balaustrata, opera isolata di Pelagatta Diamante, Pelagatta Tommaso, Pelagatta Giacomo (metà sec. XVIII)

balaustrata, (?) 1759 - (?) 1759

Ciascuno dei due corpi, uniti da un cancelletto centrale, presenta andamento curvilineo, prima concavo e poi convesso. La base è di marmo nero con ampie modanature, volute, formelle e conchiclie; sui balaustri presso il cancello sono due testine di angioletti di marmo bianco (forse aggiunta posteriore, ottocentesca). Tra i balaustri sono posti ampi cartigli di marmo rosa con bordi in grigio con volute, e decorazioni di marmi gialli a elementi vegetali e conchiglie

  • OGGETTO balaustrata
  • MATERIA E TECNICA marmo giallo/ scultura
  • MISURE Profondità: 32
    Altezza: 84
    Larghezza: 335
  • ATTRIBUZIONI Pelagatta Diamante (notizie 1741-1760): esecutore
    Pelagatta Tommaso (notizie Sec. Xviii)
    Pelagatta Giacomo (notizie 1735-1771)
  • LOCALIZZAZIONE Asti (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Presso l'Archivio della Confraternita non si ritrova nessun richiamo specifico alla balaustra, ma si può ritenere che essa sia da assimilarsi all'intervento dei fratelli Pelagatta per la contemporanmea realizzazione dell'altar maggiore (cfr. SBAS TO, scheda cartacea n° 25). Le due opere costituiscono, ad evidenza, un insieme omogeneo stilisticamente e tipologicamente. La balaustra presenta fantasiose forme a cartigli rococò con evidente derivazione dagli esempi lombardi, influenzanti ampiamente il Piemonte Orientale. Molto vicina all'opera della Trinità è per esempio la balaustrata della chiesa di Salassa, con cartigli di uguale ispirazione, e soprattutto pilastrini quasi identici nell'impostazione, e analoghi motivi come di decorazioni a pizzo sui bordi del ripiano superiore. Affinità anche con la balaustrata di Ciconio (cfr. A. Cavallari Murat, "Tra terra d'Ivrea, Orco e Po", Ist. Banc. S. Paolo, Torino 1976, p. 296, VI, f. 22 e 23). Documento unico della penetrazione dei più vivaci esempi lombardi, ma legato al gusto del rococò pittoresco, sono in Asti le balaustrate di S. Martino, provenienti da S. Bernardino, (Cfr. U. M. Modulo, "La chiesa parrocchiale di S. Martino, raccolta fotografica, storica, artistica", Asti 1985, dattiloscritto), con motivi asimmetrici tipici delle regioni a Nord delle Alpi. (cfr. anche N. Gabrielli, "Arte e cultura ad Asti attraverso i secoli", Istituto Bancario S. Paolo, Torino 1977, p. 175)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037898
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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