piviale, opera isolata - manifattura milanese (primo quarto sec. XVII)

piviale, 1600 - 1624

Il piviale è confezionato con diverse tipologie tessili. Posteriormente il manto è in parte realizzato con pannelli di damasco verde decorato con una struttura a maglie ovoidali descritta da una coppia di foglie d'acanto legate, ai punti di tangenza, da un decoro a palmetta; nelle maglie è inserito, con andamento a scacchiera, un vaso con anse fitomorfe da cui fuoriescono cinque fiori. Il resto del manto è realizzato con damasco verdedecorato da grandi infiorescenze che si snodano liberamente sul fondo. Lo stolone è, infine, realizzato con un tessuto verde broccato in argento. Lo stolone è definito con galloni in filo dorato, decorato da un sinuoso nastro intervallato da fiorellini a sei petali. L'orlo del manto e del clipeo sono sottolineati da frange in filo dorato. Sul cappuccio è applicato un merletto in filo d'argento

  • OGGETTO piviale
  • MATERIA E TECNICA filo d'argento
    filo dorato/ lavorazione a telaio
    seta/ damasco
    tessuto/ broccato
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Milanese
  • LOCALIZZAZIONE Masserano (BI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella scheda il piviale è datato genericamente al Settecento, ma la veste appare essere il frutto di un rimaneggiamento moderno, come sembrano suggerire i galloni dello stolone, assai vicini a quelli prodotti, ad esempio, agli inizi del Novecento dalla ditta Bertarelli. Il tessuto della parte posteriore del manto appare confrontabile con una tipologia tessile assai apprezzata fra la fine del Cinque e i primi decenni del Seicento (si veda l'ampio repertorio pubblicato da P. Venturoli (a cura di), I tessili nell'età di Carlo Bascapè vescovo di Novara (1593-1615), catalogo della mostra, Novara 1994), la cui produzione è riferita soprattutto ad ambito milanese o lucchese. In assenza di specifiche testimonianze documentarie, si attribuisce il tessuto a Milano e lo si colloca nel primo quarto del Seicento. Più tardo è, invece, il damasco con il quale si è realizzata la parte anteriore del manto che appare invece... Impossibile da definire è la collocazione cronologica del tessuto impiegato per realizzare la stola. La pianeta è realizzata con un damasco di produzione milanese realizzato nella prima metà del Seicento, come si evince dai numerosi esemplari giunti fino ai nostri giorni. Si possono infatti ricordare la pianeta conservata nella chiesa Parrocchiale di San Nicola a Ornavasso (P. Venturoli (a cura di), I tessili nell'età di Carlo Bascapè vescovo di Novara (1593-1615), Novara 1994, pp. 253-255, scheda n. 28 di A. M. Colombo), quella della parrocchiale di Trobaso (P. Venturoli (a cura di), I tessili nell'età di Carlo Bascapè vescovo di Novara (1593-1615), Novara 1994, pp. 290-291, scheda n. 42 di P. Marabelli), il paliotto della chiesa Parrocchiale di Carcegna datato entro il 1617 (P. Venturoli (a cura di), I tessili nell'età di Carlo Bascapè vescovo di Novara (1593-1615), Novara 1994, pp. 324-326, scheda n. 54 di F. Fiori), lo scudo di piviale conservato nel Museo Civico di Treviso (D. Davanzo Poli (a cura di), Tessuti antichi. Tessuti - Abbigliamento - Merletti - Ricami Secoli XIV - XIX, catalogo della mostra, Treviso 1994, p. 34, scheda n. 21) e la pianeta proveniente dalla Parrocchiale di Forno (A. M. Colombo (a cura di), Le "ancone adorate" dell'alta Valstrona. La raccolta di arte sacra di Forno e Campiello, Novara 1997, p. 123, scheda n. 34 di A. M. Colombo). La presenza dei larghi gallone confrontabili con quelli realizzati nel 1773 dal fiorentino Luca Antonio Morandini, applicati su una pianeta della Cappella Palatina di Palazzo Pitti (R. Orsi Landini, I paramenti sacri della Cappella Palatina di Palazzo Pitti, Firenze 1988, p. 40 e p. 51, scheda n. 6), fa presumere che l'abito liturgico sia stato modificato nella seconda metà del XVIII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100010757
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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