ritratto di Antonio Valsecchi

dipinto, 1888 - 1888

Il benefattore, raffigurato al centro della tela in posizione di tre quarti, a figura intera, è seduto su una sedia di colore bruno, foderata con stoffa di colore rosso scuro con arabeschi di colore giallo-senape, tiene con la mano destra un libro dalla copertina di colore bruno scuro, e appoggia il braccio sinistro sul tavolino, coperto da un drappo di colore rosso scuro. Sul tavolino sono appoggiati un calamaio di colore nero, lucido, due penne bianche, due libri con la copertina di colore grigio. Il personaggio indossa un abito di colore nero sul quale spicca una catena di colore giallo-oro, una camicia bianca e calzature nere. Lo sfondo è costituito da una tenda di colore bruno sulla sinistra del dipinto, da un tappeto a fiori di colore turchese, arancio, verde oliva, su fondo grigio, e da una tappezzeria di colore grigio perlaceo con disegni leggermente più scuri, che ricopre la parete di fondo. Su quest'ultima è appeso un cartello nero, con bordo in color oro con scritta in oro identificante il personaggio e l'entità della donazione

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 195
    Larghezza: 122
  • ATTRIBUZIONI Castellani Federico (notizie 1848-1889): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Ospedale dei SS. Antonio e Biagio
  • INDIRIZZO via Venezia, 16, Alessandria (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ritratto, eseguito dallo Stabilimento Fotografico Castellani di Alessandria, è un dipinto ad olio, probabilmente realizzato per mezzo dell'ingrandimento di una forografia, tecnica in cui il Castellani si era specializzato. Si legge infatti in un foglio pubblicitario, con il listino dei prezzi (Archivio dell'Ospedale Civile di Alessandria). Il quadro, molto simile al ritrattodel Cav. Ferdinando Borsalini, firmato Castellani e databile 1887, è stato dipinto probabilmente intorno al 1888, data della morte di Antonio Valsecchi. Questi, nel 1887, aveva donato all'Ospedale un acasa, come risulta dal testamento e da un elenco dei benefattori dell'Ospedale (Archivio dell'Ospedale). A tale data dunque erano già state accettate dalla Congregazione di Carità, con delibera del 18 dicembre 1886, le condizioni di F. Castellani, propostosi con una lettera del 17 dicembre 1886 (Archivio dell'Ospedale) quale ritrattista dei benefattori dell'Ospedale in sostituzione del pittore Francesco Mensi (1800-1888), ormai in età avanzatissima. Il ritratto testimonia infatti, nell'impostazione, una particolare attenzione ai ritratti del Mensi già presenti in Ospedale, in anni in cui, va ricordato, è consolidata la reciprocità di influenze tra produzione pittorica e fotografica, si pensi ad esempio alla collaborazione tra Castellani ed i pittori Giuseppe e Carlo Costa, attivi a Vercelli intorno alla metà degli anni Settanta. L'attività dei Castellani, come fotografi di vedute e come ritrattisti, aveva ormai raggiunto nell'ultimo ventennio del secolo una notevole fama. Federico Castellani (S. Giorgio Lomellina, Pavia, 1848/ Alessandria 1890), coadiuvato dal padre Luigi Castellani (Galliavola, Pavia, 1822/ Alessandria 1890), aprì uno stabilimento nel 1867 ad Alessandria, in via del Corso n° 5, trasferitosi poi in via Piacenza, Casa Pedemontana. Egli svolse la sua attività, dopo il 1870, anche a Vercelli, in via del Duomo n°1, e a Nizza (C. Cassio, "Apparato Documentario", in "Fotografi del Piemonte, 1852-1889", catalogo della mostra, Torino 1977; P. Becchetti, ""Fotografi e fotografie in Italia, 1839-1880", Roma 1978; C. Cassio (a cura di), "Fotografi ritrattisti nel Piemonte dell'Ottocento", Aosta 1980. Nel 1889, dopo la morte di Federico Castellani, la vedova Teresa Casalone rilevò la ditta e con lettera del 30 luglio 1889, chiese all'Ospedale che "fosse mantenuta in suo favore la convenzione intesa con il defunto marito per l'esecuzione dei ritratti dei pii benefattori". La Congregazione di Carità accettò tale domanda come testimoniano una lettera del 30 luglio 1889 e gli altri ritratti firmati Castellani presenti in Ospedale e posteriori a tale data. Il dipinto venne collocato nella galleria dei quadri-ricordo dei benefattori, istituita nel 1933 (Agapiti, "L'Ospedale Civile di Alessandria", in "Alexandria", II, 1934, fasc. 4), è infatti riconoscibile in una foto delle sale dell'allestimento conservata in archivio. Non si sa dove si trovasse prima di questa data nè quando passò alla collocazione attuale, poichè non furono registrati i molteplici spostamenti dei quadri avvenuti, all'interno dell'edificio ospedaliero, per esigenze di arredo di ufficio, corridoio, sale. Il dipinto compare in un inventario del 1960 (Archivio Ospedale) con il n° 61
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034248
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in alto, a destra - 1888/ IL DOTTORE CAVALIERE/ ANTONIO VALSECCHI/ SECONDANDO L'IMPULSO DEL SUO CUORE/ NOBILE GENEROSO E PIO/ BENEFICO' LARGAMENTE QUESTO SPEDALE/ LEGANDOGLI UNA CASA DEL VALORE/ DI LIRE 80 MILA - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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