Casa del Capitano Antonio Savorgnan
Il castello si compone della torre, del perimetro interno di mura massicce di varia altezza e di un edificio addossato alla cinta settentrionale detto “Casa del Capitano”. La torre soffre di una breccia a “V” nel lato Sud e di qualche diroccamento verso l’interno; con i suoi tre piani fungeva sia da abitazione sia da difesa all'ingresso del recinto interno, che si apre sulla destra di tale corpo di fabbrica. Era probabilmente più alta e fino al Seicento si presentava provvista di copertura a quattro falde, come appare da uno schizzo cinque-seicentesco. Il castello comprende un massiccio giro di mura che segue la natura del terreno formando un perimetro oblungo, a forma poligonale, comprendenti anche le basi della torre. Si tratta di un manufatto solido, che in alcune parti denuncia tecniche costruttive e materiali molto antichi. Addossato al lato settentrionale della cinta vi è la cosiddetta casa del Capitano, in cui erano probabilmente allogate le carceri e la cancelleria della giurisdizione. Si tratta di un edificio di pianta quasi quadrata, a tre piani; rappresenta la parte più recente del castello, con diversi rimaneggiamenti posteriori, come appare da alcune parti in cotto e dalle finestre un tempo ogivali e poi sostituite da riquadri in pietra o in laterizio. Rimangono sullo sperone Sud-Ovest ai piedi della torre i resti di una bastionatura
- OGGETTO castello-privato
- AMBITO CULTURALE Maestranze Friulane
- NOTIZIE Il castello fa parte dei possedimenti della Signoria dei Savorgnan, discendenti da Settimio Severo, dai Severiani, dai potenti signori Cipriano, o De Curano e Savorgnano. I Savorgnan sono costruttori e abitatori principali del maniero, infeudati dalla bolla di Berengario I Re d’Italia (921 d.C.). Il più noto è Antonio Savorgnan della Torre di Brazzà e Cergneu; egli giudò la rivolta contadina del giovedì grasso 27 febbraio 1511 contro i nobili non fedeli a Venezia, che portò alla distruzione del castello. L’esploratore del XIX secolo Pietro Savorgnan di Brazzà, discende da questo casato. Il fratello Detalmo Savorgnan di Brazzà e sua moglie Cora Slocomb, promuovono i primi restauri del mastio nel 1887, per la sede della “Scuola Cooperativa di Brazzà” per la produzione di merletti; intervengono sulla torre per evitarne il crollo costruendo fra le parti pericolanti un controvento in pietra alleggerito da una monofora. Il “Castello delle Merlettaie” sviluppò l’attività nella vicina cappella gentilizia e nella barchessa del XVII secolo. Cora e Detalmo Savorgnan di Brazzà hanno un’unica figlia, Idanna, sposa del Generale Giuseppe Pirzio-Biroli, dalla quale eredita il castello Detalmo Pirzio-Biroli. Nel 2008 la proprietà passa all’architetto Roberto Pirzio-Biroli. Quest’ultimo ha diretto i restauri nel 1987-1988 e dal 2012 al 2015, con contributi del Ministero per i Beni Culturali, della Regione Friuli-Venezia Giulia e privati
- LOCALIZZAZIONE Moruzzo (UD) - Friuli-Venezia Giulia , ITALIA
- INDIRIZZO Via del Castello Stradon, Moruzzo (UD)
- TIPOLOGIA SCHEDA Architettura
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0600007744
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2018
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
relazione di vincolo (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0