CALICE, serie di Gaia, Innocente (secondo quarto sec. XIX)

CALICE post 1827 - ante 1827

Piede a sezione circolare; profilo esterno perlinato; fascia centrale con motivo continuo a foglie cordiformi; fascia interna scompartita in tre settori. Ciascuno di essi è ornato, centralmente, da fascio di spige unite da nastro e, ai lati, da grappoli d'uva. Fusto scanellato con motivo a foglie di acanto nella parte inferiore; alto nodo cilindrico con profili perlinati e fascia scompartita in due settori con fondo cesellato e motivo ornamentale con fiore centrale e foglie stilizzate disposte simmetricamente. Sottocoppa profilato da fascia con motivo a piccoli fiori stilizzati; decoro formato da gruppi di grappoli d'uva e pampini incorniciati da fasci di spighe, foglie di quercia e nastri. Coppa dorata

  • OGGETTO CALICE
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura
    argento/ doratura
    argento/ fusione
    argento/ punzonatura
    argento/ sbalzo
  • MISURE Diametro: 14 cm
    Altezza: 25 cm
  • ATTRIBUZIONI Gaia, Innocente (notizie Dal 1787 - 1853): argentiere
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La coppia di calici, con le relative patene, è ripetutamente ricordata negli inventari otto-novecenteschi relativi al patrimonio della Cappella della SS. Sindone. Benché la descrizione nella nota di pagamento non sia particolarmente dettagliata, appare probabile riconoscere gli esemplari in esame nella coppia di calici, con relative patene "arricchiti di molti ornati" del peso di oncie 62.3 indicati, unitamente ad altri interventi e commissioni, nella lista dei lavori presentata dall'orefice di corte Innocente Gaia il 2 agosto 1827. La presenza, su entrambi gli esemplari, dei punzoni relativi al primo titolo dell'argento in vigore dopo il 1824 e sino all'unità d'Italia, permette di ipotizzare una datazione nel secondo quarto del XIX secolo, cfr., A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, pp. 15-18, tav. XII. Durante il regno di Carlo Felice (Torino,1765-1831), infatti, venne emanato un nuovo regolamento, basato sul sistema metrico decimale, che abolì il ruolo dell'assaggiatore, introducendo l'uso, oltre che del punzone attestante la qualità della lega, anche di quello distintivo dell'Ufficio del Marchio, in questo caso, purtroppo, non rintracciato in nessuno dei due esemplari. Non è stato possibile, purtroppo, sulla base dei repertori noti, identificare gli altri due punzoni presenti sulla coppia di calici, mentre quello contraddistinto da una sorta di scoiattolo di profilo e da una stella non ha trovato alcun riscontro, quello con le iniziali, forse una V e una L intrecciate, è già stato segnalato in argenterie prodotte in Piemonte nella prima metà dell'Ottocento conservate oggi nel Palazzo Reale di Torino e a Roma, al Quirinale, pur senza proporre alcun nome, cfr. A. Bargoni, Gli argenti di Torino: Palazzo Reale 1963-1986, in A. Griseri-G. Romano (a cura di), Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Reale, settembre-dicembre 1986), Milano, 1986, pp. 146-147, n. 10. Si deve notare, tuttavia, che, negli anni compresi tra il ritorno dei Savoia in Piemonte a tutto il quarto decennio, i volumi dei conti di Casa Savoia registrano, per quanto attiene ai pagamenti per argenterie sia di uso domestico che ecclesiastico, unicamente il nome di Innocente Gaya che, evidentemente, non dovette svolgere in proprio tutte le commissioni affidategli, ma fu a capo di uno studio nel quale collaboravano, a vario titolo, altri argentieri. Innocente Gaya (notizie dal 1788 al 1853), contraddistinto dal punzone con il "Re Davide", accompagnato dalle iniziali I G, fu ammesso mastro argentiere nel 1788; nel 1814 venne eletto consigliere della Corporazione torinese ed ottenne, con Regie Patenti, la nomina ad orefice della Real Casa con il permesso di tenere due botteghe, cfr. A. Bargoni, Maestri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, pp. 126, 279, fig. G 10; A. Griseri, Argentieri piemontesi a Palazzo Reale, in A.Griseri-G. Romano (a cura di), Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Reale, settembre-dicembre 1986), Milano, 1986, p. 145. Non sono noti, al momento, suoi lavori al di fuori della committenza di corte. La coppia di calici è stata esposta, per l'eccellente qualità di esecuzione e la ricchezza dell'ornato, nel 1980, con attribuzione ad argentiere piemontese e datazione al primo terzo del XIX secolo, cfr. P. Gaglia, scheda n. 659, in E. Castelnuovo, M. Rosci (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna/ 1773-1861, catalogo della mostra (Torino, maggio-luglio 1980), Torino, 1980, vol. II, p. 617. Ad un'analisi stilistica, il repertorio, giocato soprattutto sulla presenza dei simboli eucaristici delle spighe di grano e del grappolo d'uva, disposti in maniera simmetrica e intrecciati a nastri, presenta elementi di spiccata cultura classicista quali il nodo a vaso cinto, nella parte inferiore, da foglie di acanto, la fascia a foglie di alloro presente nel piede e gli stessi simboli prima menzionati. La diffusione di tali repertori decorativi a livello internazionale è confermata dal confronto, a titolo di esempio, tra la coppia di calici in esame e un esemplare di calice pontificale, datato tra il 1800 e il 1814, opera di un anonimo argentiere romano, conservato presso il Museo Diocesano di Sassari, ove compaiono, nel sottocoppa, le stesse soluzioni con i fasci di spighe di grano variamente intrecciati e composizioni di foglie e frutti, cfr. M. Porcu Gaias, Il Museo Diocesano di Sassari ori, argenti, paramenti, Nuoro, 2002, pp. 86-87, n. 54. [le Notizie storico-critiche continuano in Annotazioni]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087958-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 2075-2076
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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