Suoni e canti della #mattanza# di Favignana

XX

A largo dell’isola di Favignana una squadra di #tonnaroti# sta lavorando alle fasi più concitate della pesca al tonno. Sono posti in piedi sul bordo delle barche lungo il perimetro della #camera della morte# della tonnara e tirano la rete in modo sincronizzato, aiutati dall'esecuzione di un canto, la #cialoma#. Nella prima fase del lavoro il canto è più lento e cadenzato mentre nella seconda parte diventa più ritmato. Al centro della #camera della morte# il #rais#, posto su una #muciara# e accompagnato da due assistenti, coordina le fasi del lavoro, controllando che la rete sia sollevata in modo omogeneo lungo i lati della #camera della morte#. Impartisce le sue istruzioni con parole, movimenti delle braccia e con suoni singoli o ripetuti di un fischietto

  • OGGETTO suoni e canti della #mattanza# di favignana
  • CLASSIFICAZIONE musica vocale, tecniche, comunicazione non verbale
  • LOCALIZZAZIONE Favignana (TP)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le #cialome# sono canti intonati durante la #mattanza#, un particolare tipo di pesca del tonno praticata in diverse località del Mediterraneo mediante la tonnara, un complesso di reti e #camere# calate in mare per intrappolare i tonni di passaggio in primavera. Nell'ultima fase di lavoro le imbarcazioni si disponevano a quadrato intorno alla cosiddetta #camera della morte#, tirando in superficie il #coppu#, il fondo della rete in cui erano intrappolati i tonni. In questa fase venivano intonati dei canti, tra cui #aiamola# e #gnanzù#, che ritmavano i movimenti effettuati dai #tonnaroti# per tirare su la rete. I due canti avevano una funzione euritmica e un carattere responsoriale, con un solista, il #cialumaturi#, che svolgeva la parte narrativa e una risposta corale dei #tonnaroti#. #Aiamola#, il cui testo farebbe pensare a una canto di preghiera, si eseguiva generalmente all'inizio della #mattanza#, quando i movimenti erano più lenti. #Gnansù#, un canto con contenuti sia religiosi che profani, si eseguiva nella fase precedente alla cattura dei pesci, quando i movimenti dei #tonnaroti# diventavano più accelerati. Secondo alcune interpretazioni, l’espressione #aiamola# deriverebbe dall'arabo #ai ya mawla# (O mio Signore), secondo altri dall'espressione "forza moro". Anche un terzo canto veniva intonato durante la #mattanza#, denominato #Lina, Lina, Zzá Monica n cammisa#. In alcuni casi è il #rais# a fare le parti da solista, ma in generale il #cialumaturi# e il #rais# non sono necessariamente la stessa persona. Le tonnare venivano calate in mare annualmente durante la stagione dei tonni, che cadeva nei mesi di aprile e maggio. L'attività della #mattanza# vera e propria si inseriva in un ciclo lavorativo diviso in diverse fasi da terra e in mare: la sistemazione delle reti e la manutenzione delle imbarcazioni; il posizionamento delle reti e le battute di pesca, le #mattanze#; la lavorazione del pescato e la sua conservazione. Alle diverse fasi di lavoro partecipavano diverse maestranze, come falegnami, mastri d'ascia, #salatori#. Fulcro delle battute di pesca era la figura del #rais# che era responsabile della scelta del sito della tonnara e della posa delle reti, solitamente disposte a croce e per questo chiamate #cruciateddu#, e del posizionamento dei cavi a pelo d'acqua, il #cruciatu#. Alle attività della pesca del tonno erano collegati una serie di riferimenti religiosi e rituali. Secondo alcune interpretazioni il sistema delle croci e la croce posta all'entrata della tonnara avevano una funzione propiziatoria. Nella croce della tonnara inoltre erano raffigurati i Santi che dovevano proteggere la pesca
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 19-ICCD_MODI_4598751427441
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

condividi

dalla rete