Palazzo Lirutti con parco

Tarcento, XIX - inizio-XX

All’arrivo dalla strada proveniente da Tricesimo, l’attenzione è subito catturata da una torre ex colombaia tinteggiata di rosso, che funge da suggestivo ingresso al complesso di Villa Liruti-Biasutti. Questa torre, detta “Torresella”, presenta un imponente arco d’accesso scandito da 26 bugne e introduce all’interno del parco che circonda la residenza. Superata la torre si accede a un articolato complesso formato da sei edifici. Cinque di essi, disposti per contiguità, danno origine a una struttura a ferro di cavallo che racchiude un’ampia corte interna, fulcro della vita della villa. All’interno del parco spicca una monumentale Tuia Gigante. La villa costituisce un esempio significativo dell’evoluzione di una magione fortificata che, abbandonate le funzioni difensive, si è trasforma progressivamente in dimora di rappresentanza con finalità residenziali. L’accesso alla proprietà testimonia ancora oggi le origini fortificate del sito: varcando l’antica torre merlata, con grande portale bugnato e finestrelle ovali, si entra nel cortile che precede la residenza padronale, che si presenta con forme eleganti. La facciata principale, aperta verso il giardino, è tripartita grazie alla sopraelevazione della parte centrale, conclusa da un timpano triangolare con oculo circolare e volute mistilinee. Il ritmo compositivo è scandito dalla sequenza delle aperture rettangolari ornate da cornici grigie, con interassi che si infittiscono verso il centro del prospetto, punto focale della composizione. Nella parte mediana della facciata si concentrano gli elementi architettonici più rilevanti: al piano terra una fascia continua a bugnato incornicia armoniosamente il portale d’ingresso, sormontato dallo stemma familiare, e due grandi finestre rettangolari. Al livello superiore una porta-finestra si apre su una piccola terrazza con timpano triangolare e balconcino in ferro battuto. All’interno la villa rispecchia la scansione esterna con una planimetria tripartita, caratterizzata dal salone centrale con travatura lignea a vista. Alcuni ambienti conservano ancora tracce di affreschi murali. L’edificio principale ha inoltre subito modifiche a opera dell’architetto Raimondo D’Aronco, che trasformò quello che era il retro in fronte principale. Attorno alla residenza padronale gli edifici accessori mostrano una disposizione planimetrica irregolare, segno di uno sviluppo avvenuto in fasi successive. Numerosi sono gli elementi architettonici di pregio anche nelle costruzioni destinate ad attività agricole e di servizio, a testimonianza del duplice valore, rappresentativo ed economico, che questa tenuta ha avuto nel corso della sua storia

RELAZIONE URBANISTICO AMBIENTALE

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