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dipinto, 1790 - 1799

Sul lato destro della composizione è raffigurato S. Giuseppe, come testimone dell'incontro tra la Madonna e S. Elisabetta, posta dinnanzi ad un edificio architettonico. Le due donne, poste di profilo, si stringono la mano destra, mentre S. Giuseppe, con le braccia incrociate sul petto, stante, assiste all'incontro

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 28
  • AMBITO CULTURALE Ambito Ligure
  • LOCALIZZAZIONE San Sebastiano Curone (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I dipinti sembrano opera di mani differenti (due o tre); i più antichi si possono considerare coevi alla cornice in cui sono inseriti e databili quindi alla fine del XVIII secolo; gli altri sono stati presumibilmente collocati in sostituzione delle tele più deteriorate. Anche le tele più recenti, comunque, non sembrano databili oltre la metà del secolo seguente. Questa serie costituisce uno dei rari esempi rimasti del patrimonio pittorico 'minore' ligure, appartenuto particolarmente alle Confraternite. Il carattere predominante è la trasposizione in termini ingenui di esempi maggiori. Alcuni episodi, come il 'Cristo beffato', sono improntati ad una popolaresca vivacità, che deforma satiricamente le figure dei carnefici, secondo una tradizione iconografica perdurante, già adottata nel Medioevo. In questo e in altri dipinti, appartenenti alla serie più antica, si può notare anche una ripresa di moduli manieristi, dedotti forse da esempi cinquecenteschi.Al S.mo Rosario era dedicato l'unicoaltare laterale esistente nella chiesa alla fine del XVI secolo (epoca in cui la parrocchia di S. Sebastiano si costituiva autonomamente, smembrandosi da quella di Montacuto); ne abbiamo notizia da una Visita Pastorale del 1596, che rileva come l'altare fosse sprovvisto degli arredi indispensabili al culto, inclusa la pietra sacra. L'altare attuale presenta un'iconografia tradizionale dell'effigie della Madonna del Rosario circondata dalle raffigurazioni dei Misteri. La grande cornice, riccamente intagliata e dorata, appare improntata all'aggraziato neoclassicismo tardo-settecentesco, di cui esistono esempi pregevoli anche nell'arredo civile di area genovese. Di difficile interpretazione è la presenza dello stemma con l'aquila coronata, appartenente alla famiglia Doria, collocato in una zona vistosamente alterata, tanto da far supporre una sostituzione di insegne. A tale proposito notiamo che il dominio del principe Doria cessò nel 1799, essendo subentrato il Governo Francese. E' possibile che le insegne dei Doria siano state tolte durante la dominazione francese e più tardi reintegrate; oppure che le insegne originarie si riferissero al periodo francese, per cui sarebbero state eliminate dopo la Restaurazione. Considerando le caratteristiche stilistiche dell'opera, sembra più probabile la prima ipotesi, secondo la quale la sua datazione può essere collocata alla fine del XVIII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037846-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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