altare maggiore, insieme di Pelagatta Giacomo, Pelagatta Antonio (terzo quarto sec. XVIII)
Altare in marmi policromi poggiante su tre gradini in marmo rosso con predella lignea; fronte della mensa con cornice a volute e cherubino in marmo bianco in alto al centro; alzata a tre gradini in marmo venato con profili laterali a volute e cornici nere modanate; tabernacolo con colonnine marmoree sormontate da capitelli in stucco dorato, trabeazione con cornici laterali in marmo nero sporgenti, cimasa concava mistilinea con volute e profilata in marmo nero; sportello del tabernacolo in metallo stampato dorato con raffigurazione della Cena di Emmaus e sormontato da una corona in lamina dorata stampata con foglie e vetri strass; sul retro dell'altare a destra e a sinistra sono incernierate due piccole ante di tabernacolo, mentre in basso al centro vi è un armadio a muro chiuso da due ante lignee
- OGGETTO altare maggiore
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MATERIA E TECNICA
legno, intaglio
legno/ verniciatura
marmo/ scultura
marmo venato
stucco/ doratura
stucco/ modellatura
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ATTRIBUZIONI
Pelagatta Giacomo (notizie 1735-1771)
Pelagatta Antonio (notizie Metà Sec. Xviii-1769)
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Tommaso
- INDIRIZZO Via Dante, 1, Canelli (AT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel libro della Veneranda Compagnia del Santissimo sacramento di Canelli, tra il 1766 e il 1769 sono registrati pagamenti a favore di Giacomo e Antonio Pelagatta o di un generico marmorista Pelagatta, per la realizzazione della scalinata d'accesso (1766 f. 142v; 1767 f. 142 v, 1768 f.145 v) e dell'altare maggiore (1769 foll. 145v, 146v). I fratelli Pelagatta, abili marmorari della seconda metà del Settecento, erano originari di Viggiù in provincia di Varese e avevano bottega a Casale Monferrato (A. Barbero, G. mazza, Per una famiglia di marmorari lombardi a CasalE. I Pelagatta, in "Studi Piemontesi", VIII, fasc.I, marzo 1979, pp. 77-115). Loro opere si trovano in numerose chiese del monferrato e dell'astigiano. Cronologicamente vicino a questo di Canelli è l'altare maggiore della Santissima Trinità di Asti costruito dai Pelagatta nel 1760 ma con un gusto più ricco per quanto riguarda i decori barocchi (S. Taricco, Piccola storia dell'arte astigiana, Quaderno de "Il Platano", (ristampa a cura di I. Bologna, D. Mondo, F. Percopo, M.A. Rocco e M. Faussone), Asti 1994, p. 84, nota 80 p. 124 e scheda ICCD n. cat. gen. 01/00034611 di F. Gualano, 1984)). Il suddetto libro della compagnia del SS. Sacramento attesta inoltre che l'altare maggiore fu restaurato nel 1787 (ibidem, fol. 180)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100198674-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI tabernacolo: retro: in alto - 1768 - numeri arabi -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0