San Bonaventura

paliotto, 1719 - 1719

Il paliotto monolitico presenta una decorazione ad intarsi policromi (vari toni di azzurro, rosso, ocra, bianco) su fondo nero, costituita da ampie volute marmorizzate con motivi floreali entro un riquadro mistilineo. Al centro, entro una cornice accartocciata a finto marmo variegato sormontata da una conchiglia, vi è la figura di S. Bonaventura col saio francescano, il libro, le insegne episcopali (mitra e pastorale) e il cappello da cardinale. Del sottostante stemma abraso si intavvedono solo due fronde di palma intrecciate. Ai quattro angoli si collocano analoghe cartelle sormontate da conchiglie con volute vegetali e fiori

  • OGGETTO paliotto
  • MISURE Profondità: 4.5
    Altezza: 95
    Larghezza: 204
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombardo-ticinese
  • LOCALIZZAZIONE Saluzzo (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non è possibile identificare lo stemma che compariva sul paliotto, abraso probabilmente ai tempi della Rivoluzione Francese, presente anche sugli schienali di molti banchi e sul paliotto del primo altare a sinistra della chiesa. L'esemplare in oggetto mostra strettissime analogie con quelli posti agli altari dei SS. Lucia e Antonio e dei SS. Giulio e Anna. Paliotti con i medesimi caratteri stilistici e iconografici si incontrano anche nella Cattedrale dell'Assunta e nelle chiese di S. Bernardino e S. Giovanni a Saluzzo, nella chiesa dell'Assunta a Levaldigi, nella chiesa di S. Maria del Popolo a Villafaletto e nella parrocchiale di Vottignasco. E' evidente che si tratta della stessa bottega, formata probabilmente da maestranze di origine lombardo-ticinese, operosa dalla fine del XVII secolo (l'esemplare più antico finora segnalato è datato 1688 e si trova a Villafaletto) al IV decennio del XVII (la data più recente, il 1737, si trova su un paliotto della chiesa di S. Bernardino). Questo gruppo omogeneo di paliotti utilizza il medesimo repertorio di motivi decorativi legati ad un gusto tipicamente seicentesco, volute vegetali, fiori, uccelli, cartelle a orecchioni, che negli esemplari più tardi viene arricchito da ornati manieristici e grottesche liberamente interpretati. Il partito ornamentale del paliotto in oggetto si ritrova identico in quello dell'altare dell'Immacolata nella chiesa di S. Bernardino a Saluzzo, del 1714; in quello dell'altare dei SS. Cosma e Damiano nella Cattedrale di Saluzzo (cfr. N. Gabrielli, Arte nell'antico Marchesato di Saluzzo, Torino 1974, fig. 201) e in quello collocato sul primo altare a sinistra della chiesa dell'Assunta a Levaldigi ambedue datati al 1718. La stessa figura di S. Bonaventura nel medaglione centrale si ripete nel paliotto dell'altare di S. Margherita nella già citata chiesa saluzzese di S. Bernardino (1737). Sulla tecnica delle scagliole si vedano: A. Balletti, Le scagliole colorate e la loro tecnica, in "Cronache d'arte", 4, 1924, pp. 197-207; I. Vigoni, La scagliola, in "Arte lombarda", XI, 1966, pp. 225-230. Inventario manoscritto della chiesa di S. Bernardo redatto dal prof. Domenico Giordanino, s.d., ma inizio del'900, Archivio Parrocchiale di S. Agostino a Saluzzo, v. VII, cart. 8
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039382-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI entro la cartella al centro del frontone, in oro su fondo azzurro - NIHIL. NISI/ BONA. VENTVRA - lettere capitali - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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