A nord dell'area archeologica di Albintimilium, tra la via Aurelia, la ferrovia e le numerose case private, è stata scoperta e scavata nel 1957, una ricca domus decorata con mosaici databili nell'ambito del I-II sec. d.c., detta Libanore Rossi dal nome della proprietaria dell'edificio moderno soprastante. La domus presenta un orientamento diverso e leggermente divergente rispetto all'asse della città romana, probabilmente perchè essa si è dovuta adattare all'andamento della collina ed alla situazione topografica precedente. Gli scavi hanno messo in luce tre ambienti, ai quali va ad aggiungersi quello con mosaico geometrico visto da Barocelli, nel 1916. Le murature della Domus presentano il paramento in piccoli ciottoli e conci di pietra disposti con regolarità (stessa tecnica usata per molti edifici di Albintimilium). Sono, inoltre, visibili tracce di pitture parietali ad affresco e frammenti della decorazione in stucco del soffitto. La pianta e la struttura fondamentale della Domus, risale all'età augustea, mentre il perimetro a mosaico appartiene ad un rifacimento posteriore, dopo il radicale rinnovamento edilizio che coinvolse tutta la città a seguito del saccheggio ottoniano del 69 d.c.. Il mosaico infatti, risulta a pianta irregolare, essendosi dovuto adattare alle strutture precedenti. L'integrità del mosaico è legata ad un crollo o a una trasformazione della casa, eventi ,databili a delle monete di Costantino I raccolte sul mosaico, che ne determinarono l'obliterazione e un rialzamento del suolo con un pavimento in semplice battuto. Il muro a nord della domus è stato ripristinato in epoca tardo romana, mentre il vano meridionale, scavato sino in profondità, ha messo in luce una successione stratigrafica che va dall'Età del Ferro all'età tardo romana. Sotto le strutture augustee, infatti, si conservano ben visibili i muri in puddinga degli edifici di età repubblicana