Auronzo - Piazza Santa Giustina (sito pluristratificato)

Auronzo di Cadore, post 300 d.C - ante 1700 d.C

In seguito a ripetuti affioramenti di strutture antiche durante diversi lavori di sbancamento nel centro di Auronzo, la Soprintendenza condusse uno scavo archeologico tra i mesi di maggio e di novembre 2000: le evidenze emerse rivelarono un sito pluristratificato con strutture che andavano dall’età romana al tardo medioevo. L’area interessata dallo scavo, compresa tra la chiesa di Santa Giustina ad est e via Tarin ad ovest fu vincolata già nel 2001 e nel 2009 sono stati messi in luce altri resti di una struttura abitativa databile tra il XIV ed il XVII sec. d.C. immediatamente ad est della chiesa di Santa Giustina, a meno di 50 m dall’area vincolata in precedenza. Procedendo dalle strutture più antiche alle più recenti l’età romana è rappresentata, nell’estremità occidentale dell’area scavata, da una consistente porzione di un edificio residenziale di cui si riconoscono due muri (con andamento nord-sud ed est-ovest) e un pavimento a questi associato. I due muri costituiscono il perimetro orientale e meridionale dell’edificio e sono costituiti da scaglie di calcare irregolari legate con malta di calce bianca, sulla faccia interna di uno di questi si sono potute notare parti intonacate con malta di colore giallo chiaro. Il pavimento è costituito da un battuto molto compatto di malta di calce e pietrisco di dimensioni centimetriche. Immediatamente sopra il pavimento è stato rinvenuto un livello di frequentazione, a sua volta sigillato da uno strato di crollo, che permette di datare la fine della vita della struttura al IV sec. d.C. (oltre a diversi frammenti di sigillata chiara anche una moneta di IV sec.). Nella porzione meridionale dell’area di indagine è poi stato messo in luce un tratto di strada acciottolata con una fitta disposizione di ciottoli subarrotondati di dimensioni centimetriche a riempire una profonda ed estesa incisione del pendio naturale e che si appoggia sul lato nord su un muro di contenimento. Come per la struttura precedente sono stati recuperati reperti ceramici e monetali che suggeriscono una datazione al IV sec. d.C. All’epoca alto-medievale può invece essere fatta risalire una necropoli di cui sono state scavate 8 tombe ad inumazione, con defunti deposti in fosse terragne in posizione supina e con la testa ad ovest ed un edificio di culto di cui sono stati messi in luce un tratto del muro meridionale ed un tratto dell’abside. I muri dell’edificio altomedievale sono realizzati in scaglie di calcare allettate in calce bianca ed hanno uno spessore di 1,50 m; dell’edificio si conservano anche 9 mq di piano pavimentale in acciottolato costituito da ciottoli calcarei arrotondati e dimensioni decimetriche. All’interno dell’edificio di culto sono due camere funerarie a pianta rettangolare. L’andamento planimetrico della chiesa altomedievale è ripreso da una successiva chiesa medievale di dimensioni maggiori della precedente. I muri di questa chiesa, costruiti con scaglie litiche irregolari allettate in calce bianca e rivestiti di intonaco bianco, poggiano su una fondazione realizzata con scaglie litiche di dimensioni superiori al metro e disposizione irregolare e discontinua, allettate in calce bianca. La porzione di pavimento conservata è in battuto di calce con inserti lapidei policromi. Un’ulteriore struttura (Struttura C) non ha fornito elementi per una datazione ma, per il fatto di avere una tecnica costruttiva delle murature molto simile a quella della chiesa medievale e per il fatto di essere coperta stratigraficamente da una serie di tombe post-medievali, viene ipoteticamente ascritta al medesimo orizzonte cronologico della chiesa di seconda fase. Le strutture individuate nel 2009 fanno invece riferimento ad un’abitazione di cui si sono potute documentare tre fasi di vita, un momento di abbandono ed un successivo piano di calpestio strutturato con una platea di ciottoli sulle rovine