Bonefro 12-Canala (insediamento villa)

Bonefro, I d.C - III d.C

Nel comune di Bonefro, in località Canala, immediatamente a nord della ex SS 376 (SP 159) al Km 14 che conduce al centro abitato, è stata individuata durante le ricognizioni svolte nell’ambito del progetto della carta del rischio archeologico nell’area del Cratere, è un area di spargimento di materiali fittile. In merito a questa segnalazione e in seguito all’occupazione temporanea eseguita in quest’area prescritte della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise si è proceduto ad effettuare l’indagine di scavo archeologico . Lo scavo ha riportato alla luce un insediamento pluristratificato che nel periodo romano imperiale ha riconosciuto la sua funzione di villa a carattere produttivo e residenziale. L’indagine archeologica condotta ha interessato F. 17 particelle 100, 368 e 108 all’interno delle quali sono stati individuati alcuni ambienti (con diverse fasi edilizie) riferibili ad una villa romana nella quale sono emersi in particolare alcuni ambienti, relativi ad un impianto termale privato. Sono state rinvenute, infatti, strutture murarie che costituiscono e vanno a definire almeno quattro ambienti, di seguito elencati: Ambiente 1: le unità murarie orientate NE-SO, racchiudono una superficie di 2,80 x 2,80 m, 7,84 mq. I muri, costruiti contro terra, sono spessi mediamente 50 cm e sono caratterizzati da blocchetti in pietra calcarea di forma irregolare, ben sbozzati sulla faccia vista a cui si alternano laterizi giustapposti a formare dei piani di allettamento. I giunti, disposti su filari abbastanza regolari, sono legati da malta di consistenza fine, di color giallino con grani >di 2 mm con e rari inclusi di ghiaietto. In esso sono stati realizzati due saggi di approfondimento che hanno permesso di mettere in luce il piano pavimentale posto a 2 metri dallo spiccato dei muri dell’alzato. Il piano pavimentale è costituito da scaglie di pietra calcarea di medie dimensioni misti a sporadici spezzoni di terracotta tagliati e giustapposti uniformemente. La successione stratigrafica visibile dalla parete occidentale dell’ampliamento effettuato nell’ambiente 1, ha mostrato una stratigrafia articolata nella quale si denota, nel primo strato di riempimento la fase di abbandono e defunzionalizzazione del vano che presenta al suo interno tegole e lacerti di coppi e laterizi e frequenti spezzoni di carbone. L’altro approfondimento, effettuato nell’ambiente 1, lungo le pareti delle unità murarie, ha messo in evidenza una fossa, visibile dalla sezione NO. L’unità è caratterizzata da una forma irregolare e risulta riempita blocchi e ciottoli calcare di medie e piccole dimensioni, pietrame di media e piccola pezzatura, localizzata nella porzione NO dell’ambiente 1. Per quanto concerne la destinazione d’uso dell’ambiente 1, che differisce dai vani 2, 3 e 7 per la tecnica edilizia, per l’orientamento, per i piani di posa e per i cavi di fondazione, è possibile che si riferisca ad una strutture ipogea con copertura di tegonoli e alzati lignei (la costruzione in contro terra dei muri non permetterebbe di sostenere ne un secondo piano ne alzati pesanti in pietra) la cui funzione potrebbe essere riconducibile sia ad un ambiente con funzione di conservazione oppure un vano. Dell’ambiente quindi è possibile presumere un secondo piano costruito in materiale deperibile (dato che nel primo strato di riempimento non sono state ritrovate pietre relative al crollo dei muri ma solamente la copertura in tegole, coppi e laterizi). -Ambienti 2 e 3: gli ambienti 2 e 3 sono ubicati immediatamente ad ovest dell’ambiente 1, precisamente nella porzione centro settentrionale dell’area di scavo. Le strutture murarie che definiscono tali vani sono costituite da blocchi posizionati a secco di medie e grandi dimensioni, misti a sporadici spezzoni di tegole, coppi e laterizi. All’interno dell’ambiente 2 grande 127 mq, si è portato alla luce uno strato di accumulo naturale/colluviale caratterizzato da pietrisco e pietrame di medie piccole dimensioni. Anche all’interno dell’ambiente 3, grande 78 mq, tale strato colluviale è possibile notarlo dalla sezione delle pareti dell’approfondimento stratigrafico