Palazzo Zunica-Cavalli

Lucera, 1592/00/00 - 1592/00/00

Il complesso si compone di due corpi congiunti. Il corpo più antico a due livelli sul fronte su via Zunica è scandito da un ordine gigante di lesene con basamento, basi con toro e capitelli stilizzati. Tra le ampie arcate del piano superiore si inseriscono balconi con soglia modanata e mistilinea e porte-finestre con cornice lineare e timpano mistilineo. Al piano terra si conservano aperture policentriche con grate originarie in ferro battuto. Sul lato posteriore e più corto del vecchio palazzo la realizzazione di una scala esterna posticcia ha consentito di creare un nuovo vasto complesso abitativo, ma è più difficile leggere l’originaria partitura del fronte. Si conservano soltanto al piano superiore le aperture con timpano mistilineo. Il cornicione sporgente è definito da una ricca cornice modanata. Il secondo corpo presenta due livelli fuori terra e cantonali a bugnato al piano superiore. La facciata principale presente al piano terra il portale di accesso ad arco a tutto sesto e cornice modanata, affiancato da portali a sesto ribassato con cornice lineare intonacata, di cui uno tompagnato. Al piano superiore, in corrispondenza, sono presenti finestre e porte-finestre con balconi con cornice lineare e trabeazione modanata. I medesimi elementi costruttivi scandiscono il prospetto laterale. Sulla volta dell'androne a botte unghiata era affrescato lo stemma nobiliare; addossato al muro destro fa bella mostra di sè un artistico pozzo del settecento, con colonnine in pietra serena. Negli ampi sottani della corte erano allocati la cantina (con altro ingresso sul lato posteriore), la lavanderia, il magazzino, la stalla, la cisterna ecc. Qui, tra alcuni reperti archeologici, giacciono due mutili leoni scolpiti in pietra grigia, che facevano parte di sepolcri dell'età augustea, e richiamano quello conservato nell'atrio del municipio, recuperati anch’essi nell'agro lucerino. All'interno si ammirava la sala di rappresentanza con residue decorazioni in stucco. Anche decorato era il salotto, che presentava un affresco al soffitto. Il pavimento di questa stanza era in cotto, dipinto a mano, mattonella per mattonella, in tinta verde con fascia rossa, dai pittori Pasquale ed Emanuele Cavalli, che qui abitarono. Da ricordare anche la cappella, già scomparsa nella quale era custodita la statua e le reliquie di S. Prisciano (l sec.), donate alla chiesa di S. Domenico. Tutto ciò è andato purtroppo perduto in seguito all'ultima infelice ristrutturazione

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