Palazzo Damiani

Lucera, XIX/ XX

Palazzo Lombardi, cui è addossato il Monumento ai Caduti, occupa un intero isolato e si presenta come un grande manufatto dalla “massa compatta”. E’ nella quasi totalità realizzato in mattoni con cantonali in pietra; solo sul prospetto retrostante si rileva la presenza di porzioni di muratura in tecnica mista, con l'impiego di laterizi e bozze o ciottoli. L'edificio si sviluppa con forma rettangolare attorno ad un atrio centrale, con un prolungamento dell'ala orientale verso nord, su due livelli divisi da cornici marcapiano. E’ ancora dotato di cisterna, pozzi e ampia cantina nell'interrato, in parte restaurata e già adibita ad attività commerciali. Nella cantina, scrive G. Prignano ('Per una storia della città di Lucera', in Ricordi nostalgici, manoscritto della Biblioteca Comunale di Lucera), Mommsen rilevò delle epigrafi e fu rinvenuto un busto ligneo di S. Maria, ora conservato al Museo. Presenta un accesso monumentale costituito da un portale con protiro, con arco a sesto ribassato e archivolto spezzato, definito da conci a bugnato e stemma gentilizio nella chiave di volta; ai lati due colonne, aggiunte successivamente da D'Amely, sormontate da capitelli ionici con festone e protome leonina, sorreggono il balcone di rappresentanza. La porta-finestra del balcone, con profilo rettangolare e modanatura sovrastante, è decorata con lo stemma della famiglia nobiliare dei Lombardi, a cui si attribuisce la costruzione; anche gli altri balconi sono ornati con fregi, alcuni in travertino e recano incise sugli architravi iscrizioni che confermano l'attribuzione dell’edificio ai Lombardi, fornendo il 1756 come datazione indicativa per la sua fondazione. L’immobile presenta una serie continua di finestre lineari al primo piano con trabeazione modanata e aperture con timpano curvilineo e stemma al secondo piano. Sono da evidenziare una “soluzione angolare con mascherone", un portale minore con lesene in pietra, fregio con triglifi e metope e arco ribassato posto superiormente, un’apertura con cornice modanata e risvolto e una balconata su mensole in pietra modanate. Al di là di un grande androne a volta ribassata unghiata si entra in un cortile abbastanza manomesso. La corte interna conserva ancora una pavimentazione lastricata in piccoli blocchetti lapidei; tutt'attorno si sviluppano una serie di arcate o doppie arcate, suddivise in due ordini, definite da conci squadrati e separati da paraste in pietra sormontate da capitelli a volute e decorazioni floreali. Gli archi, che presentano decorazioni nella chiave di volta e nella lunetta, sono oggi sostituiti da ampie vetrate o tompagnati, e in alcuni casi presentano una decorazione plastica

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