effettuato. Gli ingressi ai vani sono localizzati lungo il muro che circoscrive nella fascia settentrionale i suddetti ambienti. Agli angoli dei muri S e N, che definiscono l’ambiente 2, sono state messe in evidenza alcune buche di palo riferibili all’intelaiatura che sosteneva il tetto. Gli approfondimenti effettuati negli ambienti 2 e 3 hanno permesso di evidenziare la fondazione delle unità murarie. Inoltre il rinvenimento di ceramica tardo antica nei livelli stratigrafici di abbandono è sicuramente riferibile ad una frequentazione alto medioevale del complesso. Tuttavia per la stratigrafia segnalata al di sotto di questi ambienti si ipotizza una fase insediativa precedente dal momento che sotto delle fondazioni dei muri a secco sono stati evidenziati livelli stratigrafici con materiale più antico, riferibili all’epoca sannitica e tardo repubblicana. La destinazione d’uso degli ambienti 2 e 3, costruiti nel periodo tardo antico potrebbe essere relativa ad ambienti abitativi con alzati e copertura in legno. - Ambiente 7: Dell’ambiente 7, ubicato immediatamente a S del vano 1, si è portato alla luce soltanto il tratto N, nella quale si conserva un muro rasato e la sua fondazione. Il muro presenta lo stesso orientamento delle unità murarie dell’ambiente 1 ma non sembra avere nessun rapporto stratigrafico con esso. L’unità muraria che delimita a N l’ambiente 7 sembrerebbe appartenere ad una fase intermedia tra quella che caratterizza gli ambienti 2 e 3. Tuttavia all’interno di essa si segnala un tratto di muro in blocchi calcarei posizionati a secco il cui orientamento e la tecnica edilizia impiegata indurrebbero a pensare che sia in fase con le unità murarie degli ambienti 2 e 3. Ad est dell’ambiente è stato evidenziato un vespaio di ciottoli e pietrame di piccole dimensioni riferibili ad un muro rasato che presenta un orientamento NE-SO. L’unità è tagliata dal muro orientale dell’ambiente 1 ed è coperta da uno strato di ciottoli e laterizi disposti in modo sub circolare a ridosso del tratto NE del muro E dell’ambiente 1. L’asportazione dei ciottoli e laterizi, ha evidenziato, a ridosso del tratto NE del muro orientale dell’ambiente 1, una sistemazione di tegoloni, laterizi e dolia, (mis. max. 30 x 25 x 4 cm), reimpiegati e disposti in modo semicircolare (200 x 80 x cm), probabilmente riferibili ad una sepoltura. Al suo interno sono stati rinvenuti pezzi di laterizi e tegole relativi alla copertura sconvolta da probabili manomissioni moderne che spiegherebbe la scomparsa dello scheletro. Al suo interno sono stati rinvenuti, ossa animali e alcuni frammenti ceramici da mensa e dispensa (che costituisco tuttavia 5 esemplari ricomponibili) riferibili al periodo tardo antico. Le strutture che costituiscono l’ambiente 1 e quelle invece che definiscono gli ambienti 2, 3 e 7 si collocano in due diversi periodi edilizi compresi in un arco cronologico che va dal periodo imperiale (I-III sec. a.C.), quello tardo antico fino all’alto medievale (VII sec. a.C.). Gli approfondimenti condotti all’interno degli ambienti rinvenuti nel saggio 1 hanno permesso di delineare una frequentazione cronologicamente stratificata, riscontrata e verificabile dalle diverse tecniche edilizie impiegate nelle murature, dai piani pavimentali e di frequentazione e dai materiali rinvenuti. L’indagine archeologica è proceduta nel limite centro occidentale della p. lla 368 con l’esecuzione di un seconda indagine che ha permesso di individuare sette ambienti 4, 5, 6, 8, 9, 10 e 11. Tali unità, sono costituite da blocchi calcarei di medie dimensioni, sbozzati, misti a lacerti di tegole e laterizi disposti su filari abbastanza regolari. Il materiale legante è costituito da ma malta giallina di consistenza friabile; lo spessore di tali unità murarie è di 60 cm di larghezza. Le strutture sono intaccate dalle arature moderne. Di seguito sono elencati gli ambienti individuati nell’area sud occidentale delle particelle indagate (p. lle 368 e 100) che sono relativi al complesso termale della villa; le strutture sono orientate NE SW e gli ambienti sono localizzati a quote pavimentali differenti. - Ambiente 4 di 25 mq. Del piano pavimentale di conserva solo una piccola porzione