FALDISTORIO,
1890-1910
Il faldistorio presenta una forma a croce latina, è confezionato in gros de Tours bianco marezzato e laminato con trame in argento lamellare. I bordi sono rifiniti con un gallone in oro filato e seta gialla, decorato con una teoria di incorniciature mistilinee, contenenti un pomo con due coppie di foglioline, intervallate da una palmeta stlizzata. Gli angoli sono sottolineati da fiocchi in gros de Tours rosa. La fodera è in tela di cotone bianco
- OGGETTO FALDISTORIO
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MATERIA E TECNICA
cotone/ tela
- AMBITO CULTURALE Manifattura Torinese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
- INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La presenza del manufatto nell'inventario degli arredi della Cappella della SS. Sindone, redatto nel 1911, ci permette di collocare il faldistorio, di cui non è stata rintracciata alcuna attestazione documentaria, non oltre tale data. Il pezzo testimonia la fortuna, in ambito ecclesiastico, dei tessuti laminati che, col loro splendore e la ,loro ricchezza, simboleggiavano la maestosità e la gloria di Dio ( sul significato simbolico dei parati e in particolare delle stoffe, si veda, da ultimo, C. CHENIS, L'essenzialità dell'effimero. Il segno sacrale dei paramenti liturgici, in R. ORSI LANDINI (a cura di), I tesori salvati di Montecassino. Antichi tessuti e paramenti sacri, catalogo della mostra di Montecassino, Pescara 2004, pp. 13-21). Ed è propriio l'estrema diffusione di tale tipologia ( C. BUSS, Un prezioso tessuto settecentesco di fattura lionese, in "Rassegna di Studi e di Notizie. Raccolta delle Stampe A. Bertarelli. Raccolta di Arte Applicata. Museo degli Strumenti Musicali", Vol. XI, Anno X, 1983, p. 113, nota n. 28) che rende assai complessa la datazione del nostro faldistorio che, in mancanza di precisi riferimenti, si data fra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Altrettanto complessa è anche l'attribuzione ad un determinato centro tessile che, in modo ipotetico, viene identificato in Torino, città che i Savoia sembrano prediligere per i loro acquisti, come testimonia, ad esempio, l'acquisto di damasco verde "per formare due pianete compite, e due paliotti per la Cappella della SS. Sindone" del fabbricante Giuseppe Fedele Cerruti, effettuato il 1828 ( A.S.TO, S.R., Casa di sua Maestà, mazzo 997, Ministero della Real Casa, Azienda Generale della Real Casa. Regni di Vittorio Emanuele I e Carlo Felice, 1828, liste dal n. 398 a 727, fol. n.n.); la fattura, datata il 13 febbraio 1892 per un parato in damasco rosso, della ditta Guglielmo Ghidini di Torino (AATO, Cappella Palatina, mazzo 41, Lettere da gennaio 1882 a tutto 1911, fol. n.n.); oppure il preventivo, presentato sempre dalla ditta Gugliemo Ghidini del 4 aprile 1924 per una pianeta della ditta "Guglielmo Ghidini" (A.S.TO, S.R., Casa di sua Maestà, mazzo 8536: Casa di sua Maestà, Ministero della Real Casa; Direzione Provinciale della Real Casa di Torino, fol. n.n. ).||
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100105317
- NUMERO D'INVENTARIO 2244/ 77 D.C
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2016
- ISCRIZIONI sulla fodera/ su etichetta rettangolare adesiva - 2244 - a matita blu -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0