stendardo processionale, opera isolata - manifattura lombardo-piemontese (inizio, fine/inizio sec. XIX, secc. XIX/ XX)

stendardo processionale, 1800 - 1810

Lo stendardo, sostenuto da due bastoni di canna dorata a foglia e da un'asta trasversale metallica con rosoni alle estremità, si compone di due facciate con medaglione centrale e quattro festoni trilobati sul bordo inferiore, guarniti di lunga frangia e fiocchi dorati

  • OGGETTO stendardo processionale
  • MATERIA E TECNICA filo di seta/ ricamo
    filo d'argento/ lamellatura/ lavorazione a telaio
    filo dorato/ lavorazione a telaio
    seta/ pittura
    seta/ raso
    seta/ ricamo a punto catenella
    seta/ ricamo a punto lanciato
    seta/ ricamo a punto piatto
    seta/ ricamo in oro
    seta/ ricamo in rilievo con imbottitura
    seta/ ricamo in seta punto pittura
    seta/ tessuto/ ricamo
  • MISURE Altezza: 180
    Larghezza: 110
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Lombardo-piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Oleggio (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'oggetto è stato trasferito nella collocazione attuale perchè non più in uso nelle funzioni di culto. Non si hanno dati esaurienti nell'archivio oleggiese della Confraternita su questo stendardo e sul n° 64 del Museo Religioso, provenienti dall'Oratorio della Confraternita dei SS. Fabiano e Sebastiano o Madonna della Cintola, dal 1870 circa ubicato al primo piano sopra la sacrestia della chiesa (parr.) dei SS. Pietro e Paolo, in seguito alla demolizione della chiesa omonima, decisa per l'ampliamento della piazza antistante il nuovo duomo antonelliano (C. Albera, "Ordini religiosi e Confraternite", in "Oleggio memorie", Novara 1924). In Archivio Parrochiale risulta infatti che nel 1839 venne acquistato damasco, frangia e fodere per "Stendardo dei "Nuovi", dipinto da Ferrari; al 1885 risale la ricevuta da parte di G. Morera di L. 600 che, unitamente alle L. 2000 dell'anno precedente, vanno "a pieno saldo dello stendardo ricamato in oro dei SS. Fabiano e Sebastiano e della B.V. della Cintura", e ancora nel 1893 un nuovo stendardo picolo con i disegni di G. Morera venne acquistato per una spesa di L. 600 (Archivio). Nella Visita Pastorale del 1818 vi è la descrizione di uno stendardo, forse da identificarsi in parte con questo "di broccato in oro", con la B.V. della Cintola da un lato e il Crocifisso con ai lati i SS. Fabiano e Sebastiano dall'altro (Arch. Diocesano N.T. 382, f. 123). Gli unici due stendardi della Confraternita, ora conservati in museo, erano portati nelle processioni del venerdì santo sino agli anni '70 circa, quando ancora sussisteva l'associazione, estintasi per mancanza di iscritti nel 1971 ca. (ASPO, Libro delle adunanze). L'iconografia dei medaglioni del gonfalone si rileva abbastanza interessante, per la raffigurazione della Madonna della Cintola secondo uno schema diffuso sulle tavolette ex-voto conservate nel museo oleggese, e si collega alla statua omonima della metà del secolo XVIII, posta sopra l'altare dell'Oratorio della Confraternita. La rappresentazione dei due santi, sul verso, pare sia dovuta alla coincidenza della celebrazione della loro festività nello stesso giorno, il 20 gennaio ("Bibliotheca Sanctorum", Roma 1964, vol. V, coll. 428). S. Fabiano, canuto, con pallio sulle spalle, mentre regge un libro con la mano sinistra, si potrebbe collegare alla raffigurazione accanto a S. Sebastiano nel pannello di S. Giovanni di Paolo (sec. XV) della national Gallery di Londra (BB.SS. V., Coll. 429), con la differenza che ad Oleggio S. Fabiano con la destra regge la palma anzichè dispensare la benedizione. Per S. Sebastiano l'autore sembra essersi ispirato alla statua omonima cinquecentesca esposta sopra l'altare dei Santi, sul lato meridionale della chiesa Parrocchiale oleggese, e secondo il modulo diffuso maggiormente nel secolo XVIII, secondo una variazione rispetto all'effigie simile conservata in S. Pietro in Vincoli a Roma, concessa dal Cardinal Baronio (BB. SS. 1968, v. XI, coll. 794). Almeno uno dei medaglioni oleggesi del verso potrebbe identificarsi con quello descrito nel 1818 dal card. Morozzo, e l'altro del recto essere ascrivibile alla prima metà del secolo XIX. La resa stilizzata dei motivi decorativi dei bordi e soprattuitto di quelli molto rigidi del verso, il buono stato di conservazione del fondo, che pare eseguito al telaio meccanico, farebbero propendere per una datazione prossimaalla fine dsel secolo XIX o al principio del XX, realizzato probabilmente anche con immagini recuperate da un precedente paramento, forse della ditta G. Morero di Novara, fornitrice per tutto l'Ottocento di molte parrocchie della diocesi. Cfr. per i motivi decorativi del bordo: N. Gabrielli, "Arte e cultura ad Asti attraverso i secoli", Istituto Bancario S. Paolo, Torino 1977; "Ricerche a Testona. Per una storia della comunità", catalogo della mostra, Testona 1980-1981; A. Bondi, "Inventario Trinese. Fonti e documenti figurativi", catalogo della mostra, Trino 1980; "Antichi tessuti della Pinacoteca Civica: la collezione di A. Gerbo", Asti 1982
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100030906-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 64a
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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