RELIQUIARIO - A MEDAGLIONE, serie - produzione piemontese (seconda metà sec. XIX)

reliquiario a medaglione post 1850 - ante 1899

Teca di luce ovale con vetro. E' montata entro una ricca cornice dal profilo polilobato, profilato da gallone a telaio in oro filato e lamellare. Armatura in cartone rivestita, sulla fronte, da taffetas laminato, con oro lamellare, su fondo, rispettivamente, beige o giallo, sul retro in cannellato semplice verde prato. Sulla fronte è applicato un decoro continuo formato da cuori rovesciati, sormontati da corolla floreale, dai quali si dipartono racemi fioriti stilizzati formati da perline, paillettes e filo argentato. In alto è cucito un occhiello ovale rivestito di filo in oro riccio per sospensione. All'interno, fondo in tessuto di seta giallo con teletta argento, su cui è posta la reliquia su frammento di carta sagomato; al di sopra di essa cartiglio rettangolare con iscrizione su una riga. Lungo il perimetro interno della teca è posta una cornice in argento lamellare e cannutiglia argentata; agli angoli corolle di fiori in paillettes e due stelle di carta agli estremi. ||||

  • OGGETTO reliquiario a medaglione
  • MATERIA E TECNICA filo d'oro
    argento/ filigrana
    CARTA
    filo d'argento
    filo di seta
    paillettes
    seta/ cannellato
    seta/ taffetas
  • MISURE Altezza: 18 cm
    Larghezza: 17.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Produzione Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La coppia di reliquiari non è indicata né nell'ultimo inventario (1966) del patrimonio di suppellettili della Cappella della SS. Sindone, né in quelli compilati a cavallo tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, dediti a ricordare esclusivamente gli arredi sacri realizzati in materiali preziosi. Le due teche contengono, rispettivamente, le reliquie di San Francesco di Sales (Thorens, 1567-Lione, 1622) e di Giovanna Francesca Chantal (Digione, 1572-Moulins,1641), santi cari alla devozione del territorio sabaudo. Il primo fu arcivescovo di Ginevra e si impegnò per la conversione dei calvinisti alla religione cattolica; per la sua attività di teologo ed i suoi scritti è annoverato tra i Dottori della Chiesa, cfr. G. D. Gordini, voce, Francesco di Sales, in Bibliotheca Sanctorum, Roma, 1964, vol. V, pp. 1207-1226. La seconda conobbe Francesco di Sales nel 1604 e lo scelse come direttore di coscienza. Sotto la sua direzione, fondò nel 1610/11 l'ordine della Visitazione di s. Maria e s. Elisabetta, il cui primo nucleo ebbe sede in Annecy, dedito in particolare alla visita agli ammalati e ai poveri a domicilio, cfr. L. Chierotti, voce, Giovanna Francesca Frémiot de Chantal, in Bibliotheca Sanctorum, Roma, 1966, vol. VI, pp. 581-586. Nel 1638 si portò in Torino per organizzare il primo monastero dell'ordine in Italia, sotto la protezione dei duchi sabaudi; fu canonizzata nel 1767. Da un punto di vista stilistico, l'esemplare in esame risponde alla tipologia di una particolare forma di reliquiario, detto "paperole", documentato a partire dal XVII secolo, il cui nome deriva dal termine francese con il quale sono chiamate le strisce di carta dorate, variamente arrotolate, che costituiscono l'elemento dominante della composizione ornamentale, che spesso imita o trae spunto da ricami, miniature o dall'oreficeria. La costanza con la quale tale produzione è stata ripetuta, fino al XX secolo, rende difficile la datazione del reliquiario, in assenza di ulteriori riferimenti. Le paperoles, eseguite in quasi tutti i paesi cattolici, sono documentate, per quanto limitati siano ad oggi gli studi sull'argomento, soprattutto in Francia, Austria ed Italia. In Torino, in particolare, oltre alla produzione da parte delle monache carmelitane, spiccarono le visitadine e le suore del Cottolengo. Raramente tali reliquiari potevano essere acquistati; per lo più venivano dati in dono ad importanti benefattori dei conventi o erano confezionati per ornare cappelle interne a chiese dei rispettivi ordini religiosi. La disposizione delle reliquie, all'interno dell'elaborata decorazione, risponde, solitamente, ad un piano teologico preciso, talvolta non immediatamente identificabile (L. Borello-P. P. Benedetto, Paperoles le magnifiche carte, Torino, 1998, pp. 8-15). La presenza di reliquiari di provenienza conventuale, nell'ambito delle collezioni sabaude, è confermato da una lettera, datata 3 maggio 1872, dell'ispettore del Regio Mobiliare, Francesco Lubatti, all'Amministrazione della Casa di S.M. in Torino, nella quale si ricorda la presenza, nel Regio Guardamobili, di numerosi esemplari donati alle regine Maria Teresa Asburgo Lorena (Vienna, 1801-Torino, 1855) e Maria Adelaide Asburgo-Lorena (Milano, 1822-Torino, 1855) in occasione delle ripetute visite ai monasteri femminili torinesi. Per alcuni confronti, si vedano U. Bock-G. Sporbeck-Bressem-K. Weinbrenner, schede , in A. Legner (a cura di), Reliquien verehrung und verklärung, catalogo della mostra, Köln, 1989, pp. 255, n. 131, 259-260, n. 143, 262, n. 146, 264, n. 150, 274-276, nn. 176-182, 292-293, n. 220, 305-306, nn. 262-266, 307-311, nn. 274-290, 329-331, nn. 359-363; A. Bicchi-A. Ciandella (a cura di), Testimonia Sanctitatis. Le reliquie e i reliquiari del Duomo e del Battistero di Firenze, Firenze, 1999, pp. 69-70, n. 29; M. G. Molina, Un'analisi dei gioielli genovesi nei dipinti, negli inventari, nei tesori, in F. Boggero (a cura di), Gioie di Genova e Liguria oreficeria e moda tra Quattro e Ottocento, Genova, 2001, p. 112, figg. 73-74; J. Andlaver, scheda n. 339, in Les domenicaines d'Underlinden. Catalogues des oeuvres, Parigi, 2001, vol. II, pp. 185-186
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087788-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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