TURIBOLO, serie di Gaia, Innocente, Stagnon, Giuseppe (secondo quarto sec. XIX)
Piede a sezione circolare con fascia ornata da foglie stilizzate. Coppa decorata, nella parte inferiore, da scanellature cui sono sovrapposte foglie lanceolate, alternate a foglie di acanto; fascia centrale, in corrispondenza dell'innesto dei manici, scompartita in due settori da cornici rettilinee; in ciascuno di essi, medaglione centrale ovale circondato da corona di alloro ed affiancato da due aquile affrontate con le ali spiegate. Manici formati da elementi a voluta. Coperchio a campanula con fascia a foglie sovrapposte; ornati con corone di alloro in corrispondenza delle aperture; alla sommità è posto un cuscino con nappe agli angoli sul quale è adagiata una corona reale. Tre catene con maglie ovali, trattenute da anello, in corrispondenza dei manici, e della parte sommitale del coperchio. Impugnatura con piattello di raccordo a sezione circolare, ornato da fascia esterna con testa di leone e foglie cesellate, riprodotte anche in prossimità dell'anello. Interamente dorato
- OGGETTO TURIBOLO
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MATERIA E TECNICA
argento/ cesellatura
argento/ doratura
argento/ fusione
argento/ punzonatura
argento/ sbalzo
metallo/ doratura
metallo/ fusione
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MISURE
Diametro: 12 cm
Altezza: 118 cm
Larghezza: 17 cm
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ATTRIBUZIONI
Gaia, Innocente (notizie Dal 1787 - 1853): argentiere
Stagnon Giuseppe (notizie Nel 1825): incisore
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE [continuazione DESO] L'oggetto è conservato entro custodia formata da una base, poggiante su quattro piedi circolari in metallo dorato, a tronco di cono in cartoncino rivestito in pelle zigrinata verde (diametro 14.2/ altezza 9) e da un corpo floscio in pelle scamosciata avorio con un cordoncino verde all'estremità per chiuderla (altezza 98 ca.). Appare probabile che la coppia di turiboli in esame possa identificarsi, per la descrizione particolareggiata degli stessi, con i due esemplari commissionati, unitamente a due navicelle, espressamente per la cappella della Sindone, nel 1824 a Innocenzo Gaya (notizie dal 1788 al 1853), in quegli anni alla direzione della Regia Oreficeria, del peso di once 153.15 e pagati L. 1036.96 caduno per il solo materiale, per un totale, incluse le navicelle, di L. 5395.92, somma indubbiamente di rilievo. L'anno successivo, a quanto risulta dalla documentazione, gli esemplari vennero poi affidati al Regio incisore Giuseppe Stagnon per incidervi le iniziali del sovrano e l'arme sabauda. Innocente Gaya, contraddistinto dal punzone con il "Re Davide", accompagnato dalle iniziali I G, fu ammesso mastro argentiere nel 1788; nel 1814 venne eletto consigliere della Corporazione torinese ed ottenne, con Regie Patenti, la nomina ad orefice della Real Casa con il permesso di tenere due botteghe, A. Bargoni, Maestri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, pp. 126, 279, fig. G 10; A. Griseri, Argentieri piemontesi a Palazzo Reale, in A.Griseri-G. Romano (a cura di), Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Reale, settembre-dicembre 1986), Milano, 1986, p. 145. Non sono noti, al momento, suoi lavori al di fuori della committenza di corte. La particolare natura della commissione è rilevabile anche dalla presenza di marchi particolari, che non corrispondono a quelli normalmente prescritti dai regolamenti in vigore nel Regno di Sardegna: si tratta, infatti, oltre alla presenza del monogramma con le iniziali del sovrano intrecciate, del punzone relativo al I titolo dell'argento con le iniziali D 11 entro ovale frastagliato, utilizzato solo per le argenterie reali e rintracciato, per quanto attiene alla bibliografia esistente, su esemplari da tavola conservati nel Palazzo Reale di Torino e a Roma, al Quirinale, nonché del raro marchio con aquila sabauda coronata con stemma sabaudo nel petto, priva di cornice, la cui funzione non è ancora stata chiaramente appurata, cfr. A. Bargoni, Gli argenti di Torino: Palazzo Reale 1963-1986, in A. Griseri, G. Romano (a cura di), Porcellane ed argenti nel Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Reale) 1986, p. 146, n. 5, p. 148, n. 31; p. 149, nn. 34, 40. Le ripetute commissioni, promosse da Carlo Felice (Torino,1765-1831), per la ricostituzione del patrimonio di suppellettile ecclesiastica in materiali preziosi della Cappella della SS. Sindone, sono enfaticamente ricordate, pur senza ulteriori specificazioni, sin dalla monografia sulla sacra reliquia edita nel 1842, in occasione del matrimonio del principe Vittorio Emanuele (Torino, 1820-Roma, 1878), cfr. G. Melano, Notizie storiche, Torino, 1842, p. 44; nello stesso 1824 il sovrano commissionava al Gaya anche un ricco ostensorio, tutt'ora conservatosi. La coppia di turiboli, unitamente alle navicelle, per l'eccellente qualità tecnica e il ricco repertorio decorativo, vennero esposte alla mostra del 1980, cfr. P. Gaglia, scheda n. 660, in E. Castelnuovo, M. Rosci (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna/ 1773-1861, catalogo della mostra (Torino, maggio-luglio 1980), Torino, 1980, vol. II, pp. 615-616. L'autore della scheda osservava come gli ornati rimandassero a stilemi neoclassici riferibili ad una cultura tardo settecentesca e dunque realizzati dall'argentiere sul modello di originali perduti durante il periodo dell'occupazione napoleonica. Vi è da osservare, tuttavia, che motivi decorativi quali le fascie con foglie lanceolate, ripetute in più punti dell'oggetto, o i rigidi festoni di foglie di alloro disposti simmetricamente intorno ad un medaglione centrale, risultano essere assai comuni, magari con una resa meno curata, in esemplari di argenteria sacra attestati per tutta la prima metà dell'Ottocento, sebbene in questo caso la presenza, nella fascia centrale delle aquile, e sul coronamento, del coperchio della corona reale poggiata su un cuscino, vadano letti come elementi tesi a sottolineare la particolare natura di committenza regale. [le Notizie storico-critiche continuano in Annotazioni]
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087799-0
- NUMERO D'INVENTARIO 2024/81 S.M.-2026/84 S.M
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0