeliche e, soprattutto, nei due putti intagliati a tutto tondo che completano il fastigio, e le novità classiciste evidenti nella maggior compostezza e simmetria del decoro con ghirlande di foglie presente al di sotto della mensa. Si noti inoltre la scelta del materiale con cui esso venne realizzato, il legno di noce, ritenuto, pur nella qualità della progettazione e dell'intaglio materiale più umile rispetto alla pietra, in linea con quel clima di sobrietà nella conduzione della Congregazione che venne espresso nella commissione dei mobili della Biblioteca a Benedetto Alfieri. L'oggetto non viene mai citato negli inventari patrimoniali del palazzo conventuale molto probabilmente perché ritenuto parte dell'arredo fisso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208691
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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