Ercole

partigiana, ca 1665 - ca 1680

Ferro massiccio e ricchissimo. Gorbia a più ordini, ottagoni e circolari, con cornicette e nodo alla sommità; sul primo ordine, fori per un crocco perduto; bandelle bianche. Cuspide corta e larga con ampie orecchie molto arrotondate inferiormente; fili leggermente curvi con intaglio alla base; costruita in due pezzi, l'inferiore scolpito e il superiore liscio con costola a spigolo vivo, montato sulla prima a incastro con tre rivetti. Sulla cuspide, dal basso, raffigurate due aquile che reggono una colonna ai lati della quale sono adagiati un vecchio e un guerriero antico, tra bandiere e trofei; contro la colonna, che termina con un giglio, un Ercole stante, tra palme, e al di sopra due amorini con tromba reggenti un medaglione con un sole raggiante e il motto NEC PLURIBUS IMPAR all'intorno. Il tutto, compresa la gorbia, ageminato in oro e azzurrato. Asta cilindrica con manica di velluto cremisi e piccole bullette d'argento a rosetta, raggruppate a losanghe. Grande nappa azzurra e oro

  • OGGETTO partigiana
  • MATERIA E TECNICA acciaio/ intaglio/ agemina
    ARGENTO
    cotone/ velluto
    LEGNO
  • MISURE Lunghezza: 2392 mm
    Peso: 3330 mm
  • AMBITO CULTURALE Bottega Francese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Armeria Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazza Castello, 191, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Fin dal sec. XIX il progetto dell'arma viene attribuito a Jean o ad Antoine Lepautre; non si conoscono disegni di progetto, ma "una composizione di Jean Lepautre rappresenta il ricevimento dell'ambasciatore turco da parte di Luigi XIV nel dicembre 1709 e in essa le Gardes de la Manche impugnano partigiane" come il n. A1009 della Wallace Collection di Londra, "che sembra uguale al n. J.179 di Torino" (Mann J., 1962, p. 471). C'è però una certa discrepanza nelle date, poiché l'incisore Jean Lepautre dovrebbe essere morto nel 1682. Se le date sono corrette, l'unico della famiglia attivo nel 1709 è Pierre (1660-1744), scultore e incisore. Le Gardes de la Manche erano ventiquattro e indossavano l'uniforme delle Gardes-du-Roy con l'aggiunta di una cotta bianca seminata di gigli d'oro. Avevano questo nome perché accompagnavano costantemente il sovrano stando accanto a lui, "alla sua manica". La nappa originaria era bianca e oro. Altri esemplari uguali o molto simili si trovano, oltre che a Londra, a Leeds (Royal Armouries, inv. VII.219), a Parigi (Musée de l'Armée), nella chiesa di Marly-le-Roy presso Versailles, a Cracovia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100207343
  • NUMERO D'INVENTARIO 1142
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Armeria Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI cartellino cuoio - J 179 / J 179 - lettere capitali - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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