ritratto di Alessandro Buffa

dipinto, 1887 - 1887

Il benefattore è raffigurato al centro della tela, in posizione frontale, a mezza figura; indossa un abito nero, con camicia e fazzoletto bianchi. Il personaggio appoggia la mano destra, che stringe tra le dita un foglio bianco, sullo schienale di una poltrona ricoperta di una stoffa di colore rosso-arancio. Sullo sfondo, di colore grigio-verde, compare una tenda di colore rosso scuro; nella parte inferiore del dipinto, su fondo grigio, compare un'inscrizione in nero riportante l'identità del personaggio e l'entità della donazione

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA legno, intaglio
    tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 98
    Larghezza: 71
  • ATTRIBUZIONI Castellani Federico (notizie 1848-1889): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Ospedale dei SS. Antonio e Biagio
  • INDIRIZZO via Venezia, 16, Alessandria (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ritratto, eseguito dallo Stabilimento Fotografico Castellani di Alessandria, è un dipinto ad olio, probabilmente realizzato per mezzo dell'ingrandimento di una forografia, tecnica in cui il Castellani si era specializzato. Si legge infatti in un foglio pubblicitario, con il listino dei prezzi (Archivio dell'Ospedale Civile di Alessandria): "Per le ordinazioni mandare le fotografie da ingrandire con le indicazioni dei colori che si desiderano; per esempio colorito della carnagione naturale - capelli castani - occhi castani - barba castana con riflessi biondi - labbra vermiglie - abito nero azzurro - cravatta di colore granata scuro con spilla a brillanti - marcar bene il neo sulla guancia destra etc. Gli abiti ed anche l aposa si fanno, occorrendo, d'invenzione, senza aumento di spesa. Il lavoro è eseguito da un distinto pittore e la rassomiglianza è garantita: perciò il pagamento si fa solo per 2/3 dando l'ordine ei il resto si paga soltanto dopo ricevuto il ritratto soddisfacente. Tempo necessario 60 giorni". L'esecuzione del dipinto è avvenuta dopo il novembre 1886, data della donazione dei coniugi Buffa, riportata sul quadro (Archivio dell'Ospedale) ma prima dl 1892, data di una successiva donazione e della morte di Alessandro Buffa, cioè molto probabilmente nel 1887 ovvero immediatamente dopo l'accettazione, da parte della Congregazione di Carità, con Delibera del 18 dicembre 1886 dell'offerta e delle condizioni di F. Castellani, propostosi con una lettera del 17 dicembre 1886 quale ritrattista dei benefattori dell'Ospedale, in sostituzione del pittore Francesco Mensi (1800-1880), ormai in età avanzatissima (Archivio dell'Ospedale). Il ritratto testimonia infatti, nell'impostazione, una particolare attenzione ai ritratti del Mensi già presenti in Ospedale, in anni in cui, va ricordato, è consolidata la reciprocità di influenze tra produzione pittorica e fotografica, si pensi ad esempio alla collaborazione tra Castellani ed i pittori Giuseppe e Carlo Costa, attivi aVercelli intorno alla metà degli anni Settanta. L'attività dei Castellani, come fotografi di vedute e come ritrattisti, aveva ormai raggiunto nell'ultimo ventennio del secolo una notevole fama. Federico Castellani (S. Giorgio Lomellina, Pavia, 1848/ Alessandria 1890), coadiuvato dal padre Luigi Castellani (Galliavola, Pavia, 1822/ Alessandria 1890), aprì uno stabilimento nel 1867 ad Alessandria, in via del Corso n° 5, trasferitosi poi in via Piacenza, Casa Pedemontana. Egli svolse la sua attività, dopo il 1870, anche a Vercelli, in via del Duomo n°1, e a Nizza (C. Cassio, "Apparato Documentario", in "Fotografi del Piemonte, 1852-1889", catalogo della mostra, Torino 1977; P. Becchetti, ""Fotografi e fotografie in Italia, 1839-1880", Roma 1978; C. Cassio (a cura di), "Fotografi ritrattisti nel Piemonte dell'Ottocento", Aosta 1980. Nel 1889, dopo la morte di Federico Castellani, la vedova Teresa Casalone rilevò la ditta e con lettera del 30 luglio 1889, chiese all'Ospedale che "fosse mantenuta in suo favore la convenzione intesa con il defunto marito per l'esecuzione dei ritratti dei pii benefattori". La Congregazione di Carità accettò tale domanda come testimoniano una lettera del 30 luglio 1889 e gli altri ritratti firmati Castellani presenti in Ospedale e posteriori a tale data. Il dipinto venne collocato nella galleria dei quadri-ricordo dei benefattori, istituita nel 1933 (Agapiti, "L'Ospedale Civile di Alessandria", in "Alexandria", II, 1934, fasc. 4), è infatti riconoscibile in una foto delle sale dell'allestimento conservata in archivio. Non si sa dove si trovasse prima di questa data nè quando passò alla collocazione attuale, poichè non furono registrati i molteplici spostamenti dei quadri avvenuti, all'interno dell'edificio ospedaliero, per esigenze di arredo di ufficio, corridoio, sale. Il dipinto compare in un inventario del 1960 (Archivio Ospedale) con il n° 72, numero che non è riportato sul retro del quadro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034244
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI in basso - 1886/ ALESSANDRO BUFFA ANCHE PER CONTO DELLA/ MOGLIE MARIANNA MUGNOZ/ DONA VIVENTE IL CAPITALE DI LIRE DIECIMILA/ PERCHE' DOPO LA LORO MORTE/ SIA ERETTO E MANTENUTO IN QUESTO SPEDALE UN LETTO/ A BENEFICIO DEI POVERI AMMALATI DI SEZZE'/ PATRIA DEI DONATORI - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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