scena di battaglia
dipinto
1650 - 1699
Dall'alto di una collina alcune figure assistono ad una battaglia che si svolge sulla pianura sottostante. La maggior parte delle schiere degli eserciti si scontrano a ridosso di una prima fortificazione mentre altri soldati si avvicinano all'obiettivo della contesa: il possesso della cittadella quadrilatera, con balauardi di forma stellare, al centro della composizione
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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MISURE
Altezza: 203
Larghezza: 267.8
- AMBITO CULTURALE Ambito Fiammingo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Carignano
- INDIRIZZO Via Accademia delle Scienze, 5, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella relazione redatta dopo il restauro si riferisce che il dipinto era già stato oggetto di interventi di restauro in passato, il più antico dei quali risalirebbe all'inizio dell'Ottocento ed il più recente negli anni '60 (perizia 33 del 24/12/1991) e si allegano alcune fotografie del "prima restauro", in cui si vedono sul retro della tela alcune numerazioni inventariali riportate dai restauratori (nn. 5017 e 2935). Il dipinto appartiene alla serie di tele raffiguranti scene di battaglie condotte dal principe Tommaso di Savoia Carignano, descritte nel testo di Marziano Bernardi citato in bibliografia, in cui riferisce che già Alessandro Baudi di Vesme nel Catalogo della Regia Pinacoteca rilevò la presenza di quattro di questi dipinti, attibuiti ad autore di ambito fiammingo del XVII secolo (talvolta definito come allievo di Van Dyck e Van der Meulen), in pinacoteca e di due "al piano terreno di Palazzo Carignano". Vesme pubblicò una tela della serie, rappresentante la battaglia di Treviri, esposta nella sala ventunesima e riferì che altre tre simili si trovavano nei depositi, ed erano state sottoposte ad un intervento di restauro già nel 1710 ad opera di Carlo Maria Birago. Le vicende storiche della tela e delle altre che costituivano il nucleo originario sono piuttosto confuse e lacunose: Bernardi riferisce che Paroletti nel descrivere la stanza nel 1819 ricordò sette tele, sei di autore fiammingo e quella rappresentante la "prise de Rhetel.. ouvrage de feu Leonard Marini", e che nel 1832 quattro battaglie fiamminghe e quella di Marini furono trasferite in Galleria Sabauda, dove le censì Vesme a fine secolo. Nel ripercorrere alcuni tratti della vicenda storica della serie di battaglie, lo studioso riferì inoltre che quattro di autore fiammingo si trovavano allora a Racconigi, un'altra fiamminga e quella settecentesca a Palazzo Carignano e l'ultima forse a Palazzo Reale. In realtà sono stati fatti alcuni controlli sia su fonti documentarie sia direttamente sui dipinti conservati a Palazzo Reale e si sono chiarite alcune fasi delle collocazioni storiche. Nell'inventario del 1710, redatto dopo la morte del Principe Emanuele Filiberto Amedeo (1628/1709), conservato nell'Archivio di Stato di Torino (Insinuazione di Torino, 1716, libro II, vol. I, ff.309 e segg.) compaiono nell'ala del Palazzo corrispondente all'Appartamento "Cinque quadri grandi di Battaglie con sue Cornici alla Romana bianche estimati tra tutti lire quindeci mila", che forse costituiscono il nucleo primario. Il passaggio in Sabauda non è in realtà documentato mentre sappiamo con certezza che dal Palazzo Carignano furono trasportate nel 1831 in Palazzo Reale "5 Quadri grandi rappres.i Battaglie" (cfr. "Nota de'Quadri, Incisioni, e Busti levati dal Palazzo Carignano, e trasportati nel Reale Appartamento occupato da S.M. e nel Regio Guardamobili li 25.26 e 27. 8bre 1831" in ASTO, Carte Alfieri, mazzo 29). Si sono reperiti poi un verbale di consegna che attesta il passaggio di quattro tele di dimensioni analoghe a quelle delle nostre (raffiguranti le battaglie di Treviri, di Picardia, di Breda e di Chivasso) dalla Pinacoteca a Palazzo Reale il 1 aprile 1927 (cfr. documento conservato nell'Archivio della Galleria Sabauda e gentilmente fornitomi da Clelia Arnaldi), in deposito temporaneo al Palazzo Reale di Torino su richiesta del Principe di Piemonte, ed una lettera inviata al Ministero della Real Casa a Roma. In questo documento si legge che le suddette tele furono chieste in "restituzione al Ministero della Pubblica Istruzione" e che nell'agosto del 1948 si trovavano al Castello di Racconigi (cfr. "Elenco dei 18 dipinti provenienti dalla R. Pinacoteca di Torino" reperito nell'Archivio Centrale dello Stato, divisione III, miscellanea Ufficio Tecnico, busta 496). Dai controlli effettuati sul patrimonio dei dipinti oggi conservati a Palazzo Reale è emerso che nella Sala attigua alla Cappella Regia al primo piano vi sono due tele di dimensioni analoghe alle nostre, con scene di battaglia, che presentano alcune etichette con numerazioni inventariali relatove al Castello di Racconigi. Dall'esame dell'inventario corrente della residenza torinese, risalente ad anni vicini al 1966, si sono riscontrati quattro dipinti esposti nel Corridoio della SS. Sindone con numeri d'inventario vecchi contigui ("PPR 543-546" ), dimensioni e descrizioni di soggetto simili ("Una pianura con degli accampamenti di soldati"). Per quanto riguarda invece la presenza di tele analoghe ancora al Castello di Racconigi purtoppo non siamo in grado di definire se vi siano tele appartenenti alla stessa serie e quali siano
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100197535
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0