della casa. L’abitazione di prima fase è costituita da due ambienti (A e B) individuati da muri costruiti con grossi blocchi più o meno sbozzati di calcare, legati da abbondante malta di calce grigio/giallastra, con una minima percentuale di ghiaia ed intonacati con intonaco di colore grigio/giallastro. Degli ambienti A e B sono stati rinvenuti i pavimenti in malta di calce lisciata di colore bruno giallastro: una pavimentazione simile ma più grossolana è stata rinvenuta in un’area esterna all’abitazione. Da un punto di vista cronologico, non è stato rinvenuto alcun frammento di ceramica che aiuti la datazione di questa fase che dobbiamo collocare a grandi linee nel XIV secolo, sulla base della ceramica datante rinvenuta nella fase successiva che rappresenta un significativo terminus ante quem. La fase successiva, forse a causa di un incendio, vede pesanti interventi di ristrutturazione: l’ambiente A viene diviso un due ambienti (A e C) e nella sua porzione settentrionale (ambiente A) viene ripavimentato con una nuova stesura di un letto di malta di calce e scaglie lapidee su cui poggia un assito ligneo. Il pavimento dell’ambiente C è invece costituito da lastre in calcare di medie e grosse dimensioni allettate su sabbia e ghiaia. L’ambiente B infine è ripavimentato a ciottoli e scaglie calcaree disposti di taglio. I muri vengono intonacati di nuovo. Questa fase è databile al XV secolo grazie al rinvenimento di frammenti di ceramica invetriata graffita. Alla fine del XV sec. l’ambiente C è ripavimentato con malta di calce lisciata di colore grigiastro e ghiaino; nell’angolo sud-ovest viene operato un taglio per inserirvi un focolare. All’esterno dell’abitazione, nei pressi del limite di scavo, è emersa una struttura composta da un paramento esterno in grossi blocchi squadrati di calcare costipata al suo interno di scaglie calcaree decimetriche la cui funzione rimane ignota. Il rinvenimento di frammenti di ceramica invetriata graffita più recenti di quelli della fase precedente permette di datare questa fase tra la fine del XV secolo ed il pieno XVI secolo. Nella fase successiva, databile tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XVII, si assiste al definitivo abbandono dell’abitazione, testimoniato da una sistematica azione di rasatura e rimaneggiamento delle strutture. L’ultima fase testimoniata dallo scavo del 2009 è riconducibile al pieno XVII secolo e testimonia la costruzione di una platea in ciottoli probabilmente funzionale ad una struttura distrutta dalle vicende successive e da una sorta di piano di calpestio ad essa associato

  • OGGETTO sito pluristratificato
  • MISURE Circonferenza fianchi: 10047147 mq
  • AMBITO CULTURALE Fase Romana Imperiale Fase Alto-medievale Fase Medievale Fase Rinascimentale
  • LOCALIZZAZIONE Auronzo di Cadore (BL) - Veneto , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Santa Giustina, Auronzo di Cadore (BL)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • INTERPRETAZIONE Lette nel loro complesso, le evidenze archeologiche rinvenute in Piazza Santa Giustina ad Auronzo forniscono uno spaccato di vita del centro cadorino che va dal IV al XVII sec. d.C. con una frequentazione romana individuata attraverso una struttura residenziale ed un tratto di strada, l’erezione di un primo edificio sacro in età alto-medievale con una necropoli accanto ed una nuova chiesa sui resti della precedente in epoca medievale ad est della chiesa attuale di Santa Giustina ed un’abitazione che è possibile seguire attraverso tre fasi di vita, una fase di abbandono ed una nuova fase di strutturazione ex novo dal XIV al XVII sec. d.C. ad ovest
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500591295
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia del Veneto
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia del Veneto
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA copia del provvedimento di tutela (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE