altare, insieme - bottega lombardo-piemontese (metà sec. XVII)

altare,

L'alzata dell'altare è delimitata da una coppia di colonne e da una coppia di semicolonne corinzie dorate poggianti su un plinto decorato con teste di cherubino intagliate a bassorilievo e dorate, su fondo azzurro. Le colonne interne, aggettanti e accostate a due paraste scanalate, presentano scanalature nel terzo inferiore; le semicolonne esterne sono ornate inferiormente da drappeggi a festone appuntati da borchie, mentre il terzo superiore è a foggia di erma. Testine di angelo, festoni di frutta e volute schiacciate incorniciano lateralmente l'altare. Il cornicione è costituito da modanature dorate variamente decorate, rinserranti una fascia a girali vegetali su fondo azzurro a testine di cherubino che richiamano i motivi dello zoccolo e del plinto delle colonne. Le volute del frontone spezzato, su cui siedono due angioletti, includono una cartella a orecchioni sormontata al centro da una testa di cherubino

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ doratura/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombardo-piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Saluzzo (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Riferisce il Muletti (D. Muletti, descrizione dello stato presente della città di Saluzzo, ms. s.d., ma fine del XVIII sec., Saluzzo 1973, p. 135) che l'altare era anticamente sotto il titolo di S. Sebastiano e apparteneva alla famiglia Castellani (o Castiglione), alla quale succedettero nel patronato i conti Buglione di Monale e Bastia (R. Golè, Memorie storiche della Chiesa Parrocchiale dei SS. Martino e Bernardo in S. Agostino, Saluzzo, Saluzzo 1903, ms. Casa Parrocchiale di S. Agostino a Saluzzo, p. 182). Dalle notizie desunte dal Manno i Buglione risultano insediati stabilmente a Saluzzo nel borgo di S. Bernardo a partire da Giacomo Antonio (n. 1659 + Saluzzo 1736), medico delle carceri saluzzesi, che nel 1682 sposò Anna Camilla Castellani (cfr. A. Manno, Patriziato Subalpino, I, Torino 1895, p. 443). Non si hanno documenti circa l'elevazione dell'altare attuale, cui si deve legare presumibilmente anche il cambiamento del titolo, tuttavia i caratteri stilistici lasciano supporre che essa risalga ad un'epoca precedente il passaggio di proprietà dai Castellani ai Buglione. L'impianto e la decorazione dell'altare riflettono le tipologie e il repertorio ornamentale diffuso dagli stuccatori e dagli intagliatori di cultura lombardo ticinese in tutto l'ambito piemontese della metà del'600. Nel saluzzese e nelle zone vicine i confronti sono possibili soprattutto con opere in stucco che ripropongono schemi e disegni analoghi: ad esempio un gruppo di altari nella chiesa di S. Maria delle Grazie a Carignano, l'altare della cappella di S. Michele, quello della cappella della Compagnia del Rosario e quello di S. Nicola da Tolentino, eseguiti fra il 1667 e il 1672 (cfr. G. Gentile, I conventi e le loro chiese. S. Maria delle Grazie, in AA. VV., Carignano. Appunti per la lettura di una città, III, Carignano s.d., ma 1978, pp. 49-98, figg. 75-86). Rispetto a questi esemplari l'altare in oggetto si distingue per una maggiore sobrietà e un'impostazione più classicheggiante che si richiamano ad opere un poco anteriori, come l'altare marmoreo della cappella di S. Antonio da Padova nella stessa chiesa di S. Bernardo, del 1652; i motivi decorativi dell'architrave, del frontone e dello zoccolo si rinvengono simili nell'altare della cappella della Madonna del Rosario nella chiesa di S. Giovanni a Saluzzo (cfr. N. Gabrielli, Arte nell'antico Marchesato di Saluzzo, Torino 1974, fig. p. 184), uno dei rari rétables lignei presenti a Saluzzo, intagliato dai Botto poco prima del 1660. Tali confronti inducono a proporre una datazione verso la metà del XVII secolo, confortata inoltre dai dati stilistici desumibili dall'ancona, realizzata probabilmente per completare il nuovo assetto dell'altare. Bibliografia: L. Beltramelli, Memorie riguardanti la chiesa parrocchiale di S. Bernardo di Saluzzo, ms. s.d., ma 1840 circa, Archivio Parrocchiale di S. Agostino a Saluzzo, v. VII, cart. 5, p. 14
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039382-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI entro la cartella al centro del frontone, in oro su fondo azzurro - NIHIL. NISI/ BONA. VENTVRA - lettere capitali - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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