San Pantaleone

reliquiario a busto, 1400 - 1410

La testa è costituita da due lamine in argento, una utilizzata per il volto, l'altra per la nuca del Santo, fissate l'una all'altra tramite due chiavistelli all'altezza delle orecchie. Una terza lamina più sottile, chiodata in senso orizzontale sulla parte alta della fronte funge da frangia. La capigliatura a larghi riccioli accostati realizzati a bulino, le sopracciglia, i baffi e la barba rada (realizzata con un fine tratteggio ad incisione) sono dorati. Il callo, in argento, è fissato per mezzo di chiodini al busto- rivestito con veste a scollo- anch'esso in argento sbalzato. Il busto è inserito in una base in rame dorato poggiante su quattro piedini circolari. La base presenta una successione di arcate gotiche realizzate a traforo: si tratta di archi polilobati poggianti su colonnine tortili entro timpani decorati " a crochet" e sormontati da ghimberghi con motivi a righe; gli archi incorniciano finestroni e rosoni a traforo. Sul retro, su quattro delle colonnine, (vedi OSS)

  • OGGETTO reliquiario a busto
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura/ incisione/ doratura
    rame/ sbalzo/ traforo
  • MISURE Altezza: 41
    Lunghezza: 39.5
    Larghezza: 24.5
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Da un documento dell'Archivio Capitolare di Vercelli- già segnalato da mons. Giuseppe Ferraris a Viale (ma che non si è riusciti ad esaminare in questa occasione)- risulterebbe un'esecuzione del reliquiario negli anni 1400-1401. In effetti, questa datazione concorda con i dati di stile del busto, il quale confrontato con gli altri busti- reliquiario piemontesi e aostani noti, mostra grandi affinità soprattutto con il busto-reliquiario di San Giorgio a Chieri (Chiesa di San Giorgio) datato al 1390-1400 e anch'esso in argento sbalzato e cesellato: accomuna le due opere la fissità dello sguardo ed una certa espressione ferina, selvatica (così Giovanni Romano a proposito di San Giorgio), eco delle novità pittoriche piemontesi di quegli anni (legami in queste oreficerie con il gotico internazionale in Piemonte). Il busto ancora conservato nel Tesoro di Sant'Eusebio nel 1935 (quando lo vide Anna Maria Brizio) è oggi collocato in cima agli arredi della sacrestia: è infatti un importante oggetto di culto ed in più occasioni viene presentato ai fedeli
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100171241
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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