SERVIZIO PER OLI SANTI, opera isolata di Gaia, Innocente (secondo quarto sec. XIX)

SERVIZIO PER OLI SANTI post 1828 - ante 1828

Il servizio si compone di due ampolline con coperchio, contenenti ciascuna un vasetto con coperchio. Le ampolline sono fissate ad un vassoio di forma ovale. Le ampolline hanno piede circolare con bordo decorato a palmette. Fusto con anello a corona di alloro. Corpo: nella parte inferiore motivo a foglie stilizzate profilato da fascia analoga; al centro iscrizione su due righe entro corona d'alloro a rilievo; parte superiore, in prossimità del collarino, decoro a palmette. Lateralmente due anse, attaccatura con motivi vegetali. Al versatoio è fissato, con cerniera, il coperchio ornato alle estremità da motivo a palmette e sormontato da corona. Vasetti interni con corpo a sezione circolare, base profilata, ornati, nella parte superiore, da fascia cesellata con motivi geometrici; coperchio sormontato da croce; iscrizione su una riga nella parte centrale. Vassoio di forma ovale; la tesa è decorata da 4 motivi floreali e a voluta cesellati e profilata da bordo con decoro a dentelli

  • OGGETTO SERVIZIO PER OLI SANTI
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura
    argento/ doratura
    argento/ fusione
    argento/ incisione
    argento/ punzonatura
  • ATTRIBUZIONI Gaia, Innocente (notizie Dal 1787 - 1853): argentiere
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dalla documentazione conservatasi, il servizio, indicato negli inventari patrimoniali della Cappella della SS. Sindone dal 1832, appare indentificabile con i "due vasi con il suo plaffone, ed altri due vasi isolati da servire a modo di doppi fondi d'argento dorato per l'olio Santo, pesanti insieme once 45" commissionati all'orefice della Real Casa, Innocente Gaya, nel 1828 per la somma di L. 1332.16. Nella nota di pagamento presentata il 18 novembre di quello stesso anno, ove sono elencati vari altri lavori relativi a suppellettile sacra di proprietà regia, l'orefice descrive precisamente l'aspetto delle ampolline, definite "di forma etrusca", secondo una caratteristica tendenza della cultura dei primi decenni dell'Ottocento, i vasetti interni ed il vassoio. La presenza, sugli oggetti componenti, sia del punzone del I titolo dell'argento che di quello distintivo, per tale valore, della Zecca di Torino dal 1824 all'unità d'Italia, permette di confermare tale cronologia, cfr. A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, pp. 15-18, tav. XII. Durante il regno di Carlo Felice (Torino,1765-1831), infatti, venne emanato un nuovo regolamento, basato sul sistema metrico decimale, che abolì il ruolo dell'assaggiatore, introducendo l'uso, oltre che del punzone attestante la qualità della lega, anche di quello distintivo dell'Ufficio del Marchio, fatto che permette di affermare che l'opera sia stata prodotta da un argentiere torinese. Il servizio, di notevole qualità, era stato, in occasione della mostra torinese del 1980, attribuito a Giuseppe Borrani (Torino, 1766 ca.-notizie fino al 1838), argentiere ripetutamente attivo per la corte sabauda, cfr. P. Gaglia, scheda n. 667, in E. Castelnuovo, M. Rosci (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna/ 1773-1861, catalogo della mostra (Torino, maggio-luglio 1980), Torino, 1980, vol. II, pp. 620-621. Si deve osservare, in verità, la totale assenza dei consueti marchi attestanti la bontà dell'argento o di punzoni di argentieri sul manufatto che, tuttavia, data la presenza delle iniziali C ed F intrecciate e del marchio, ancora non ben identificato, dell'aquila coronata con le ali spiegate e lo stemma semplice di Savoia sul petto, dovette, evidentemente, essere commissionato da Carlo Felice (Torino,1765-1831), re di Sardegna dal 1821, espressamente per la cappella della Sindone e quindi prodotto sotto lo stretto controllo dello stato, cfr. A. Bargoni, Gli argenti di Torino: Palazzo Reale 1963-1986, in A. Griseri-G. Romano (a cura di), Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Reale, settembre-dicembre 1986), Milano, 1986, pp. 148-149, nn. 34, 40. Le ripetute commissioni, promosse da Carlo Felice (Torino,1765-1831), per la ricostituzione del patrimonio di suppellettile ecclesiastica in materiali preziosi della Cappella della SS. Sindone, sono enfaticamente ricordate, pur senza specificazioni, sin dalla monografia sulla sacra reliquia edita nel 1842, in occasione del matrimonio del principe Vittorio Emanuele (Torino, 1820-Roma, 1878), cfr. G. Melano, Notizie storiche, Torino, 1842, p. 44. Tale fatto, pur in assenza di studi approfonditi sull'argomento, deve essere connesso all'osservazione che, negli anni compresi tra il ritorno dei Savoia in Piemonte a tutto il quarto decennio, i volumi dei conti di Casa Savoia registrano, per quanto attiene ai pagamenti per argenterie sia di uso domestico che ecclesiastico, unicamente il nome di Innocente Gaya che, evidentemente, non dovette svolgere in proprio tutte le commissioni affidategli, ma fu a capo di uno studio nel quale collaboravano, a vario titolo, altri argentieri. Innocente Gaya (notizie dal 1788 al 1853), contraddistinto dal punzone con il "Re Davide", accompagnato dalle iniziali I G, fu ammesso mastro argentiere nel 1788; nel 1814 venne eletto consigliere della Corporazione torinese ed ottenne, con Regie Patenti, la nomina ad orefice della Real Casa con il permesso di tenere due botteghe, cfr. A. Bargoni, Maestri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, pp. 126, 279, fig. G 10; A. Griseri, Argentieri piemontesi a Palazzo Reale, in A.Griseri-G. Romano (a cura di), Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Reale, settembre-dicembre 1986), Milano, 1986, p. 145. Non sono noti, al momento, suoi lavori al di fuori della committenza di corte. [le Notizie storico-critiche continuano in Annotazioni]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087899-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 2013/ S.M. 87- 88- 89
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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