Strada del Vallone

Regione Friuli Venezia Giulia, post 1930/00/00 - ante 1938/00/00

Il tratto della “Strada del Vallone” nel Comune di Doberdò del lago confina a nord con il Comune di Savogna d’Isonzo, prosegue nel suo percorso serpeggiante passando a ridosso di Devetaki, Visentini, Palchisce, Bonetti per arrivare a sud nella zona di Jamiano e Sablici; in tutti questi paesi, situati a ridosso del confine, è diffusa la lingua slovena. Durante la Grande Guerra questa zona era un interminabile susseguirsi di baracche, ospedali da campo, magazzini e cimiteri. Tra il 1916 ed il 1917 varie battaglie furono combattute in questa zona del Carso. Numerosi resti di quei tragici eventi si trovano nelle vicinanze di Bonetti e Ferletti, sulla collina di fronte alla chiesa di Palchisce sono presenti varie trincee ancora ben visibili. Poco distante dalla ”Strada del Vallone”, sull’ altura carsica del monte Castellazzo, si rileva il rifugio casa Cadorna edificio realizzato durante la Grande Guerra nel 1916 che prende il nome da una visita del generale alle truppe proprio in questo luogo, ritenuto un riparo sicuro con vista sul lago sottostante e sul Carso triestino. Il “Vallone”, in questo tratto del territorio del Comune di Doberdò del Lago, conserva ai bordi della strada, oltre agli storici cipressi, la tipica boscaglia carsica composta principalmente da carpino nero, orniello e roverella con qualche quercia, cerro e arbusti di sommacco

  • OGGETTO strada commemorativa/ ai caduti della prima guerra mondiale
  • AMBITO CULTURALE Periodo Fascista
  • NOTIZIE La “Strada del Vallone” inizia da San Giovanni di Duino, dove si rileva il Monumento alla Terza Armata, unica testimonianza esistente del grande progetto che doveva valorizzazione il Carso isontino, luogo di cruente battaglie durante la Grande Guerra, per arrivare all’aeroporto di Gorizia. Dopo la Grande Guerra furono esumate le numerose salme dei soldati caduti sul fronte orientale, molti saranno traslati nei sacrari monumentali di Redipuglia, Oslavia per citare i più importanti. Molte furono le salme inumate nei piccoli cimiteri carsici. Per ricordare i numerosi caduti che combatterono in questa parte del confine italiano, fu creata negli anni Trenta del Novecento una zona sacra, monumentalizzando la “Strada del Vallone”, già presente sin dal 1826 nel tratto da San Giovanni di Duino a Devetaki e ampliata durante il periodo fascista fino a Gorizia. Il progetto originale del 1928 prevedeva di valorizzare l’intera valle dell’Isonzo fino a Caporetto. Il percorso realizzato fu scandito da un doppio filare di cipressi (albero che simboleggia l’immortalità), per commemorare i caduti in questa zona d’Italia e celebrare la vittoria. Le origini della strada sono molto più antiche, secondo alcuni storici sarebbe stato l’alveo di un affluente del fiume Vipacco. Quest’arteria era il collegamento più rapido da Gorizia al mare, vi passava la “strada del ferro” percorso che portava questo il materiale (assieme a zinco e piombo) dalle cave del Predil, (Comune di Tarvisio), all’Adriatico
  • LOCALIZZAZIONE Doberdò del Lago (GO) - Friuli-Venezia Giulia , ITALIA
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 06-ICCD_MODI_1313759462851
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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