di 35 x 28 cm) localizzata nell’angolo NO dell’ambiente. Le strutture del vano sono caratterizzate dalla stessa tecnica edilizia, in rapporto di legatura con le unità murarie di prima fase dell’ambiente 5. Il muro NE del vano 4 prosegue oltre i limiti del saggio e definisce a N un altro ambiente (localizzato nel saggio/trincea 3). Nell’approfondimento effettuato si definisce del muro O (70 cm) e si mette in luce il prospetto che risulta essere caratterizzato da filari di blocchetti calcarei disposti regolarmente misti talvolta a laterizi e uniti da malta. Dell’unità muraria si espone la sua fondazione alta 65 cm e caratterizzata da blocchi calcarei mediamente più grandi rispetto all’alzato. - Ambiente 5 (vasca absidata) di 6,5 mq. Il vano è caratterizzato da una struttura portante semicircolare rivestita di intonaco (spess ca. 1 cm) a cui si addossa internamente un setto murario semicircolare spesso 20. Tra queste unità murarie è presente l’intercapedine nella quale sono inseriti i tubuli (a sezione rettangolare), per il passaggio dell’aria calda dell’ambiente del calidarium. La vasca è rivestita interamente da un cocciopesto dello spessore di 3,5 cm, ai cui angoli sono presenti dei rinforzi caratterizzati da cordoli a sezione circolare spessi 8 cm. A Nel tratto SE dell’abside della vasca è posta la canaletta costituita da un embrice dello spessore di ca. 2,6 cm collegata ad un foro sub circolare localizzato nella porzione SE del vano. In relazione alla vasca sono frammenti di suspensure rinvenuti all’interno degli strati di disfacimento e di riutilizzo difatti poco più a nord è stata loca

  • OGGETTO insediamento villa
  • MISURE Lunghezza: 20 m
    Larghezza: 8 m
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • LOCALIZZAZIONE Bonefro (CB) - Molise , ITALIA
  • INDIRIZZO Canala, Bonefro (CB)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • INTERPRETAZIONE Le indagini archeologiche condotte in località Canala hanno portato alla luce un sito pluristratificato: all’interno del terreno di superficie sono stati rinvenuti schegge di selce lavorate, ceramica ad impasto e numerosi frammenti di ceramica a vernice nera ascrivibile all’età ellenistica e tardo repubblicana (tale materiale potrebbe essere riferibile ad una fase insediativa precedente e/o ad una necropoli?) . Le strutture riportate alla luce potrebbero essere cronologicamente collocate al periodo imperiale (I – III sec. d.C.) con rimaneggiamenti (sono infatti attestati strati di colmatura e di risistemazione degli ambienti termali) e testimonianze materiali di epoca tardo antica e alto medievale. Esse sono relative a un insediamento a carattere rustico (per la presenza di dolia reimpiegati, frammenti di macine e alla vaschetta olearia segnalata alla Soprintendenza nel 1974) e residenziale come dimostrano gli ambienti relativi all’impianto termale rinvenuto (e anche per il rinvenimento di tessere musive, di color bianco e nero, due frammenti di marmo). Proprio quest’ultimo, della quale si riconoscono, probabilmente gli ambienti del calidarium e del tiepidarum, è la testimonianza dell’autorappresentazione voluta dal proprietario dell’abitazione che conferma l’importanza del complesso monumentale all’interno del territorio in cui è inserito (viabilità e forme di insediamento). Per quanto riguarda le fasi e i periodi (sono state individuate 5 fasi edilizie e di frequentazione) determinati dai saggi (dalle tecniche edilizie e dai materiali impiegati) si è stabilito che le strutture rinvenute (ambienti 4, 5, 8, e 9) sono state costruite nello stesso periodo delle strutture contro terra dell’ambiente 1, relative al periodo imperiale e tardo imperiale. Inoltre, il quadro cronologico sulla base dei materiali risulta notevolmente diversificato: sono stati infatti rinvenuti numerosi frammenti di tegole, coppi, laterizi, numerosi frammenti ceramici /ceramica da mensa e dispensa e ceramica fine da mensa, ferro (chiodi e scorie di lavorazione), vetro, alcuni pareti relativi a dolia e macine
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400108088
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - I d.C - III d.C

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE