CUSCINO, opera isolata - manifattura torinese (fine/ inizio secc. XIX/ XX)

CUSCINO, 1890-1910

Il cuscino è realizzato con un pannello di velluto tagliato nero. Il bordo è rifinito con un gallone in argento filato e seta ecru, decorato con un motivo a palmette stilizzate. I quattro angoli sono sottolineati da altrettanti fiocchi in argento filato, con corpo periforme decorato da un motivo a zig-zag

  • OGGETTO CUSCINO
  • MATERIA E TECNICA argento filato/ tessitura a telaio
    seta/ velluto
    seta/ velluto liscio o tagliato
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Torinese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella precedente schedatura era segnalato che, nell'armadio dove era conservato il cuscino, era applicata un'etichetta, non meglio specificata, su cui era presente l'iscrizione "2064" che corrisponde all'Inventario degli oggetti mobili esistenti nella cappella della SS. Sindone redatto nel 1966. Il parato testimonia il ruolo e l'importanza del velluto nell'arredo liturgico: fin dalla sua comparsa, questo tessuto, estremamente costoso per la quantità di seta impiegata per la tessitura e per l'esigenza di avvalersi di tessitori altamente specializzati,per i ricchi colori impiegati per tingere i filati e per la presenza, in molti casi, di complessi disegni spesso campiti con filati auri e argentati, assunse un valore di vero e proprio "status symbol" scelto dalle classi dominati, per rappresentare il prorio prestigio e il proprio ruolo sociale, e dalla chiesa. I parati, comìè noto, avevano anche la funzione di simboleggiar la gloria e la maestà di Dio ed è proprio per tale motivo che, per la loro confezione, vennero scelti i tessuti più preziosi: attraverso la luminosità della seta, il bagliore dell'oro e dell'argento, complessi strutture compositive che richiedevano lavorazione lunghe e complesse, i fedeli potevano entrare nella Gerusalemme Celeste. Ed anche quando, con l'introduzione del telaio meccanico e delle tinture sintetiche, si abbassarono altissimi costi d produzione, il velluto conservò un rolo di prestigio (sul velluto si rimanda a F. DE' MARINIS (a cura di), Velluto Fortune Tecniche Mode, Milano 1993; A. KRAATZ, Velours, Parigi 1995; A. ZANNI, M. BELLEZZA ROSINA, M. GHIRARDI (a cura di), Velluti e Moda tra XV e XVII secolo, catalogo della mostra di Milano, Milano-Ginevra 1999). In assenza di attestazioni documentarie, si colloca il tessuto alla prima metà del XIX secolo e lo si attribuisce ad una delle numerose manifatture attive a Torino, ai quali i Savoia si rivolgevano per le loro committenze, come testimonia, ad esempio, l'acquisto di damasco verde "per formare due pianete compite, e due paliotti per la Cappella della SS. Sindone" del fabbricante Giuseppe Fedele Cerruti, effettuato il 1828, cfr A.S.TO, S.R., Casa di sua Maestà, mazzo 997, Ministero della Real Casa, Azienda Generale della Real Casa. Regni di Vittorio Emanuele I e Carlo Felice, 1828, liste dal n. 398 a 727, fol. n.n.; la fattura, datata il 13 febbraio 1892 per un parato in damasco rosso, della ditta Guglielmo Ghidini di Torino, cfr. AATO, Cappella Palatina, mazzo 41, Lettere da gennaio 1882 a tutto 1911, fol. n.n.; oppure il preventivo, presentato sempre dalla ditta Gugliemo Ghidini del 4 aprile 1924 per una pianeta della ditta "Guglielmo Ghidini", cfr. A.S.TO, S.R., Casa di sua Maestà, mazzo 8536: Casa di sua Maestà, Ministero della Real Casa; Direzione Provinciale della Real Casa di Torino, fol. n.n. ). Altrettanto difficoltosa appare anche la collocazione cronologica: in assenza di precise testimo nianze, si data il pezzo fra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100105324
  • NUMERO D'INVENTARIO 2064
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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