Cercepiccola 01-Acqua Salsa (struttura abitativa villa)

Cercepiccola, II d.C - V d.C

Il sito è situato in agro di Cercepiccola (CB) (p.lle 1-2 del F. 3) in agro di Cercepiccola ed è geograficamente collocato a nord della piana della Valle del Tammaro, su un pianoro costeggiato da colline che raggiungono una quota massima di 850 m s.l.m. L’indagine archeologica ha permesso di evidenziare i resti del settore produttivo di una villa rustica di cui sono stati portati alla luce 9 ambienti, solo alcuni dei quali evidenziati nella loro interezza e contraddistinti da muri in opera incerta (blocchi di medie e grandi dimensioni in calcare) e in opera mista (laterizi e tegole posti come piani di allettamento dei giunti e blocchetti in calcare listati). Per la maggior parte gli ambienti sono riempiti da uno strato di macerie (pietra calcarea, tegole, laterizi e coppi) che caratterizzano il crollo delle strutture e delle coperture dell’abitazione nella fase di cesura dell’insediamento. Nell’ambiente 5 è stato possibile rilevare, al di sotto dello strato arativo moderno, due piani di cottura formati da tegole e laterizi; tale ambiente potrebbe essere attribuito a un vano-cucina o destinato alla produzione/cottura di qualcos’altro. I tre ambienti localizzati a nord del saggio invece sono di forma quadrangolare e presentano un modulo di ca. m 3,50 x 3, 80. Di questi si comprende la destinazione d’uso nelle diverse fasi. Infatti nell’ambiente 3, identificato come magazzino, sono stati riportati alla luce tre dolia ancora in situ, destinati a contenere derrate alimentari, di cui due conservati per circa metà e uno defossum con iscrizione incisa sull’orlo (relativa al contenuto e al peso?) localizzato all’interno di un piano di battuto pertinente a una fase edilizia più antica rispetto agli altri due. Dell’ambiente 3 si conosce anche la prima fase edilizia che è caratterizzata dalla presenza di una vaschetta di decantazione rivestita interamente di cocciopesto con foro circolare sul fondo in cui è stato inserito in un secondo momento il dolium defossum sopra menzionato. Sia il dolio che la vaschetta risultano inoltre coperti da uno strato di terreno argillo-sabbioso con importanti tracce di bruciato, nel quale è stato rinvenuto un sesterzio di Filippo II (figlio di Filippo l’Arabo, 247-249 d.C.; la moneta data con precisione l’obliterazione delle prime due fasi di vita dell’ambiente 3. L’identificazione della vaschetta nel vano 3 e la disposizione del vano 4 (il muro che divide i due ambienti si colloca nella stessa attività di messa in opera della vaschetta) rivestito da due diversi livelli di cocciopesto che ne costituiscono il piano pavimentale permette di ipotizzare che questi ambienti nella prima fase di vita della villa facessero parte di un sistema di vasche per la produzione probabilmente del vino. L’ambiente del magazzino era probabilmente coperto da una tettoia sorretta da travi lignee inserite al centro del vano e in corrispondenza degli angoli nel muro di chiusura a sud, lo stesso muro delimitava a nord l’ambiente 1. Quest’ultimo fungeva da porticato data la presenza di uno sperone roccioso su cui si imposta il suo muro meridionale di chiusura. È stato possibile effettuare due sondaggi all’interno dell’ambiente 1 e dell’ambiente 5 rimuovendo parte del crollo a ridosso del muro che li divide: l’alzato dell’unità muraria si conserva per ca. 70 cm ma mentre nell’ambiente 1 (che era scoperto) il piano pavimentale poteva essere in battuto di terra, nell’ambiente 5 si rinvengono a ca. 60 cm di profondità dei piccoli ciottoli in calcare fortemente costipati, che sembrerebbero formare un piano o un vespaio per la posa di un pavimento in laterizio o in pietra. Lo scavo condotto non ha potuto segnalare ulteriori dati utili per ricostruire tutte le fasi della struttura portata alla luce; tuttavia si può definire un arco cronologico di frequentazione dell’area e della struttura sulla base dei materiali rinvenuti negli strati più superficiali. L’attestazione di ceramica a vernice nera come materiale più antico permette di inquadrare la frequentazione dell’area attorno al II sec. a.C.: ciò renderebbe plausibile la presenza, negli strati inferiori attualmente non indagati, di fasi precedenti a quella attualmente rimessa in luce; quest’ultima, per la tecnica edilizia e per la presenza di ceramica sigillata italica (una delle quali presenta