Sacra Rappresentazione del Martedì Santo di Caltanissetta
Il Martedì Santo alle 19.00 la rievocazione storica denominata #Corteo della Biga# parte dalla sede dell’Associazione in largo Badia, nei pressi della chiesa di Santa Croce, e si dirige verso la scalinata Silvio Pellico, luogo del #Processo o Pretorio#, attraversando corso Vittorio Emanuele II, piazza Garibaldi e via Cavour. L’intero corteo è aperto dalla banda Albicocco che esegue marce funebri e squilli di tromba imperiale ogni qualvolta necessario. Apre la lunga carrellata di personaggi l’aquilifero che porta l’insegna della #Legio X Fretensis#, dietro di lui due #vessilliferi#, a seguire due #littori#. Dopo di loro la schiera dei soldati, che svolge la doppia funzione di proteggere il procuratore Ponzio Pilato e di bloccare la grande folla di spettatori che si accalca per guardare il corteo. Tra le schiere dei soldati vi è Ponzio Pilato, su una biga guidata da un auriga. A seguire Claudia Procula, distesa sulla sua lettiga, trasportata a braccio da quattro portatori di colore, assistita da tre ancelle e da due #flabelliferi# che sventolano ventagli di piume. Chiudono la parte romana del corteo Quintilio, il centurione fidato di Pilato, e il soldato Longino. Segue la schiera dei sacerdoti ebrei (Kaifa, Zera, Giuseppe d’Arimatea, Nicodemo e Anna). Subito dopo due guardie ebree trascinano incatenato Gesù. Due soldati fustigatori spingono Barabba al ceppo e i due ladroni. Dopo di loro Maria, Maddalena e Giovanni, Veronica, Maria di Cleofa e infine Pietro, che si confonde con un nutrito gruppo di donne, bambini, bambine e uomini del popolo, tra cui il Cireneo con i suoi figli. Chiude il corteo Giuda, che cerca in tutti i modi di nascondersi tra la folla. Il corteo così composto arriva sulla gradinata Silvio Pellico, dove viene messo in scena il #Pretorio#. La scena inizia con la #Discesa dei soldati# che vanno a posizionarsi lungo la scala mentre la banda esegue squilli di tromba. Dal basso risale il Procuratore Pilato assieme al suo centurione Quintilio, che gli spiega le vicende dell’arresto di Gesù e di Barabba. Quintilio cerca di convincere Pilato ad incontrare i #sinedriti#. Avvengono le scene tratte dai Vangeli con il #Dialogo tra Pilato e i sacerdoti#; l’#Incontro tra Gesù e Pilato#, l’#Incontro tra Pietro e la serva del sacerdote#, la #Proposta di liberazione di Gesù e Barabba#, la #Liberazione di Barabba#, l’#Ecce Homo#, il #Lavaggio delle mani di Pilato#, la #Condanna di Gesù#, la #Flagellazione#, il #Dialogo tra Claudia Procula e Pilato#, la #Condanna di Gesù# letta dal sacerdote malvagio, il #Disprezzo di Giuda# nei confronti dei sacerdoti con la restituzione del denaro, l’#Incontro tra Claudia Procula e Maria e Maddalena#. Terminato il #Processo# tutti i personaggi compiono a ritroso il percorso già realizzato, con la differenza che Gesù non è più in catene ma trasporta la pesante croce mentre viene continuamente fustigato. Ha inizio la #Via Crucis#, che si snoda questa volta anche su Corso Umberto I fino a raggiungere la gradinata Lo Piano in piazza Luigi Capuana. Durante il percorso vengono messe in scena soltanto quattro delle quattordici stazioni tradizionali della #Via Crucis#: l’#Incontro con le Pie donne#, l’#Incontro con il sacerdote cattivo# (di tradizione nissena), l’#Incontro con la Madre#, l’#Incontro con il Cireneo#. All’arrivo in piazza Capuana, la banda smette di suonare e tutti gli attori si preparano alla Sacra Rappresentazione della vera e propria #A’ Scinnenza#. La Sacra Rappresentazione termina intorno alle 21.30
- OGGETTO sacra rappresentazione del martedì santo di caltanissetta
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CLASSIFICAZIONE
festa-cerimonia, rappresentazione-spettacolo
- LOCALIZZAZIONE Caltanissetta (CL)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La Sacra Rappresentazione della Passione di Gesù a Caltanissetta ha sicuramente un origine più antica del 1840, visto che il testo dell’Orioles è del 1750. Non esistono però documenti che suffraghino questa affermazione ed è preferibile il riferimento al 1840 come data certa. Le Rappresentazioni venivano curate dai Gesuiti e dalla Congregazione #de’ la Bammina#. Con la cacciata dei Gesuiti molte di queste pratiche divengono desuete. In Pitrè (1876, pag. 11 e ss.) si legge che sicuramente in Sicilia già nel XVI secolo si era soliti rappresentare opere sulla Passione di Cristo che venivano denominate #Mortorio# di Cristo. Il primo testo utilizzato fu quello dell’Orioles del 1750 e si era soliti rappresentare il dramma nei teatri e nelle chiese, nelle piazze pubbliche e nelle case private. Il nome dell’autore sparisce spesso dai copioni e molte volte sono denominati semplicemente #Martorio# di Cristo. Le sei scene più rappresentate sono quelle di #Giuda#, la #Crocifissione#, il #Pianto di Maria Maddalena e di Giovanni# a piedi della Croce, la #Morte di Gesù# per mano di Longino e Misandro; la #Deposizione# dalla Croce e la #Resurrezione#. Circa l’attore che interpretava il Cristo, sappiamo che a Palermo era sempre interpretato da un attore professionista o da un dilettante, mentre a Caltanissetta veniva interpretato sempre da una persona colta, o un prete, mentre gli altri attori facevano parte della #Maestranza#. Il prete, prima della #Crocifissione#, veniva sostituito da un maestro o da un contadino. Il #Mortorio# veniva messo in scena nei giorni di Quaresima e durante la Settimana Santa. Nella città di Caltanissetta si metteva in scena in piazza e nelle strade, con le scene più importanti rappresentate davanti alla chiesa maggiore, creando un palcoscenico con teli, quinte e scene con palchi per le persone e le famiglie distinte. L’opera veniva allestita a spese del Comune o con private contribuzioni. Quando l’entrata in teatro era a pagamento, la spesa non oltrepassava il #carlino# (21 centesimi di lira) o quindici #grani# (32 centesimi). Ciascun attore doveva pensare egli stesso a procurarsi gli abiti di scena. Tutto il popolo del comune o dei comuni vicini accorreva per le Rappresentazioni e si era a volte costretti a stabilire delle recite per i paesani e delle recite per i “forestieri”
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
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AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Santoro, Michele
Lo Piano, Walter
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 19-ICCD_MODI_7174128959741
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0