Necropoli della Cà Cima (area ad uso funerario necropoli)

Adria, 599 a.C - 199 d.C

Nel 1970 nella proprietà Catani, a ridosso della strada provinciale Adria-Loreo sono state ritrovate 68 tombe disposte su due livelli divisi da uno strato di argilla sterile. Di queste, 52 erano romane ad incinerazione, 9 preromane ad inumazione, mentre 7 non hanno offerto elementi certi per la determinazione. I corredi delle tombe romane erano abbastanza poveri, a differenza di quelli preromani ricchi soprattutto di materiale fittile. Complessivamente la zona di necropoli rimase in uso tra III sec. a.C. e II d. C. Nel 1994 nell'area nord ovest interessata dalla lottizzazione sono state tracciate quattro trincee esplorative: nella seconda da ovest (n. 2) è stata evidenziata la presenza di tombe. Per determinare l'estensione del nucleo di deposizioni, sono state tracciate due trincee trasversali. Complessivamente sono stati individuati 10 contesti tombali. Nel 1995 è stata allargata la trincea n. 2 nella zona centrale, con la scoperta di tombe ad inumazione ed incinerazione di età ellenistica e romana. Ad un primo livello corrispondono due tombe ad incinerazione, in un secondo livello sono state trovate tre tombe in tagli di immissione sub-circolari con ricco corredo, ad un terzo livello sono comparse tre tombe in fossa allungata con corredo ridotto e tre tombe ad inumazione. Nel 1996 la zona indagata in due fasi, è quella in mezzo tre le trincee nn. 1 e 2 del 1994-95. L'indagine ha evidenziato la dispersione di frammenti ceramici romani ad una profondità di -1,50/-1,75. Sono stati individuati i limiti della necropoli, in cui le tombe erano aggregate in tumuli determinati da creste di alluvionamento più rilevate presenti all'interno di un antico bacino alluvionale. In particolare il tumulo 1 era in corrispondenza delle tombe 3-2 '94; il tumulo 2 con centro attorno alle tombe 5-6 '94 per estendersi fino a tomba 47; il tumulo 3 in posizione centrale che fa capo alle tombe 25-26 '94. Nel 1995 saggi effettuati nella sud – ovest dell’area di lottizzazione hanno portato alla scoperta di tombe di età arcaica ed ellenistica (VI-II sec. a.C.). Nel 1999 si è scavato nella zona orientale dell'area meridionale interessata dalla lottizzazione di Cà Cima. Qui si sono individuate cinque diverse fasi deposizionali. La prima databile tra la fine del III sec. a.C. e la prima metà del II sec. a.C., è caratterizzata da sepolture ad inumazione in cassone ligneo con ricco corredo di ceramica e metalli, orientati E-NE/O-SO. Le indagini geosedimentologiche hanno permesso di individuare le modalità deposizionali di questo tipo di tombe, che venivano in parte inserite in una fossa ed emergevano per la restante parte fuori terra, ricoperta con il sedimento derivante dallo scavo della fossa. Nella II fase viene scavato un fosso di drenaggio ed i corredi degli inumati sono meno ricchi. Nella III fase (fine II-I sec. a.C.) compare il rito incineratorio con pozzetti contenenti terra di rogo. Nella IV fase (I sec. a.C. - I sec. d.C.) vi è il nucleo di sepolture più consistente, contenute all'interno di anfore segate, mentre la terra di rogo ed il corredo fittile vengono deposti in settori distinti, forse strutturati con assi di legno. Nella V fase (I sec. d.C.) si mantiene la sepoltura in anfora, accanto alla deposizione in semplice fossa o a cassetta. A sud della zona lottizzazione, l'area di insediamento del supermercato Coop Adriatica è stato oggetto nel 1994 di indagini archeologiche preventive, condotte mediante carotaggi. Lo studio dei campioni prelevati ha portato ad individuare due aree interessate da materiale archeologico: una posta a NO che ha restituito materiale romano alla profondità di -1,5/-1,7 m; l'altra all'estremo sud est con presenza di ceramica ellenistica alla profondità di -2/-2,5 m. La parte intermedia è risultata attraversata in antico da un canale. Successivamente è stato avviato il controllo stratigrafico in due trincee: una posta a sud est ha portato alla scoperta di 5 tombe ad inumazione ed a cremazione in dolio. L'altra trincea, posta a nord non ha dato materiale di rilievo in quanto posta in prossimità di un paleoalveo. Un secondo intervento di carotaggi è stato avviato nelle zone stradali dell'area Coop ed hanno individuato due gruppi di contesti archeologici frequentati in età preromana e romana lungo la fascia perispondale di un canale. Il successivo accertamento archeologico ha portato alla scoperta di due tombe ad incinerazione. Un’ulteriore indagine è stata compiuta lungo la sezione del fossato posto nel limite est per una lunghezza di 91 m. Qui partendo da nord per 22 metri sono stati rilevati dei depositi di canale sabbioso, seguiti da una fascia perispondale di 26 metri e da una fascia di necropoli di 43 metri Tra 1994-1995 è stata indagata la zona sud - est dell'area di proprietà Coop. Qui si sono individuate tombe ad inumazione e ad incinerazione in dolio di età arcaica, una sola tomba di IV sec. a.C. ed alcune tombe romane. Nella zona sud - est della località Cà Cima, in occasione della posa di condutture per il metanodotto sono state avviate tre indagini archeologiche tra il '93 ed il '95. La prima campagna di scavi ha portato alla scoperta di 26 tombe, ad incinerazione e inumazione, databili tra V e III sec. a.C. Nel 1994-1995 gli scavi sono stati condotti in un'area attigua alla trincea scavata nel 1993. Sono state scoperte 16 tombe di età arcaica e 28 di età ellenistica, sia ad inumazione che ad incinerazione. Tra il 2010 e il 2011, durante gli scavi per la messa in opera di un metanodotto, presso via Zaccagnini è stata indagata una zona di necropoli comprendente 9 sepolture ad incinerazione di epoca romana imperiale, 3 tombe infantili ad inumazione di epoca repubblicana ed inoltre un tumulo con 2 tombe ad inumazione in cassone ligneo di epoca ellenistica. L’area orientale di necropoli di Adria si estendeva a nord – ovest fino alla località detta Amolara e a sud fino a quella detta Amolaretta, oggetto di scavi agli inizi del 900 e negli anni '90

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