candelabro a sette braccia e aquile

decorazione musiva, 1832 - 1838

Il mosaico occupa un campo rettangolare ed è sito immediatamente avanti all'altare maggiore. Nel centro, su sfondo nero, spicca in bianco il candelabro a sette bracci del tempio di Gerusalemme, posto tra due aquile che portano tra gli artigli due rami di alloro

  • OGGETTO decorazione musiva
  • MATERIA E TECNICA marmo giallo di Verona/ mosaico
    marmo nero di Oira/ mosaico
    marmo rosso di Araz/ mosaico
    marmo bianco di Carrara/ mosaico
  • ATTRIBUZIONI Avon Giovanni Battista (notizie 1832-1838): disegnatore
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa sezine di mosaico fu eseguita negli anni tra il 1832 e il 1838 ad opera di Giova Battista Avon di Solimberga, come risulta dai pagamenti a favore del mosaicista registrati nei fascicoli della Tesoreria della Fabbrica del Duomo. L'intervento dell'Avon è citato da Bianchini (F. A. BIANCHINI, Il Duomo e le sculture del corpo di guardia, Novara 1836, pp. 19-28), da Rusconi (A. RUSCONI, Il mosaico antico nella Cattedrale di Novara, Novara 1882, pp. 1-23) e da Durand (J. DURAND, Les paves mosaiques en Italie et France, in "Annales archeologiques", fasc. XV, 1855, p. 223-231) che però non distingue la parte antica da quella moderna. Nel XX secolo si segnalano gli interventi di Barlassina e Picconi (G. BARLASSINA, A. PICCONI, Le chiese di Novara, Novara 1933, pp. 43-46) e Verzone (P. VERZONE, Il Duomo, la Canonica e il Battistero di Novara, in "Bollettino storico per la provincia di Novara", 1934, pp. 177-182) che descrivono in modo particolareggiato il soggetto. Per quanto concerne il mosaico in esame, Bianchini ipotizza che il mosaicista "volle dinotare la distruzine della città Santa dall'Uomo Dio predetta e dalle romane legini sotto il comando di Tito Vespasiano, consumata spietatamente". Ciò evidentemente in riferimento al tentativo di Tito, all'atto della presa della città, di far figurare tra i suoi trinfi anche il candelabro a sette bracci, la più celebre suppellettile del Tempio di Salomone. E' inoltre da tener presente che l'oggetto citato nel medioevo simboleggiava "i sette doni dello spirito Santo" (L. REAU, Iconographie de l'art Chrétienne, Parigi 1955, V. II, p. 292), significato che potrebbe essere stato assunto dallo stesso Avon, oltre a quello del trionfo di Tito, come sembra sottolineare la presenza della coppia di aquile. Per ulteriori riferimenti si veda anche A. C. N., Giornale di cassa 1836-1866, n. 5; ID, Teca n. 60, Fabbrica della Chiesa Novarese, Documenti e note per la costruzione del presbiterio, coro, altare maggiore; M. PEROTTI, L'antico Duomo e il suo mosaico pavimentale, Novara 1980, p. 65; L. CASSANI, Arte e artisti nel novarese, s.d., p. 18
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026655
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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