Necropoli di Albintimilium (necropoli, area ad uso funerario)

Ventimiglia, I d.C - III d.C

PREMESSA: la presente scheda CA raggruppa le schede MA dalla n. 263231 alla 263380 relative alle tombe individuate dagli scavi di Pietro Barocelli tra il 1915 e il 1917. In questa sede si fornisce tuttavia un inquadramento generale e più ampio di tutte le fasi di scoperta della città e soprattutto della necropoli, dagli scavi ottecenteschi fino alle indagini attuali. DESCRIZIONE Il municipium di Albintimilium é localizzato al limite orientale dell'attuale comune di Ventimiglia, in quello che era all'epoca romana l'unico spazio pianeggiante compreso tra il corso del torrente Nervia ad est, le pendici della Colla Sgarba a nord ed il mare a sud. La fondazione della città risale al II sec. a.C. ed occupa il territorio fino a quel momento abitato dai Liguri Intemelii. la fondazione del municipium sarebbe stata preceduta dallo stanziamento di un accampamento militare (risalente secondo Lamboglia agli anni successivi la vittoria del 180 a.C. di L. Emilio Paolo). Il primo tracciato urbano risale all'epoca repubblicana, un ulteriore sviluppo si è avuto nella prima epoca imperiale con la costruzione dei due edifici pubblici fino ad ora riportati in luce, teatro e terme. La città dovrebbe aver ricevuto il diritto latino in seguito alla "lex Pompeia" nell'89 a.C., mentre sotto Cesare o Augusto sarebbe diventata municipium. La città era attraversata dalla Via Iulia Augusta, voluta dall'imperatore Augusto tra il 13-12 a.C. che coincideva con il decumano massimo, e costituiva l'insediamento principale della zona fino al VI-VII d.C., come testimoniato dai ritrovamenti e dalle fonti storiche. Successivamente a questo periodo l'abitato viene spostato in quello che ora è il centro storico dell'attuale città di Ventimiglia. La riscoperta dell'insediamento romano ha inizio a partire dalla metà del 1800, con gli scavi di Girolamo Rossi, proseguiti poi da Pietro Barocelli, Nino Lamboglia ed infine dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria. La necropoli occidentale della città antica di Albintimilium è localizzata nella vasta area, oggi interamente occupata dall’ex parco ferroviario; iniziava ad ovest del teatro romano e della cosiddetta Porta di Provenza, dalla quale usciva la Via Iulia Augusta in direzione ovest., e si sviluppava lungo i margini o in prossimità della viabilità principale antica. A partire dalla metà del XIX secolo, e poi in maniera più sostanziosa dopo la costruzione della linea ferroviaria Genova – Ventimiglia nel 1876, furono effettuati numerosi ed importanti ritrovamenti di sepolture. Le fasi principali delle ricerche archeologiche sono le seguenti: 1)Scavi di Girolamo Rossi 1876 -1908 individuazione del teatro e diverse tombe e recinti funerari (i materiali fanno ora parte delle collezioni civiche). 2)Scavi Pietro Barocelli 1915 -1917 ed individuazione delle sepolture dalla n. 1 alla n. 147 e dei recinti funerari indicati con le lettere dalla A alla L. 3)Scavi Nino Lamboglia dal 1938-39 che hanno interessato sia la parte urbana sia la necropoli con scoperta delle tombe dalla n. 148 alla n. 173 e del recinto M. 4)Scavi Francisca Pallares, dal 1961, lungo l'attuale Corso Genova, e scoperta delle sepolture dalla n. 174 alla n. 191. 5)Scavi della Soprintendenza Archeologica della Liguria a partire dal 1983 fino al 2001 e scoperta di altri quattro recinti funerari N-O-P-Q e relative tombe dalla 192 alla 197 ed ancora altre sepolture lungo il tratto occidentale delle mura, in Corso Genova oltre che all'interno del teatro dalla n. 198 alla n. 299. 6)Scavi in concessione dell'I.I.S.L., dal 2002 ad oggi presso l'area necropolare delle mura nord, tombe di epoca tarda dalla n. 300 alla 323 (ma il dato è provvisorio poichè le indagini sono ancora in corso). Le numerose tombe (complessivamente oltre 300) individuate prevedevano l’utilizzo sia del rituale dell’inumazione che quello della cremazione, con una datazione a partire dalla primissima età imperiale (da età augustea), una predominanza di attestazioni tra l’età flavia e la prima età antonina, fino ad arrivare all’età tardo-antica/altomedievale. E' attestata un'ampia gamma di tipologie costruttive, dal recinto funerario, alla tomba monumentale, alle tombe a camera, ed ugualmente variegata è la tipologia delle singole sepolture. Tra le sepolture ad incinerazione vi sono: in semplice fossa, in fossa rivestita da laterizi, in anfora con o senza urna, alla cappuccina ridotta, a cupa (sia ad incinerazione che inumazione), in urna di pietra o marmo o piombo; tra quelle ad inumazione sono prevalentemente attestate ad enchytrismos infantile, in anfora di adulti, alla cappuccina, in fossa, in cassa laterizia, in cassa di piombo. Topograficamente si può distinguere a grandi linee una porzione settentrionale ed una meridionale. La prima si colloca ai margini o in prossimità della Via Iulia Augusta, dove si concentravano recinti e singoli monumenti realizzati dalle famiglie più illustri (complessivamente ammontano ad una quarantina tra quelli individuati negli scavi ottocenteschi del Rossi fino ad arrivare agli ultimi 4 individuati negli anni '80 del 1900). La seconda più a sud costituisce un'ampia area cimiteriale occupata prevalentemente da semplici tombe a incinerazione prive di monumento o edificio sepolcrale, evidentemente uno spazio cimiteriale riservato alle classi meno abbienti che si estendeva a sud della necropoli monumentale, ma che ha restituito numerosi corredi tombali,datati tra il I e la metà del IV d.C. L'estensione generale di tutta la necropoli doveva proseguire verso occidente per circa 1 km, fino l’attuale Stazione ferroviaria di Ventimiglia. I ritrovamenti ottocenteschi ad est della città romana hanno fatto ipotizzare la presenza anche di un settore orientale della necropoli. La fase di epoca repubblicana della necropoli, non è stata ancora individuata, mentre la necropoli di epoca tardo antica – alto medioevale è stata localizzata presso le mura che chiudevano a nord la città, ma diverse sepolture di queste ultime fasi di vita dell'insediamento sono state rinvenute anche nei livelli superiori della necropoli di epoca classica e all'interno del tessuto urbano presso gli edifici pubblici (teatro e terme) ormai defunzionalizzati. Allo stato attuale le strutture della necropoli di epoca romana non sono visibili poiché sono localizzate, come detto, all'interno del parco ferroviario, quindi al di sotto dei binari, oltre che lungo la viabilità moderna di Corso Genova e sotto le abitazioni che vi si affacciano

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