Colle Sant'Adamo (area ad uso funerario necropoli)

Guglionesi, V a.C metà/ fine

Le indagini archeologiche in località Colle Sant’Adamo a Guglionesi (CB) sono cominciate a settembre 2010 per terminare alla fine di novembre dello stesso anno, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia del Molise. L’area in oggetto è situata a circa 2 km dal centro abitato, nei pressi dell’attuale cimitero, lungo la Strada Statale Termolese 483. Il sito si presenta come una piccola collina, a una quota di circa 340 m s.l.m., che domina la Valle del Biferno. La sommità della collina è pianeggiante, verosimilmente una piattaforma appianata da interventi di natura antropica. In seguito al rinvenimento, lungo la parete SE del colle, di uno stamnos di bronzo, di probabile fabbricazione etrusca, la Soprintendenza alcuni saggi esplorativi sulla superficie di Colle Sant’Adamo. Sono stati, inizialmente, indagati sette saggi, di forma quadrangolare, di dimensioni tra 20 a 50 cm, successivamente, aperte tre trincee. Al di sotto dell’humus, si rinviene lo strato naturale argillo-sabbioso di colore rossastro, alternato a vene di gesso bianco o di sabbia gialla, di cui è formata l’intera collina e, tagliate in esso, buche di diverse dimensione e orientamento. Queste fosse sono facilmente riconoscibili in superficie per la presenza di terra scura, friabile, mista a ciottoli di media dimensione e schegge lapidee, e, in alcuni casi, frammenti di dolia. Si individuano due gruppi principali di tombe: uno nel lato NW dello scavo e l’altro nella parte S. Si rinvengono, in tutto, 18 tombe, di cui 14 di età arcaica, databili grazie alla presenza degli oggetti di corredo, 2 nell’area delle tombe arcaiche ma prive di oggetti e 2, prive di materiale caratteristico, ma per tipologia e struttura, ascrivibili all’età tardo romana. Le tombe arcaiche sono a fossa terragna, in alcuni casi è presente una controfossa per l’alloggiamento del defunto, ricoperte da grandi lastre di arenaria, poste direttamente a sigillo del sepolcro. Al di sopra di esse, in superficie, la tomba è segnalata da una sorta di tumulo costituito da ciottoli, terra scura e schegge lapidee, che le rende riconoscibili e visibili dal banco naturale. Le grandi lastre di arenaria, verosimilmente, sono state estratte in loco, dalla stessa collina, mentre i ciottoli, di natura fluviale provengono, con tutta probabilità dalla vicina fondovalle del Biferno. L’intera superficie della collina, inoltre, appare ricca di materiale lapideo, come ciottoli di selce e schegge. Si rinviene anche un bifacciale preistorico. Le tombe arcaiche si caratterizzano per una profondità che attiva fino a 3 m dal piano di calpestio attuale. L'inumato è disteso supino, sul fondo della fossa, accompagnato da oggetti del corredo funerario e dell'abbigliamento. È possibile distinguere i sessi dalla tipologia dei reperti archeologici, dal momento che i resti osteologici, e il relativo studio di antropologia fisica, sono ancora in fase di acquisizione. Infatti, i maschi si caratterizzano per la presenza di armi da offesa e difesa, come punte di lancia in ferro e cinturoni, così detti “sannitici”, in bronzo, oltre a fibule, sia in bronzo che ferro, per le vesti e coltellini e spiedi per la carne e, a volte, bardature equine in bronzo. I corredi femminili, invece, si distinguono per vaghi in pasta vitrea, osso e ambra, resti delle collane, fibule, fusaiole in terracotta e per la presenza dell'anellone da sospensione in bronzo, elemento tipico del costume funerario delle donne frentane. Comune a entrambi i sessi è la presenza di vasellame da mensa, posto solitamente ai piedi. Esso è costituito da una grande olla, per contenere liquidi, e uno o più piccoli attingitoi. In un due casi, inoltre, è presente il cratere: esso è deposto in un caso ai piedi dell'inumato, in un altro al di sopra della sepoltura. Il vasellame è del tipo acromo, per i grandi contenitori, mentre le anforette e gli attingitoi sono di ceramica dipinta a fasce di tipo daunio, databili al VI – V sec. a.C. Attualmente, gli oggetti del corredo, sono totalmente restaurati e conservati presso il museo Sannitico di Campobasso, in fase di studio tipologico. La necropoli di Colle Sant'Adamo, inoltre, appare del tutto simile, sia per rinvenimenti che per cronologia alle vicine necropoli di Santa Margherita e Ripa Tagliata, anch'esse nel comune di Gulgionesi. La necropoli, infine, è parzialmente scavata, in attesa di ulteriori e conclusive indagini da parte della competente Soprintendenza. Si rinvengono, inoltre, distribuite su tutta la superficie esplorata in questa campagna di scavo, anche tracce di buche di forma circolare con funzione e datazione diversa dalla necropoli arcaica. Si tratta di buche di forma circolare scavate nello strato naturale della collina, a profondità diversa e di diverse dimensioni riempite, solitamente, da terra friabile di colore scura mista a frammenti ceramici, ossa animali o strati di ciottoli e pietre. In alcuni casi si sono sovrapposte e hanno intercettato le sepolture arcaiche. Allo stato attuale della ricerca, non è ancora chiara la funzione di tali buche, e non si è in grado, pertanto, di stabile se tratti di scarichi di materiale o di fosse per particolari ritualità

  • OGGETTO area ad uso funerario necropoli
  • MISURE Lunghezza: 55 m
    Larghezza: 40 m
  • AMBITO CULTURALE Necropoli Frentana
  • LOCALIZZAZIONE Guglionesi (CB) - Molise , ITALIA
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • INTERPRETAZIONE Necropoli arcaica, area riutilizzata nel tardo impero
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400108116
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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