PARAMENTO LITURGICO, insieme - manifattura torinese (fine/ inizio secc. XIX/ XX)

PARAMENTO LITURGICO, 1890-1910

Il parato, formato da una pianeta, una stola, un velo da calice ed una borsa da corporale, è confezionato con velluto tagliato ad un pelo color granata. I pezzi sono foderati con raso di cotone color viola e sono rifiniti, ad esclusione dei bordi delle alette della stola, con galloni coordinati in oro filato e seta gialla, in due altezze diverse: quello più alto ha entrambi i lati smerlati, mentre quello più sottile presenta solo un lato smerlato. Ambedue sono decorati con un nastro spiraleiforme sul quale è adagiato un motivo "a mazze" stilizzato

  • OGGETTO PARAMENTO LITURGICO
  • MATERIA E TECNICA altri
    cotone/ raso
    filo metallico/ doratura/ tessitura a telaio
    seta/ velluto
    seta/ velluto liscio o tagliato
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Torinese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il parato testimonia il ruolo e l'importanza del velluto nell'arredo liturgico: fin dalla sua comparsa, questo tessuto, estremamente costoso per la quantità di seta impiegata per la tessitura e per l'esigenza di avvalersi di tessitori altamente specializzati,per i ricchi colori impiegati per tingere i filati e per la presenza, in molti casi, di complessi disegni spesso campiti con filati auri e argentati, assunse un valore di vero e proprio "status symbol" scelto dalle classi dominati, per rappresentare il prorio prestigio e il proprio ruolo sociale, e dalla chiesa. I parati, comìè noto, avevano anche la funzione di simboleggiar la gloria e la maestà di Dio ed è proprio per tale motivo che, per la loro confezione, vennero scelti i tessuti più preziosi: attraverso la luminosità della seta, il bagliore dell'oro e dell'argento, complessi strutture compositive che richiedevano lavorazione lunghe e complesse, i fedeli potevano entrare nella Gerusallemme Celeste. Ed anche quando, con l'introduzione del telaio meccanico e delle tinture sintetiche, si abbassarono altissimi costi d produzione, il velluto conservò un rolo di prestigio (sul vbelluto si rimanda a F. DE' MARINIS (a cura di), Velluto Fortune Tecniche Mode, Milano 1993; A. KRAATZ, Velours, Parigi 1995; A. ZANNI, M. BELLEZZA ROSINA, M. GHIRARDI (a cura di), Velluti e Moda tra XV e XVII secolo, catalogo della mostra di Milano, Milano-Ginevra 1999). La totale assenza di precise attestazioni documentarie rende assai complessa l'analisi del parato che non sembra essere riconoscibile dai parati citati nell'inventario della S. Sindone redatto il 1880 (A.S.TO., S.R., Casa di sua maestà, mazzo 12602, Inventario degli oggetti di spettanza di S. M. esistenti nella R. Cappella della S.S. Sindone, foll. 1-5), mentre in quello del 1911 sono ricordate, ad esempio, tre pianete in "velluto semplice, guernita di gallone in oro" (fol. 5), di cui non è però specificato il colore. In assenza di elementi di natura stilistica, i sontuosi galloni, di ispirazione settecentesca, non offrono elementi atti a determinare una precisa collocazione cronologica, si data ipoteticamente il parato fra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo e si attribuisce il velluto ad ambito torinese, sottolineando che i Savoia, per i propri acquisti, si rivolgono soprattutto a manifatture locali (si veda, solo per citare tre esempi, l'acquisto di damasco verde "per formare due pianete compite, e due paliotti per la Cappella della SS. Sindone" del fabbricante Giuseppe Fedele Cerruti, effettuato il 1828, cfr A.S.TO, S.R., Casa di sua Maestà, mazzo 997, Ministero della Real Casa, Azienda Generale della Real Casa. Regni di Vittorio Emanuele I e Carlo Felice, 1828, liste dal n. 398 a 727, fol. n.n.; la fattura, datata il 13 febbraio 1892 per un parato in damasco rosso, della ditta Guglielmo Ghidini di Torino, cfr. AATO, Cappella Palatina, mazzo 41, Lettere da gennaio 1882 a tutto 1911, fol. n.n.; oppure il preventivo, presentato sempre dalla ditta Gugliemo Ghidini del 4 aprile 1924 per una pianeta della ditta "Guglielmo Ghidini", cfr. A.S.TO, S.R., Casa di sua Maestà, mazzo 8536: Casa di sua Maestà, Ministero della Real Casa; Direzione Provinciale della Real Casa di Torino, fol. n.n. ).||||
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100059056-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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