disputa di Gesù con i dottori nel tempio
L'affresco, circondato da una larga cornice a rilievo tinteggiata in rosso a venature rosate e profilata internamente da una modanatura lignea dorata, presenta l'episodio di Gesù tra i Dottori: al centro si osserva infatti la figura di Gesù fanciullo, con biondi capelli divisi da una sciminatura centrale e con indosso un manto azzurro che lascia scoperta sul petto la tunica rossa; egli ha il braccio destro sollevato verso l'alto e tiene nella mano sinistra un libro. Sulla destra tre anziani personaggi barbuti a capo scoperto, seduti a un tavolo su cui sono disposti numerosi libri, lo fissano con attenzione; dall'altro lato siedono altri due personaggi, il primo rappresentato di profilo e avvolto in una veste rossa, il secondo barbuto e rivestito di un manto giallo, che volgono entrambi lo sguardo a Gesù. In primo piano, a destra, compaiono infine altre due figure maschili, l'una in posizione eretta, l'altra seduta e rappresentata di spalle in atto di leggere una pergamena. Sullo sfondo, snelli archi a sesto acuto poggianti su pilastri scanalati al di là dei quali è una fuga di lesene corinzie
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
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MISURE
Altezza: 350
Larghezza: 250
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ATTRIBUZIONI
Cogrossi Carlo (attribuito): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Ivrea (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Affreschi di notevole interesse realizzati intorno al 1785-88, anni in cui il vescovo Giuseppe Ottavio Pochettini riformava la navata centrale, il presbiterio e il coro dandovi un'impronta nettamente barocca. Secondo gli studi condotti a questo proposito dal Can. Giacomo Boggio (G. Boggio, "Il Duomo d'Ivrea", Ivrea 1926) e da Vittorio Mesturino (V. Mesturino, "Sancta Maria de Iporegia", Ivrea 1967), il vescovo avrebbe fatto occludere con muri pieni gli archi esistenti tra i pilastri romanici del presbiterio, commissionando quindi la decorazione a fresco delle pareti risultanti. Significativa risulta pertanto la testimonianza fornita dagli Atti della Visita Pastorale di Mons. Pochettino, dove nel paragrafo relativo allo stato generale della chiesa si legge, infatti, che "navi media anno superiore unacum Choro et Praesbiterio instaurata...ad novam decentiorem formam redacta fuit". Gli atti della visita forniscono anche un'ulteriore significativa notizia, descrivendo il presbiterio come ornato da "particularibus picturis" che sono con ogni probabilità da identificare con gli affreschi in questione. Essi vengono menzionati dal Boggio (op. cit.), da Carandini (cfr. F. Carandini, "Vecchia Ivrea", Ivrea 1914, terza edizione 1963), dal Mesturino (op. cit.) e dal Vignono (I. Vignono, "Passeggiata artistica in vescovado" in "Il Piffero", 1975), che li attribuiscono senza distinzione al pittore Carlo Cogrossi di Treviglio. Tale attribuzione, per quanto non confermata da fonti documentarie, risulta assai pertinente, come è denotato dall'analisi stilistica dei dipinti che per tipologie dei personaggi, ambientazioni, gamma cromatica, sono assai affini agli affreschi firmati nella Cappella di S. Savino (cfr. relative schede di catalogo)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100028718-2
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1982
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0