centro storico, di pianura, Serra San Bruno, Serra (denominazione storica, XI secolo) (XIX)
Il centro storico confina a nord con Via Matteotti, a ovest con Via Mazzini, Via Cavour e Piazza Pelaia, a sud con Via Ciro Menotti, a est con Via Pisacani, Via Umberto I e Via de Gasperi. Il Corso Umberto I attraversa tutto il centro storico di Serra San Bruno, collegando i due Rioni (Terravecchia e Spinetto). L’abitato è distinto in due nuclei: Terravecchia e Spinetto. Il primo è il centro originario, il secondo è stato originato dall’espansione successiva al terremoto del 1783. Il nucleo Terravecchia è caratterizzato da un asse viario principale, costituito da organismi edilizi con forme sette-ottocentesche. E’ stato parzialmente ricostruito dopo il 1783 nell’originaria trama viaria. Il secondo è stato originato dall’espansione successiva al terremoto del 1783. Superato il ponte sull’Ancinale, il fiume che ha condizionato - ma probabilmente anche permesso - la direttrice di sviluppo, e quindi la conseguente forma di Serra San Bruno, vi è il nucleo Spinetto, frutto di un intervento pianificato, caratterizzato da strade rettilinee, tipologia edilizia con molte varianti individuali. La morfologia di impianto risulta coerente con le valenze locali e con le esigenze abitative della classe operaia e piccolo borghese
- OGGETTO centro storico di pianura
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CARATTERI AMBIENTALI
Il centro abitato di Serra San Bruno insiste su un'area caratterizzata dalla presenza di materiali alluvionali fissati dalla vegetazione, circondata a sua volta da un vasto complesso di rocce acide biotitiche, a grana da media a grossolana, con composizione variabile tra la quarzo-monzonite ed il granito. La cittadina di Serra San Bruno è situata in un’ampia conca circondata di belle foreste. I dintorni sono di notevole interesse per varietà e ricchezza di vegetazione, sia per i panorami. Vi è una grande presenza di boschi di latifoglie e conifere, attraversati da numerosi corsi d'acqua. A circa 850 metri sul livello del mare troviamo l’altopiano dove si trova l’estensione del centro abitato attraversato dai fiumi Ancinale e Garusi
- LOCALIZZAZIONE Serra San Bruno (VV) - Calabria , ITALIA
- INDIRIZZO Via VII Dolori, Serra San Bruno (VV)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le prime abitazioni di quello che sarebbe divenuto il paese furono costruite per ospitare gli operai che lavoravano per i monaci della Certosa di Santo Stefano e per l'eremo di Santa Maria per volere del fondatore, San Bruno, il quale aveva ottenuto dal Conte Normanno Ruggero d'Altavilla il terreno per le sue fondazioni monastiche. San Bruno, nato a Colonia e morto a Serra San Bruno, arrivò in Calabria nel 1091. Scelse questo luogo per costruire la Certosa poiché era indicatissimo alla solitudine ed alla meditazione. Nell’anno 1091, si formava il primo nucleo degli abitanti si Serra, costituito dagli operai che per volere di S. Bruno dovevano stare separati dai monaci. Poco dopo molti devoti, attirati dalla fama di San Bruno affluirono dai paesi vicini e si naturalizzarono in quei luoghi dove, con famiglie di servi concessi alla Certosa, concorsero nello spazio di alcuni secoli a formare il primo nucleo di Serra oggi chiamato rione “Terravecchia”. L’attuale Serra San Bruno si sviluppò come comune tra il 1224 e il 1400 come si evince da un privilegio di Ferdinando I d’Aragona del 1487. Il primo nucleo fu costituito da artigiani segantini, boscaioli, cavatori inviati da Ruggero o affluiti da zone vicine, in particolare da Spadola che, come centro abitato, preesisteva già da qualche secolo; tutti impegnati nella costruzione della Certosa, che dalla zona primitiva di S. Maria della Torre si era definitivamente trasferita nella zona di S. Maria del Bosco. Il terremoto del 1783 causò notevoli danni al centro abitato di Serra San Bruno (sino ad allora concentrato nel rione “Terravecchia”) . Gli abitanti furono costretti a insediarsi, con mezzi di fortuna, al di la dell’Ancinale, in un luogo fino ad allora incolto, chiamato “Spinetto”. Iniziano i lavori di miglioramento ed ammodernamento del centro. Si procede a lastricare con “marmo di Piperno” la strada principale (dalla Chiesa Matrice fino al fiume e dal fiume fino al Calvario); Si inizia il livellamento della “Piazza” che determina la chiusura di buona parte delle porte di case e botteghe. Il re Ferdinando II ordinò la costruzione della strada regia: Cucco, Simbario, Spadola, Rodano, attraversando Serra dalla piazza e proseguendo fino a Mongiana, dopo aver toccato il convento di Santo Stefano (i cui lavori inizieranno nel mese di marzo del 1853. Il 13 novembre 1855 il fiume Ancinale inondò il paese. Il ponte (in travi in legno) che collegava con lo “Spinetto” venne distrutto, molti edifici dietro la Chiesa Matrice furono seriamente danneggiati o distrutti e tutti i magazzini dei palazzi siti sulla sinistra del corso del fiume furono allagati. Dopo pochi mesi, iniziarono i lavori per la rettifica del corso del fiume Ancinale che, fino a quell’epoca, circondava il paese articolandosi in varie curve. Nella seconda metà del XIX secolo lo “Spinetto” viene suddiviso in lotti. Inizia la moderna espansione del centro
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800177783
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0