un bollo in planta pedis del famoso ceramista pisano Rasinius Pisanus – databile al 70 d.C.) e africana, oltre che a numerosi frammenti di ceramica comune, è databile dalla prima età imperiale al tardo impero. Un ulteriore dato sul prolungamento della fase edilizia dell’impianto è testimoniato da due serie di tegole e laterizi, recuperati all’interno dello strato di crollo, che attesterebbero modifiche o restauri alle coperture. Il rinvenimento di frammenti di vasellame da mensa di pregio in sigillata, di pesi da telaio, di materiale in bronzo di pregio e di due bolli su laterizi fa presupporre la presenza di una parte dominica di buon livello, che ad oggi non è stata ancora individuata. Vista la presenza del terreno sterile a sud e a nord delle strutture indagate si può ragionevolmente supporre che la villa si estenda verso est e verso ovest, dove un saggio effettuato nella p.lla 2 ha permesso di verificare che le strutture continuano sicuramente in quella direzione. I risultati dello scavo vengono riassunti in 5 periodi e fasi; tale sintesi rimane oggetto di modifiche nel momento in cui verranno acquisiti nuovi dati stratigrafici ovvero quando verranno rimosse le unità di crollo e quelle di abbandono nei diversi ambienti: Periodo 01 a: impianto della struttura in un area apparentemente priva di altre edificazioni, si procede alla costruzione dei che articolano i 9 vani individuati di cui tre di forma quadrangolare e sei di forma rettangolare. La gran parte dei setti murari in opera mista risultano poco conservati. La maggior parte dei vani non essendo stati indagati in profondità, vengono inseriti come edificazione nel primo periodo. Gli ambienti 3 e 4, hanno permesso l’individuazione di fasi di ristrutturazione e/o cambiamento di destinazione d’uso. In questa fase si procede alla costruzione nell’ambiente 3 della vaschetta in laterizi rivestita di cocciopesto il cui fondo presenta un foro circolare in terracotta funzionale alla decantazione o alla fermentazione delle uve o del vino. Il vano 4 localizzato a nord dell’ambiente 3 viene rivestito da una pavimentazione in ciocciopesto. Gli ambienti 3 e 4 nel periodo 01 sicuramente erano funzionali alla lavorazione di olio o di vino caratterizzata dalla presenza di più vasche con dimensioni funzionali al tipo di processo di lavorazione. L’ambiente 6 viene munito di una pavimentazione grossolana in spezzoni di terracotta (che risultano essere stati danneggiati dai continui lavori agricoli nel periodo 05). Nel vano rettangolare 5 si giustappongono due piani di cottura in laterizi (cucina o ambiente produttivo??). Periodo 01 b: ristrutturazione del vano 4 con l’innalzamento del piano pavimentale per la costruzione del pavimento in cocciopesto. Periodo 02: L’ambiente 3 subisce delle modifiche profonde. La vaschetta viene obliterata dall’inserimento di un dolio in defossum collocato quasi in posizione centrale nella stessa. Attorno al dolio viene posto un battuto pavimentale in argilla e terracotta. Il dolio presenta a partire dall’orlo un restauro in antico mediante l’uso di una grappa in piombo. Il periodo 3 potrebbe collocarsi cronologicamente data la presenza di materiale ceramico diagnostico tra il II e V secolo d.C. Periodo 03: L’ambiente 3 subisce ulteriori modifiche con l’innalzamento del livello di calpestio mediante terreno di riporto (con evidenti tracce di carbone) all’interno della quale vengono inseriti due dolia, che vengono a loro volta costipati e contenuti mediante tramezzi in tegole e laterizi. Gli ultimi livelli di frequentazione si datano alla metà del III sec. d.C e il V sec. d.C. Periodo 04: Abbandono della struttura caratterizzati da diverse unità di, di disfacimento e di riempimento. Periodo 05: Lavorazioni agricole moderne

  • OGGETTO struttura abitativa villa
  • MISURE Lunghezza: 15 m
    Larghezza: 20 m
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • LOCALIZZAZIONE Cercepiccola (CB) - Molise , ITALIA
  • INDIRIZZO Acqua Salsa, Cercepiccola (CB)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • INTERPRETAZIONE Le indagini archeologiche non hanno permesso di intercettarne parte di una villa a continuità di vita di proporzioni ben più ampie rispetto a quella indagata
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400108092
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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