busto ritratto dell'abate Carlo Denina
busto
1842 - 1842
Canigia Carlo (1802/ 1852)
1802/ 1852
Denina porta un abito abbottonato sul davanti e un copricapo in testa. Ha lo sguardo fisso innanzi e le labbra appena mosse da un sorriso. Il busto appoggia su un piedistallo quadrangolare di legno dipinto a finto marmo grigio
- OGGETTO busto
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MATERIA E TECNICA
marmo bianco/ scultura/ incisione
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MISURE
Profondità: 28.5
Altezza: 67
Larghezza: 36.5
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ATTRIBUZIONI
Canigia Carlo (1802/ 1852)
- LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
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NOTIZIE STORICO CRITICHE
Tra i busti di sovrani e di autorevoli personaggi dello Stato conservati nel castello di Agliè si distingue l'effigie di Carlo Giovanni Maria Denina (1731-1813) eseguita dallo scultore Carlo Canigia nel 1842 a Roma per conto della Regina Maria Cristina, ora collocata nella Galleria d'arte arricchita di dipinti e sculture per esplicita volontà della regina, vedova del re Carlo Felice e ad opera del successivo proprietario, Ferdinando, dopo la morte della regina nel 1849 (cfr. Biancolini D./ Gabrielli E. a cura di, Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni, Torino 2001, pp. 89 nota n. 74; 42, 93 nota n. 192). Il 10 marzo 1842, Luigi Canina, salda con 100 scudi il costo dell'opera, avendo il <
>, per il quale l'artista aveva già ricevuto quaranta scudi nel febbraio del 1841, eguagliando <<...con tale somma...il prezzo di scudi 140 che fu al med.mo scultore stabilito per il ritratto di Denina>> (ASTO, Duca di Genova. Casa di Maria Cristina, Carte Varie, mazzo 42, fasc. 4). Il busto proviene dalle collezioni dei Duchi di Genova, come risulta dall'etichetta apposta sul retro: < >, corrispondente al "Catalogo di quadri ed oggetti d'arte..." compilato dal pittore Francesco Sampietro nel 1855, che lo registra nella "Sala della deposizione della Croce". Nello stesso anno, l'"Inventaro estimativo dei mobili, oggetti fissi, e semoventi..." lo descrive nello stesso ambiente indicato però come "Vestibolo della Galleria delle arti N. 33", al numero 334: <<1 Busto di marmo bianco rapp.te L'Abate Carlo Denina del Canigia, alto c.tri 65 p. 37 su colonna legno marmoreggiato di metri 1 500>>. Le successive inventariazioni compilate nel 1876, 1908, 1927 e 1964 lo segnalano sempre nella Galleria del Teatro poi d'arte, rispettivamente ai numeri 70, 560, 2971 e 225. Divenuto sacerdote nel 1753, Carlo Denina si dedicò, a partire dagli anni sessanta del XVIII secolo, alla realizzazione di una vasta opera sulla storia d'Italia, il cui primo volume fu pubblicato a Torino nel 1769 con il titolo "Delle rivoluzioni d'Italia", a cui seguiranno altri ventotto volumi, completati solo nel 1792. Il grande successo dell'opera gli procurò la cattedra di retorica al Collegio superiore di Torino e quindi quella di eloquenza italiana e di lingua greca all'università, dove tenne la sua prima lezione il 1 novembre 1770 (cfr. C. Fagioli Vercellone, Denina Carlo Giovanni Maria, in Dizionario biografico degli Italiani, Roma 1990, v. XXXVIII, pp. 723-732). Nel 1980 l'opera fu esposta alla mostra Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna/ 1773-1861(cfr. Pescarmona D. Carlo Canigia, in Cultura figurativa.. catalogo della mostra a cura di Castelnuovo E. Rosci M. Torino 1980, vol. II, p. 581, scheda n. 614) - TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100036231
- NUMERO D'INVENTARIO 225
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1990
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2002
2006
- ISCRIZIONI busto, lato sinistro - CAROLUS CANIGIA FECIT ROMAE - corsivo - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0